Arsenale Militare Marittimo di Taranto
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L'Arsenale Militare Marittimo di Taranto è un arsenale della Marina Militare Italiana.
Fin dal 1865, la necessità della nazione appena unificata di nuove basi navali e di arsenali militari, incoraggiò il senatore tarantino Cataldo Nitti nel proporre Taranto come sede idonea agli scopi difensivi. La commissione nazionale appositamente costituita diede il suo assenso alla proposta, incaricando il Capitano di fregata Simone Antonio Pacoret De Saint-Bon di redigere un piano delle opere da realizzare: l'ufficiale ideò un imponente arsenale dotato di due caserme, un ospedale, sette bacini di carenaggio e sette scali di costruzione, progetto che non fu mai realizzato a causa del suo costo troppo elevato.
La costruzione dell'Arsenale Militare Marittimo di Taranto fu comunque decisa dal Parlamento italiano con la legge n. 833 del 29 giugno 1882, per rimediare alla sempre crescente necessità di difesa dell'Italia protesa verso il Mar Mediterraneo.
I lavori iniziarono, nel settembre del 1883, nel primo seno del Mar Piccolo, su progetto del Generale Domenico Chiodo di ben più modesta entità rispetto a quello di Saint-Bon, e si conclusero sei anni dopo. L'arsenale fu infatto inaugurato 21 agosto 1889 alla presenza di Umberto I di Savoia.
La somma impegnata in questa operazione fu di lire 9 300 000, incluso l'ampliamento del canale navigabile per il collegamento del Mar Piccolo con il Mar Grande. Durante i lavori, che comportarono la demolizione di antichi edifici come la settecentesca Villa Capecelatro, furono portate alla luce strutture di impianti portuali di età classica e necropoli greco-romane ricche di reperti archeologici, molti dei quali furono trafugati.
L'attività di costruzione delle navi da guerra, ebbe inizio nel marzo 1894 e si concluse nel marzo 1967, anno in cui la Marina Militare Italiana decise di abbandonare le nuove costruzioni per dedicarsi ai soli compiti di supporto e mantenimento in efficienza della flotta.
Il 29 aprile 2005, ricordando la storia gloriosa dei sommergibilisti italiani, venne inaugurata nei pressi delle banchine la nuova Scuola Sommergibili della Marina Militare Italiana, con simulatori di moderna concezione e metodi formativi all'avanguardia, a disposizione anche delle marine alleate operanti al di fuori del bacino mediterraneo.
L'Arsenale occupa un'area di oltre 90 ettari di cui 70 scoperti, delimitata da un muro di cinta alto 7 metri e lungo 3250 metri, ed ha un fronte a mare di circa 3 Km, da cui si sviluppano 4,5 Km di banchine sulla sponda meridionale del Mar Piccolo. Il territorio è organizzato in quattro aree: l'area della Direzione Generale, l'area dei Sistemi di Combattimento a ponente, l'area della Piattaforma al centro, l'area dei Servizi a levante. È dotato di 5 bacini galleggianti, i più moderni dei quali possono di ospitare unità fino a 6 000 tonnellate, e di 2 bacini in muratura: il "Benedetto Brin", costruito nel 1889, e l'"Edgardo Ferrati", costruito nel 1916 e che è tra i più grandi in Europa.
Per le sue dimensioni e per la sua dislocazione, l'Arsenale ha influenzato notevolmente lo sviluppo urbanistico della Taranto moderna. Quello della Direzione Generale è l'unico edificio visibile oltre l'alto cancello in ferro battuto, e si presenta con un prospetto principale sormontato da un grande timpano triangolare dotato di un orologio meccanico.
Dal 2006 l'Arsenale è aperto ai visitatori al sabato durante il periodo estivo.
[modifica] Voci correlate
- Storia di Taranto
- Sviluppo morfologico di Taranto
- Economia di Taranto
- Arsenale Militare Marittimo della Spezia
- Arsenale di Venezia
[modifica] Bibliografia
- Pietro Massafra - Francesco Carrino - Il Centro Storico di Taranto: il Borgo - Scorpione Editrice - Taranto, 2004
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