Clement Attlee

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

Clement Attlee a Potsdam nel 1945

Clement Richard Attlee, Conte di Attlee (Londra, 3 gennaio 1883 – Westminster, 8 ottobre 1967) è stato un politico britannico. Ha fatto parte del Partito Laburista.

[modifica] Biografia

Docente di scienze economiche, al termine del primo conflitto mondiale aderì al Partito Laburista. Nel 1919 divenne sindaco di Stepney e nel 1922 iniziò la sua carriera parlamentare. Ricoprì vari incarichi nei governi presieduti da Ramsay MacDonald, tra le quali si possono citare le cariche di sottosegretario alla guerra nel 1924, di Cancelliere di Lancaster e di Ministro delle Poste tra il 1929 e il 1931.

Capo dell'opposizione ai governi conservatori dal 1935, si batté contro la loro politica di appeasement nei confronti della Germania nazista, ma nel 1940 entrò nel governo di unità nazionale di Winston Churchill, anch'egli da sempre contrario all'appeasement del suo collega di partito Chamberlain.

Dopo la fine della guerra in Europa chiese e ottenne la convocazione delle elezioni da lui vinte a sorpresa con la maggioranza assoluta. Il suo primo impegno come premier fu la sua partecipazione alla Conferenza di Potsdam. Diede avvio alla politica di decolonizzazione e concesse l'indipendenza al subcontinente indiano che era considerato la gemma dell'Impero britannico.

In politica estera il suo governo mantenne il forte legame con gli Stati Uniti e in politica interna nazionalizzò le miniere, rafforzò il potere dei sindacati e diede vita ad un forte stato sociale che fu mantenuto anche dai successivi governi conservatori sino a quando entrò irrimediabilmente in crisi, alla fine degli anni '70, e fu, quindi, fortemente ridimensionato da Margaret Thatcher.

Nel 1951 fu sconfitto da Winston Churchill e assunse la carica di capo dell'opposizione laburista, carica che mantenne sino al 1955. Non tornò mai più al governo.