Alla scoperta del profondo cielo
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Gli oggetti celesti hanno da sempre richiamato l'attenzione dell'Uomo, esattamente come lo scintillio delle stelle; Omero citava le Pleiadi, Arato citava il Presepe, altri autori citavano stelle e oggetti celesti di varia natura.
Con l'avvento del cannocchiale, furono scoperti un numero sempre crescente di oggetti di natura "non stellare", così, diversi studiosi decisero, sia per evitare confusione nella ricerca delle comete, sia per puro studio sistematico, di catalogarli; il primo che si cimentò in questo lavoro fu Charles Messier, il cui Catalogo è ancora oggi utilizzato dagli astrofili di tutto il mondo. Oggi, sono noti milioni di oggetti, molti dei quali sono stati scoperti solo in epoca recentissima, grazie all'uso dei telescopi spaziali, fra i quali il Telescopio spaziale Hubble.
Questo portale, coordinato dal Progetto Astronomia, ha lo scopo di illustrare in maniera semplice e chiara le caratteristiche principali degli oggetti celesti visibili nel cielo notturno. Da qui si può avere rapido accesso alle categorie che contengono i link alle voci di tutti gli oggetti celesti descritti su it.wiki. Per informazioni o proposte, ci si può rivolgere al bar del progetto astronomia, Ishtar Terra.
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Per Oggetto del profondo cielo (Inglese Deep Sky object) si intende, nell'astronomia amatoriale, un corpo celeste o un'associazione stellare che non sia né una singola stella, né un pianeta o altri oggetti tipici dei sistemi planetari; come conseguenza, spesso si sente parlare, riferendosi a questi oggetti, di Oggetti non stellari.
Gli ammassi di stelle, sia che siano ammassi aperti, sia che siano ammassi globulari, non solo sono considerati oggetti non stellari, ma sono anche tra i più noti: chi infatti non ha mai sentito parlare delle Pleiadi? Quello delle Pleiadi è un tipico esempio di ammasso aperto, ossia un'associazione di stelle che hanno un'origine comune e si muovono assieme nello spazio.
Altri esempi di oggetti non stellari sono gli ammassi globulari, ossia delle dense associazioni di stelle che spesso possono superare il milione di componenti, e le nebulose, ossia delle dense nubi di gas interstellare, alcune delle quali sono ben note, come la Nebulosa di Orione.
Una classe di oggetti celesti particolare è quella delle galassie; le galassie sono dei grandissimi sistemi composti da milioni o miliardi di stelle, gas interstellare e polveri. La Via Lattea è la galassia nella quale è contenuto il nostro Sistema solare.
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Ammassi aperti
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Nebulose planetarie
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Le Nebulose planetarie devono il loro nome al fatto che, nei primi telescopi, apparivano di forma circolare o di disco, ricordando l'idea di un pianeta. In realtà, si tratta di oggetti ben più grandi, nonché molto meno densi: sono infatti formati da gas interstellare, che una volta faceva parte di una stella. Questa stella, giunta allo stadio di gigante rossa, è collassata in un piccolo astro centrale, detta nana bianca, mentre gli strati esterni, espulsi dal corpo della gigante, hanno formato la nebulosa.
L'aspetto ad anello è solo effetto della prospettiva, in quanto gli strati più densi della nebulosa non si trovano nelle regioni centrali, ma verso i suoi bordi. A lato, la Nebulosa anello, nella costellazione della Lira.
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Galassie
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La Galassia è un grande insieme di stelle e gas, ammassi e associazioni stellari, legati assieme dalla reciproca forza di gravità. La nostra galassia, la Via Lattea, conta circa 150 miliardi di stelle, ed è circondata a sua volta da altre galassie più piccole, le Nubi di Magellano e le galassie nane satelliti.
Oltre la Via Lattea, ci sono nell'Universo miliardi di altre galassie, di svariate forme e dimensioni, ma tutte riconducibili a tre schemi principali: le galassie spirali, divise a loro volta in spirali semplici e spirali barrate, che hanno un nucleo intorno a cui si avvolgono i bracci; le galassie ellittiche, di forma sferoidale o ellissoidale, e le galassie irregolari, in prevalenza nane, che non appartengono a nessuna delle altre categorie.
La nostra Galassia, assieme alle sue galassie nane satelliti, la vicina Galassia di Andromeda con le sue satelliti, e la Galassia del Triangolo, formano un gruppetto conosciuto come Gruppo Locale.
A destra, la Galassia Girasole, nella costellazione dei Cani da Caccia.
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Catalogazione
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Gli oggetti non stellari vengono descritti in diversi tipi di cataloghi. Generalmente, la sigla di catalogo è composta da una parte letterale, che designa l'appartenenza ad uno specifico catalogo, ed un numero di classificazione, in genere crescente in base all'ascensione retta.
- Il principale catalogo in uso presso gli astrofili è il Catalogo di Messier: questo catalogo storico conta 110 oggetti, dagli ammassi alle nebulose, alle galassie. Generalmente, considera solo gli oggetti più luminosi visibili principalmente dall'emisfero boreale, dato che il suo redattore, Charles Messier, osservava il cielo dalla Francia. Gli oggetti catalogati dal Messier riportano, nella loro sigla di catalogo, la lettera M maiuscola.
