Almerigo Grilz
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Almerigo Grilz (Trieste, 1953 – Caia, 19 maggio 1987) è stato un giornalista e politico italiano, inviato di guerra indipendente.
In gioventù è stato un dirigente del Fronte della Gioventù e del Movimento Sociale Italiano-Destra Nazionale nonché consigliere comunale a Trieste.
Dal 1977 è stato il capo del FDG triestino, divenendone vicesegretario nazionale, per volontà dell'allora segretario Gianfranco Fini.
Al tempo stesso, si iscrive all'Albo dei giornalisti come pubblicista e collabora per il quindicinale del Fronte "Dissenso".
Il 19 maggio 1987, in Mozambico, mentre, dotato di cinepresa, sta documentando una cruenta battaglia fra i miliziani del RENAMO e quelli fedeli al governo in carica, cade colpito da un "proiettile vagante". I suoi resti riposano nei pressi del luogo nel quale ha trovato la morte.
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[modifica] Politico e "giornalista di guerra"
Alterna, fin da giovanissimo, la passione per la politica e la militanza di destra con quella per il "mestiere" dell'inviato, sempre freelance, nelle zone "calde" del pianeta, fino a decidere, a metà degli anni ottanta, con le dimissioni dalla carica di consigliere comunale della sua città, di abbracciare definitivamente ed esclusivamente la professione giornalistica che lo portava, per almeno dieci mesi l'anno, lontano dall'Italia.
È testimone di tutti i fronti di guerra dalla fine degli anni settanta in poi: dall'Afghanistan in lotta contro l'Armata Rossa all'invasione israeliana del Libano e il conflitto tra Drusi e cristiano maroniti a Beirut, dalle guerriglie etiopiche contro Menghistu al conflitto in Mozambico.
Nel 1984 documenta il conflitto tra la guerriglia cambogiana e le truppe governative appoggiate dai vietnamiti. Racconta, al confine tra Myanmar e Thailandia, la guerra tra la minoranza etnica Karen e le truppe di Rangoon. Le sue immagini fanno il giro del mondo e vengono acquistate anche dalla CBS, da France 3 e dall'NBC. Successivamente questi grandi network gli commissionano servizi in altre parti del mondo.
Per la NBC Grilz segue la guerriglia comunista filippina e le elezioni del 1986 che porteranno alla caduta del presidente uscente Ferdinando Marcos e alla vittoria di Corazon Aquino.
[modifica] Albatros
Grilz, con Gian Micalessin e Fausto Biloslavo, con i quali condivideva sia la passione politica sia quella per il "giornalismo d'avventura", fonda, nel 1983, Albatros Press Agency, un'agenzia giornalistica che produrrà servizi - scritti, fotografati e filmati - da gran parte delle aree del mondo interessate da fenomeni bellici o rivoluzionari.
L'agenzia venderà molti servizi a grandi emittenti televisive internazionali, in particolare anglosassoni, mentre in Italia, nonostante un certo "sospetto" che accompagnava allora chiunque fosse considerato, almeno culturalmente, vicino al MSI-DN, Albatros riuscirà a farsi strada in prestigiose testate quali, a esempio, Panorama e il Tg Uno.
[modifica] La morte
La morte di Grilz, proprio a causa del citato "pregiudizio antimissino", non sarà seguita da una vasta eco nella stampa italiana (solo nella seconda metà degli anni novanta sarà riconosciuto come "giornalista italiano caduto in scenario di guerra").
L'Unità riferirà della "morte di un mercenario".
Faranno eccezione, per la televisione, il Tg Uno che, per bocca del conduttore Paolo Frajese, nonostante il parere contrario del comitato di redazione, dedicherà un ricordo al giornalista triestino, e, per la carta stampata, Renato Farina per il settimanale Il Sabato ed Ettore Mo, storico inviato nei "luoghi impossibili" per il Corriere della Sera.
[modifica] Il documentario di Micalessin sulla morte di Grilz
Nel 2002, Micalessin, desideroso di vedere gli ultimi luoghi nei quali è vissuto Grilz e, in particolare, di conoscere la sorte dei suoi resti, ha realizzato un documentario filmato e montato assieme alle immagini girate dall'amico e collega proprio fino all'istante stesso della morte.
[modifica] Il "duplice paradosso" di Trieste
Trieste, la città di Grilz, da sempre attraversata da ideali e, talvolta, tensioni di carattere ora politico ora etnico-politico vive, attualmente, un duplice paradosso. Grilz, che pure è stato il primo giornalista italiano a morire in un teatro di guerra mentre l'Italia era in pace, è l'unico inviato, fra i molti triestini caduti in "aree calde", al quale sia negata, dal locale ordine professionale dei giornalisti, una targa commemorativa all'ingresso della sede cittadina. Al tempo stesso, Grilz è l'unico di tali giornalisti ai quali l'amministrazione comunale abbia dedicato una via della città.
[modifica] Fonti
[modifica] Terra
- A Grilz è stata dedicata una puntata monografica del settimanale Terra del Tg Cinque, curato e condotto da Toni Capuozzo, nella seconda serata di domenica 20 maggio 2007 su Canale 5, dalla quale sono state tratte molte delle informazioni presenti in questa voce.