Alvaro Amici
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Alvaro Amici (Roma, 21 febbraio 1936 – Roma, 25 febbraio 2003) è stato un cantante italiano della tradizione canora romana.
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[modifica] Giovinezza e prime canzoni
Di famiglia modesta, cresciuto negli anni segnati dalla Seconda guerra mondiale, Alvaro inizia a lavorare sin dai tempi delle scuole elementari, impiegandosi come orefice, tornitore in un'officina meccanica, e infine pittore edile.
Da sempre però la sua grande passione è il canto, un dono innato coltivato interamente da autodidatta già da bambino, quando cantava a scuola nascosto dietro la lavagna per timidezza. Passata l'adolescenza, parte per il servizio militare, durante il quale si esibisce in qualche festa per i suoi superiori, e riesce ad ottenere parecchi permessi di uscita per andare a far le serenate alla sua fidanzata Cristina. La sua voce inizia a farsi notare nei ristoranti di Roma e nelle strade dove canta serenate; il repertorio di quel periodo comprende le canzoni che cantano tutti i ragazzi della sua età (Claudio Villa, Dallara, etc.). Partecipa a numerosi concorsi per dilettanti, ma viene sempre scartato, perché creduto un professionista.
[modifica] La consacrazione
Inaspettatamente nel 1961 giunge un'opportunità: viene invitato per un provino da una casa discografica di Napoli, la Vis Radio, e da lì a poco esce il suo primo disco 45 giri, dal titolo Stornelli maliziosi, a cui seguiranno altre 12 serie.
[modifica] La carriera
Con la Vis Radio rimane fino al 1967, incidendo canzoni romane classiche ed altre scritte per lui, e ottenendo un successo sempre crescente: le vendite sono tanto alte da superare persino Rita Pavone. Dal 1968 al 1971 realizza 45 giri per due etichette musicali di Milano, la Geas e la Pig.
Nel 1972 lavora per la casa discografica Saar ed esegue solo classici. Vi rimane fino al 1975, anno in cui incide i 12 successi all'italiana di Claudio Villa con il maestro Mario Battaini.
Sempre nel 1972 comincia a lavorare al cinema, con alcune particine in qualche film: Roma di Federico Fellini, Fratello sole, sorella luna di Franco Zeffirelli; poi nel 1976 recita in Ragazzo di borgata di Giulio Paradisi, nel 1979 ne Il minestrone con Sergio Citti, Roberto Benigni e Ninetto Davoli, ed infine nel 1982 ne Il conte Tacchia con Enrico Montesano.
Nel 1974 partecipa con alcuni suoi brani al disco che commemora lo scudetto della squadra di calcio di Roma, la Società Sportiva Lazio 1900 (Lazio Campione d'Italia 1974, Romolo e il Coro Olimpico, Coro Sempre Biancocelesti, Alvaro Amici... [et al.], Joker, 1974).
Dal 1977 al 1979 firma un contratto con la Fonit Cetra, per la quale incide due LP, Roma de mi madre e Roma canta, con l'orchestra del maestro Elvio Monti.
Nel 1980 arriva la sua prima autoproduzione, un LP dal titolo "Serenata de papà", dedicata alla figlia. Questo periodo segna un gran successo: tra il 1980 e il 1982 si esibisce a Napoli al teatro Margherita, parte per il Canada per una tournèe, e a Roma porta in teatro "La Passatella" e "Favola Romana", due rappresentazioni drammatiche in puro stile "Romanesco". Tra serenate e feste di piazza, si ritrova colmo di impegni. A San Basilio, quartiere di Roma, si esibisce davanti ad un pubblico di 35.000 persone venute a sentirlo cantare. Nel 1983 incide un 45 giri dedicato alla Roma dello scudetto. Nel 1986 apre un locale in via del Velabro 10 (Circo Massimo), nel quale Alvaro ama esibirsi con i parenti e i loro amici più intimi, cantando rigorosamente dal vivo. Nel 1987 esce "Ricordi de 'na vita".
[modifica] Le ultime produzioni
Tra il 1989 e il 1990 inizia la collaborazione con l'autore Lanfranco Giansanti, che darà vita all'LP "Sospiri de Roma". La sua ultima incisione è del 2000, dal titolo Pupetto mio.
[modifica] Collegamenti esterni
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