Pierino Beretta

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Pierino Beretta (Corbetta, 20 maggio 1921 – Milano, 31 agosto 1944) è stato un partigiano italiano.

[modifica] Biografia

Dopo aver abbracciato l'avventura partigiana all'indomani dell'8 settembre 1943, si ritrovò ad essere eletto capo partigiano della zona del magentino. Nata a Corbetta, l'organizzazione antifascista si era infatti diffusa ad Albairate ed Abbiategrasso. Durante la fuga dei militari nazisti all'arrivo delle truppe alleate, dopo l'armistizio di Badoglio, Pierino Beretta ed altri giovani corbettesi iniziarono un sistematico recupero delle armi lasciate dai militari in previsione di una resistenza futura. L'azione viene inaugurata in occasione della Fiera di San Biagio del 3 febbraio 1944 quando a Magenta i fascisti uccisero Virginio Magna e Ambrogio Colombini.

Come reazione contro la neonata Repubblica di Salò, il Beretta stabilì il proprio quartier generale nel Bosco di Riazzolo (Albairate) da dove prese i primi contatti con la brigata milanese "Matteotti" che rifornì i provinciali di volantini e materiale di propaganda. Il gruppo aveva inoltre il compito di aiutare i partigiani locali a raggiungere il folto squadrone di opposizione situato in Valsesia. Dopo aver tentato invano azioni di sabotaggio contro le linee ferroviarie ed alcune personalità del fascismo, Pierino Beretta ed altri partigiani vengono arrestati. Tradotti alle carceri di Legnano, vengono poi trasferiti al carcere di San Vittore di Milano dove, seppur torturati, mantengono il più fedele silenzio. Il mattino del 31 agosto 1944, con il partigiano di Sedriano Leopoldo Fagnani, Pierino Beretta viene fatto salire su un camion e ucciso con un colpo di rivoltella alla nuca.

I loro corpi vengono ritrovati a Torsiano di Certosa di Pavia, dove è eretto un cippo alla memoria.

[modifica] Il partigiano nella memoria popolare

La storia di Pierino Beretta è stata più volte oggetto di pubblicazioni locali, a lui è stata dedicata una delle piazze principali della città di Corbetta in memoria dei tragici eventi che accompagnarono la sua vicenda personale nell'ambito della Seconda Guerra Mondiale.

Secondo altre fonti popolari, invece, Pierino Beretta sarebbe stato un'attivista vicino agli ambienti partigiani rifugiatosi nella località di Riazzolo. Qui, temendo di essere catturato dalle truppe tedesche che compivano rastrellamenti sul territorio proprio alla ricerca dei partigiani sfuggiti alla cattura, tentò la fuga verso Cerello, ma venne fermato sulla strada principale, arrestato e portato al carcere milanese di San Vittore dove fece il nome di Leopoldo Fagnani che venne quindi arrestato. Tutte le trestimonianze confermano che con quest'ultimo, il mattino del 31 agosto 1944, Pierino Beretta viene fatto salire su un camion e ucciso con un colpo di rivoltella alla nuca.