Angelo Emo
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Angelo Emo (Venezia, 3 gennaio 1731 – Malta, 3 marzo 1792) è stato un ammiraglio veneziano. Fu l'ultimo grande e geniale Capitano da mar della Serenissima Repubblica di Venezia.
[modifica] Vita
Membro della famiglia patrizia degli Emo, Angelo servì sin da giovanissimo nella marina veneziana in qualità di ufficiale patrizio a bordo dei velieri della cosiddetta Armada Grossa.
Le sue idee innovative gli valsero una rapida carriera, durante la quale si rese conto delle debolezze e inefficienze che gravavano sull'antica potenza navale veneziana. Giunto ai gradi più alti della flotta, propose l'introduzione di nuovi tipi di navi e riuscì a migliorare il livello degli equipaggi, arrivando a presentare al Senato proposte per un radicale rinnovamento dell'Armada, che però non trovarono accoglimento.
Preso dalla carriera non si sposò mai.
Pur vivendo in un'epoca di relativa pace per la Repubblica, ebbe l'occasione di mettersi in evidenza dal punto di vista bellico sotto il dogado di Paolo Renier. In quest'epoca, infatti, le continue incursioni dei pirati barbareschi danneggiavano il mercato e le rotte marittime veneziane e si decise di punirli per ciò.
Dopo aver guidato la flotta ed aver sconfitto facilmente in mare i nemici, l'Emo, quando essi si rifugiarono nei loro porti protetti, ebbe l'accorta idea di bombardare i porti (Sfax, Tunisi, Biserta, per citarne solo alcuni) tramite l'utilizzo di alcune chiatte, fatte scivolare sul fondo paludoso vicino all'imbocco dei porti (1785-1786).
Dopo la pace tentò un'ulteriore riforma della marina veneziana, prendendo a modello la flotta britannica.
Angelo Emo morì improvvisamente sull'isola di Malta, il 3 marzo 1792, e venne sepolto con grandi onori dai suoi marinai, che lo avevano sempre stimato ed apprezzato.