- Per riassumere e completare la catalogazione degli oggetti più luminosi, specialmente dell'emisfero australe, recentemente è stato compilato il Catalogo Caldwell (C), che conta ulteriori 109 oggetti celesti di varia natura.
- Un catalogo molto esteso è il New General Catalogue (NGC), compilato verso la fine dell'Ottocento; conta oltre 7800 oggetti di varia natura, ai quali si aggiunsero, successivamente, i due Index Catalogue (IC), per un totale di altri 5000 oggetti.
- Esistono anche dei cataloghi specifici, creati per catalogare determinate classi di oggetti. Il catalogo più completo per gli ammassi aperti è ad esempio il Catalogo Collinder (Cr), che conta oltre 460 oggetti. Tra i cataloghi di galassie spicca l'Uppsala General Catalogue (UGC), che conta quasi 13000 galassie, visibili dall'emisfero boreale, a cui si aggiungono altre galassie catalogate dall'European Southern Observatory (ESO). Altri cataloghi specifici si occupano di altri oggetti, tra cui i quasar e le nebulose.
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Contatti
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Il Progetto Astronomia è costantemente impegnato per aggiornare, creare e approfondire voci sugli oggetti non stellari; tuttavia, il lavoro da svolgere è davvero notevole.
Se desideri collaborare, puoi contattarci scrivendo un messaggio ad Ishtar Terra, il nostro bar tematico: qua puoi anche esprimere suggerimenti o fare richieste e segnalazioni.
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Portali correlati
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Ammassi globulari
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Gli ammassi globulari, a differenza degli ammassi aperti, sono dei gruppi di stelle di forma sferoidale molto concentrati, che orbitano attorno alle galassie. Il volume di stelle all'interno di un ammasso globulare è elevatissino, al punto che in un anno luce cubico si possono trovare diversi astri; per comprendere la differenza con la nostra area della Via Lattea, basti sapere che la stella a noi più vicina dista oltre 3 anni luce. Rispetto agli ammassi aperti, inoltre, gli ammassi globulari tendono ad avere un'età molto più avanzata. Nell'immagine a lato, M80, nella costellazione dello Scorpione.
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Nebulose diffuse
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Altri oggetti
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Oltre ai precedenti tipi di oggetti, l'Universo abbonda di numerose altre strutture. Le più note sono senza dubbio i famosi buchi neri, ossia dei corpi celesti, residui di stelle esplose, la cui materia è talmente concentrata che neppure la luce riesce a sfuggire al suo potentissimo campo gravitazionale.
Un buco nero supermassiccio potrebbe essere al centro di una particolare classe di oggetti, noti come quasar. I quasar sono delle lontanissime galassie che sprigionano una grande quantità di raggi X, raggi gamma e onde radio. La teoria più accreditata prevede che si tratti di galassie in formazione, e che tutte le galassie, inclusa la nostra, siano passate inizialmente per lo stadio di quasar.
Altri oggetti osservabili all'interno della Via Lattea sono i bellissimi Oggetti di Herbig-Haro (nella foto a destra HH47), regioni di gas luminose dalla breve durata legate a delle stelle in formazione.
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L'oggetto del mese
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Omega Centauri (noto anche con la sigla di catalogo NGC 5139), è l'ammasso globulare più grande e luminoso del cielo notturno, nonché della nostra Via Lattea; è visibile nella costellazione del Centauro, ad una declinazione molto australe, che non ne permette l'osservazione dalle regioni a nord dei 43°N. Ad occhio nudo si presenta come una stella di magnitudine 3,7; in realtà è un insieme di centinaia di migliaia di stelle.
Gli astronomi ipotizzano che in origine quest'oggetto fosse in realtà il nucleo di una galassia nana satellite della nostra Galassia, che interagì con la nostra, finendo per esserne del tutto fagocitata; le sue stelle furono assorbite dal disco della Via Lattea, mentre il nucleo originario assunse le caratteristiche di ammasso globulare. La distanza dalla Terra è stimata sui 16.000 anni luce.
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Curiosità
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- Nonostante vi siamo all'interno, quasi la metà della nostra Galassia non è conosciuta. Questo a causa della grande quantità di nebulosità oscure che ci impediscono di osservare le regioni retrostanti il centro galattico.
- L'ammasso aperto che ci appare più luminoso non è quello delle Pleiadi, ma quello del Grande Carro: infatti le sue sette stelle, ad eccezione di una, sono parte di una associazione stellare che si muove assieme nello spazio.
- L'oggetto più lontano che può essere osservato ad occhio nudo dall'Uomo è la Galassia di Andromeda (nella foto), distante oltre 2 milioni di anni luce.
- 11 000 anni fa esplose una supernova tanto luminosa da proiettare ombre degli oggetti; i suoi resti formano oggi la Nebulosa delle Vele, parte della Nebulosa di Gum, la nebulosa più estesa della volta celeste vista da Terra.
- Oltre alla disposizione delle stelle, nel corso del tempo cambiano anche gli stessi oggetti non stellari: fra 100.000 anni, ad esempio, la Nebulosa di Orione sarà quasi completamente dissolta, poiché il suo gas sarà stato consumato durante i processi di formazione stellare; nella costellazione di Cassiopea brillerà invece una nuova grande nebulosa, illuminata dalle nuove stelle che adesso sono in formazione all'interno di un complesso di nubi oscure, oggi noto come W3.
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Vetrina
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Galleria fotografica
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