Battaglia di Kosovo Polje
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Battaglia di Kosovo Polje Бој на Косовом Пољу |
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Battaglia del Kosovo, di Adam Stefanović, olio su tela, 1870 |
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Schieramenti | |||||||
Impero Ottomano | Serbia, Bosnia | ||||||
Comandanti | |||||||
Murad I (morto), Bayezid I, Yakub |
Lazar Hrebeljanović †, Vuk Branković, Vlatko Vuković |
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Effettivi | |||||||
40,000 / 50,000 | circa 25.000 |
La battaglia di Kosovo Polje, in serbo Косовски бој o Бој на Косову, venne combattuta il 28 giugno 1389 (il giorno di San Vito) dall'esercito serbo contro l'esercito ottomano, nella piana di Kosovo Polje (la Piana dei merli, a nord di Priština, capitale del Kosovo).
L'esercito cristiano, composto da una coalizione tra l'Impero Serbo e il Regno di Bosnia, era comandato dal Knez (principe e condottiero) serbo Lazar Hrebeljanović. Le truppe della coalizione serbo-bosniaca contavano circa 25.000 uomini ben armati, suddivisi in tre armate. Erano comandati dal genero di Lazar, Vuk Branković, sull'ala sinistra, dal principe Lazar al centro e dal duca bosniaco Vlatko Vuković sull'ala destra.
L'esercito ottomano era guidato dal sultano Murad I e contava circa 50.000 uomini. La battaglia iniziò con l'avanzata della cavalleria serba, che distrusse completamente l'ala sinistra ottomana. Le truppe comandate da Branković riuscirono inoltre ad annientare completamente anche l'ala destra degli avversari, ma gli Ottomani furono infine raggiunti da cospicui rinforzi e poterono così sconfiggere i Serbi, stanchi e inferiori numericamente.
Pressoché tutta la nobiltà serba si fece uccidere sul posto insieme al Knez Lazar. Vuk Branković si ritirò e continuò la resistenza contro i Turchi finché fu catturato da questi ultimi, morendo infine in prigionia.
Il nobile serbo Miloš Obilić riuscì poco dopo ad uccidere il sultano Murad con un inganno. Dopo la morte di Murad, il figlio Bayezid I continuò l'espansione ottomana verso i Balcani e l'Europa sud-orientale. Tuttavia il Regno di Serbia riuscì ad sopravvivere per un altro secolo prima di cadere definitivamente sotto il dominio turco.
Entrambi gli eserciti ebbero delle gravi perdite, ma per la Serbia l'esito fu catastrofico: vennero infatti uccisi più di 150 cavalieri serbi e il Paese vide sparire gran parte della sua élite politica e militare. Il nuovo sultano Bayezid I prese come moglie la figlia di Lazar, la principessa Olivera Despina. I Serbi vennero costretti a pagare tributi ai Turchi ed a compiere servizi militari presso l'esercito ottomano, come nel caso della battaglia di Ankara. In seguito, dopo altre due battaglie minori e l'assedio di Smederevo, gli Ottomani annetterono il resto del Regno di Serbia, completandone la conquista nel 1459. La fine dell'indipendenza serba fu l'evento che diede la possibilità all'esercito ottomano di arrivare fino alle porte di Vienna.
La Battaglia del Kosovo è considerata dai Serbi uno degli eventi più importanti della loro storia, fonte di gran parte del loro sentimento nazionale. La battaglia e la sorte dei cavalieri cristiani divennero il soggetto di molta poesia epica medievale serba, parte della quale composta presso la corte della vedova di Lazar, Milica. Il principe Lazar venne canonizzato dalla Chiesa ortodossa serba.
[modifica] Voci correlate
[modifica] Collegamenti esterni
- (EN) La battaglia del Kosovo, saggi da varie enciclopedie
- (EN) Gli eventi relativi alla Battaglia del Kosovo e i loro effetti culturali sul popolo serbo
- (EN) La Battaglia del Kosovo: i primi resoconti di vittoria e sconfitta di Thomas Emmert
- (EN) L'eredità del Kosovo di Thomas Emmert
- (EN) La Battaglia del Kosovo, poemi epici serbi raccolti da Charles Simic
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