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Topolino (libretto) - Wikipedia

Topolino (libretto)

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Voce principale: Topolino (fumetto).

« Topolino formato libretto è una vera rivoluzione destinata a influenzare per decenni i costumi degli italiani »
(Luca Boschi, da Topolino Story volume 1)
Topolino libretto
fumetto
Editore The Walt Disney Company Italia (Arnoldo Mondadori Editore fino al 1988)
1ª edizione aprile 1949
Periodicità mensile, poi quindicinale ed infine settimanale
Formato 12,5 cm × 18[1] cm
Rilegatura prima spillato poi brossurato
The Walt Disney Company Italia
Fumetto e animazione (uso del template)
Carl Barks, uno dei cartoonist stranieri più ospitati nel periodico Disney italiano
Carl Barks, uno dei cartoonist stranieri più ospitati nel periodico Disney italiano

Topolino libretto è un periodico per ragazzi. All'interno sono raccolti storie a fumetti che coinvolgono i personaggi Disney.

Il fascicolo è nato nell'aprile del 1949 grazie all'elaborato di Mario Gentilini, che da collaboratore della redazione del Topolino giornale diventa direttore del 'Topolino libretto, nato appunto per sostituire la versione giornale diretta da Federico Pedrocchi.[2] Da notare è l'aumento delle storie italiane , che diventano sempre di più mano mano che gli anni passano: a partire dagli anni novanta il periodico (passato dalla Mondadori alla Walt Disney Company nel 1988) ospiterà solo storie italiane.

Indice

[modifica] La prima serie

La storia di Topolino Libretto si divide in due parti: la prima serie inizia nell'aprile 1949 e finisce nel 2 luglio 1967.[3]

[modifica] Gli anni '40 e '50

Nell'aprile del 1949 esce il primo numero, un particolare lo caratterizza: la copertina è di un autore americano ignoto. Nei primi anni i numeri saranno mensili, anche se nei mesi di luglio del 1950 e 1951 ne usciranno due. Attualmente una copia originale del primo Topolino libretto vale circa 1300 euro.[4]

All'inizio della sua avventura il libretto era pensato come una raccolta di sei numeri, chiamati fascicoli, e con numerazione delle pagine che continua da un numero ad un altro, realizzando, così, alla fine di un semestre, una sorta di volume disneyano.[5] Il numero delle pagine di ogni numero sono 100 mentre il prezzo di copertina è di 60 lire italiane.[6] Pur essendo un fascicolo Italiano le storie presenti sono in gran parte americane. Tra le poche storie italiane troviamo Topolino e il cobra bianco iniziata nel Topolino giornale e conclusasi nel primo numero del libretto.[7]

Nel 1952 Topolino diventa quindicinale e a questo cambiamento venne dato molto risalto anche con slogan presenti sulle copertine; cambiamento che porterà ad un aumento del prezzo dell'abbonamento che si verificherà l'anno dopo.[8] Nello stesso anno, 1953, Topolino cambia, infatti, dal numero 75 non sarà più spillato ma brossurato e dal numero 77 comparirà la scritta Arnoldo Mondadori Editore.[9]

Nel 1954 Topolino Libretto non subisce grosse modifiche , infatti,possiamo notare solo che dal numero 96 il numero delle pagine passerà da 100 a 108 grazie all'inserimento di una nuova rubrica dal nome "Toposport ". Le storie italiane aumentano a 7 mentre nel 1953 erano solo 2.[10]

Nel 1955 le storie italiane sono 8[11] tra le quali una delle più belle è Paperino e il misterioso Mister Moster di Guido Martina e Giovan Battista Carpi.[12] Il numero delle pagine è 100 con le uniche eccezioni, il primo numero dell'anno (106) che ospita l'ultimo numero della rubrica "Toposport" e l'ultimo numero dell'anno (129) che essendo uno speciale natalizio ha 132 pagine; questo stesso numero costa 100 lire 20 in più del normale.[13] Nel 1956 fino a settembre il prezzo rimane 80 lire ma dal numero 148 aumentano le pagine che arrivano a 132 e di conseguenza aumenta anche il prezzo che passa a 100 lire. I numeri speciali sono due: il numero 141 e il numero 144; a partire dal numero 145 spariscono dalla costa di copertina le immagini con i personaggi disneyani.[14]

