Due punti
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I due punti sono un comune carattere tipografico; graficamente, essi consistono in una coppia di punti fermi posizionati verticalmente l'uno sull'altro, a dare un'immagine molto simile ad una delle possibili grafie utilizzate per il segno matematico diviso. La pausa corrispondente, nella lettura, a tale simbolo risulta essere intermedia tra quella del punto fermo e quella della virgola, dunque esattamente identica all'intervallo associato al punto e virgola. L'etimologia del termine indicante il suddetto carattere è piuttosto semplice: il nome rimanda direttamente, infatti, alla forma del simbolo.
[modifica] Utilizzo
Nella lingua italiana, la funzione fondamentale dei due punti è quella esplicativa: una frase introdotta da essi (come quella che si sta leggendo in questo momento) serve di fatti a chiarire il significato della proposizione che la precede. Nonostante questo sia l'uso più affermato dei due punti, ne esistono anche di diversi:
- i due punti, come si può notare in questo testo, possono precedere una lista numerata o dotata di punti elenco;
- sono inoltre in grado di sostituirsi ad una congiunzione di tipo causale, trasformando in una coordinata alla reggente quella che precedentemente poteva essere considerata una subordinata, come nell'esempio seguente (in cui sono stati evidenziati i due punti e la congiunzione cui si sostituiscono):
- Oggi non uscirò di casa, perché temo che si possa scatenare un temporale
- Oggi non uscirò di casa: temo che si possa scatenare un temporale
- frequentemente, sia nei copioni teatrali che in romanzi, racconti ed altri testi di narrativa, i due punti sono adoperati per introdurre il discorso diretto, mentre non sono utilizzati nel caso di discorsi indiretti; i successivi sono esempi dell'uno e dell'altro caso:
- discorso indiretto: Mario disse che Lucia era davvero simpatica.
- discorso diretto: Mario disse: «Lucia è davvero simpatica».