Agogna
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Agogna | |
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Lunghezza: | 140 km |
Portata media: | presso la foce 12 m³/s |
Bacino idrografico: | 995 km² |
Altitudine della sorgente: | 950 m s.l.m. |
Nasce: | Monte Mottarone località Alpe Nuova |
Sfocia: | Po |
Stati/regioni attraversati: | Briga Novarese, Ameno, Invorio, Bolzano Novarese, Gozzano, Borgomanero, Cureggio, Fontaneto d'Agogna, Cavaglio, Momo, Caltignaga, Agognate, Novara, Granozzo, Vespolate, Borgolavezzaro, Nicorvo, Ceretto Lomellina, Castello d'Agogna, Olevano di Lomellina, Velezzo Lomellina, Lomello, Galliavola, Mezzana Bigli, |
L' Agogna (in insubre e in piemontese Agògna) è un piccolo ma lungo (140 Km) torrente che scorre in Piemonte e in Lombardia, affluente di sinistra del Po.
Indice |
[modifica] Percorso
Il torrente nasce in Piemonte a quasi 1.000 metri di quota dalle falde del Monte Mottarone nella zona compresa tra i laghi Maggiore e d'Orta vicino alla località Alpe Nuovo - villaggio di Cairo. Attraversa prima la Provincia di Novara bagnando la periferia ovest del capoluogo, poi in Lombardia, in Provincia di Pavia, attraversa la regione storica della Lomellina, dove scorre pigro tra le tante risaie che caratterizzano questo territorio e dove bagna i comuni di Nicorvo, Castello d'Agogna, Olevano di Lomellina, Velezzo Lomellina e Lomello, ricevendo poi da sinistra il torrente Erbognone. Da qui, una volta giunto presso Gerola, tra Cassone e Balossa Bigli, sfocia da sinistra nel Po.
Il suo percorso può essere suddiviso in tre parti ben distinte tra loro:
- la prima, che corrisponde al tratto montuoso, scorre in un alveo roccioso e non molto largo, delimitato da una valle stretta ed incassata, che si estende dalle sorgenti sino alla località di Bolzano Novarese;
- il tratto intermedio, che si conclude presso la città di Novara, che è invece caratterizzato dal passaggio del corso d'acqua in una zona collinare;
- il tratto finale, da Novara sino alla foce, caratterizzato dallo scorrere lento delle acque, che attraversa una zona prevalentemente agricola dove storicamente ha una grande rilevanza la coltivazione del riso.
[modifica] Affluenti
Lungo il suo corso l'Agogna riceve, oltre all'Erbognone (suo principale tributario), anche il contributo di numerosi canali e fossati che concorrono ad accrescerne la portata d'acqua. Prima di Novara interseca anche il Canale Cavour.
[modifica] Regime idraulico
Lungo il suo percorso di 140 km, l'Agogna riceve, in caso di forti piogge, ingenti quantitativi di colature che concorrono pesantemente nell'accrescere le sue piene provocando notevoli danni di erosione ai terreni. Secondo alcuni rilevamenti effettuati alcuni anni or sono, la portata massima si aggira sui 175 metri cubi di acqua al secondo alla chiusa di Agognate, in provincia di Novara, e sui 315 metri cubi al secondo alla diga per la diramazione del roggione di Olevano. Al fine di alleggerire la portata massima del torrente è stata studiata nel corso degli anni un sistema di sistemazione idraulica, tramite numerosi canali e rogge, che, oltre a sottrarre acqua all'irruenza del fiume, risultano anche determinanti per l'economia agricola delle zone adiacenti.
[modifica] Natura, flora e fauna
Diversi meandri e lanche abbandonate del torrente sono state recentemente valorizzate con la creazione di aree protette di particolare pregio come ad esempio:
- L'Oasi LIPU di Agognate (NO), situata lungo la sponda del torrente, che comprende un'area protetta di 12 ettari costituita da bosco di robinie, farnie e aceri, dove diverse specie di animali e piante hanno trovato un habitat favorevole;
- L'Agogna Morta, posta tra Basso Novarese e Lomellina, è un'area umida che comprende la lanca omonima, meandro abbandonato del torrente Agogna a seguito di opere idrauliche sull'alveo realizzate alla metà degli anni Cinquanta. Rappresenta l'ultimo ambiente di questo tipo lungo il percorso piemontese del torrente.
Il torrente attraversa zone di vario tipo e pertanto lungo il suo percorso si possono trovare numerose specie di mammiferi (come la nutria), di anfibi, rettili e sauri oltre ad uccelli quali: lo scricciolo, il codibugnolo, il luì, la capinera, il pettirosso, l'airone cenerino, la nitticora, il tarabusino, la gallinella d'acqua ed il germano reale.
Nelle sue acque sono presenti varie specie quali: il barbo, la carpa, l'alborella ed il vairone, non mancano il lucioperca, il boccalone, il cavedano ed il persico sole. Nel fiume, quando non era inquinato come ora, c'erano anche trote.
Gli insetti che popolano le sue rive sono centinaia e concentrati specialmente nell'area umida dell'Agogna morta, che è situata tra Basso Novarese e Lomellina, nei comuni di Borgolavezzaro (NO) e Nicorvo (PV). Qui è presente anche un coleottero, il Carabus clathratus, che è ormai raro nella Pianura Padana.
[modifica] Storia del nome
Lo storico Pollini ci dice che il nome latino Aconia deriva dal nome degli Agoni, genia di barbari, come li chiama Polibio (dalla radice celtica ach, ache cioè acqua). Altri lo fanno derivare dal gentilizio latino Aconius . Probabilmente segnò in parte il confine tra la provincia romana Cottuta con capitale Cozzo, dalla Sesia all'Agogna, e la Lomellina, con a capo Lomello. Sotto Napoleone il torrente diede il nome al vasto dipartimento del Regno d'Italia con Novara città principale.