Nel 1957 non ci sono molti cambiamenti, da rilevare però è il disegno della costa, che dal numero 165 è caratterizzato da un motivo a quadretti bianchi e rossi o bianchi e blu.[15] Nel 1958 non ci sono cambiamenti per quanto riguarda il giornale, soltanto le storie di produzione italiana diminuiscono rispetto agli anni precedenti, durante i quali avevano invece subito un forte aumento[16] (basti pensare che l'anno precedente furono pubblicate 30 storie italiane[17]).

Nel 1959 le modifiche sono le seguenti: dal numero 220 le pagine si alternano con pagine a colori e pagine in bianco e nero; dal numero 202 comincia (sul retro di copertina) una serie di personaggi Disney presentati 6 alla volta in ordine alfabetico, fino al numero 241 del luglio 1960.[18]

[modifica] Gli anni '60

Il 5 giugno 1960 Topolino diventa settimanale; il numero è il 236. Quindi escono 40 numeri, il prezzo scende a 80 lire e le pagine a 116. Dal numero 242 al numero 256 l'ultima pagina presenterà una gag a tema sportivo disegnate dal bravo Giuseppe Perego.[19] Il 1960 è anche l'anno della ricomparsa di Nocciola ripresa dal sodalizio Chendi - Bottaro in "Pippo e la Fattucchiera".[20]

Nel 1961 escono 53 numeri. Dal numero 289 Topolino libretto diventa a colori, il costo passa da 80 a 100 lire e le pagine aumentano arrivando a 134.[21] Il 1962 è l'anno dell'adesione alla Associazione italiana periodici per ragazzi.[22] Nel 1963 da Ottobre il prezzo sale a 120 lire e il numero delle pagine a 148;[23] in quest'anno Giovan Battista Carpi rievoca I tre caballeros nella storia I tre caballeros e la guerra dei Juke-Boxes.[24]

Dal 1964 iniziano ad essere più frequenti le retrocopertine con le pubblicità.[25] In quest'anno viene pubblicata la famosa parodia Paperino fornaretto di Venezia (di Osvaldo Pavese e Giovan Battista Carpi).[26] Nel 1965, a causa di uno sciopero dei poligrafici, escono 51 numeri, e il numero 479 verrà integrato nel numero 480, che è quindi un numero doppio.[27] In questo stesso anno (il 27 giugno) esce il numero 500 che essendo speciale ha 180 pagine e costa 150 lire. Il numero contiene inoltre una lettera di Walt Disney che si complimenta con il direttore Mario Gentilini per il traguardo raggiunto.[28]

Il 1966 è un anno importante: è infatti in questo anno che nascono delle leggende del fumetto italiano Disney. Nei numeri 542 e 543 esce la storia di Chendi e Carpi intitolata Paperino missione Bob Fingher che è da sempre considerata come la storia "madre" della serie a fumetti tuttora esistente ovvero quella della P.I.A. (Paperon Intelligence Agency)[29]. E non solo: in questo stesso anno Scarpa inventa Paperetta Yè Yè, nipotina di Doretta Doremì, (quest'ultima inventata da Barks) che compare nella storia Arriva Paperetta Yè Yè[30].

Giorgio Cavazzano esordisce nel 1967 con la storia Paperino e il singhiozzo a martello pubblicato nel numero 611.[31] Ma il 1967 è anche l'anno in cui finisce la prima serie del giornale (n.605) per passare alla seconda, infatti, la grafica del dorso assume il fondo giallo utilizzato ancora oggi.[32] Nel 1968 Giovan Battista Carpi e Guido Martina creano un classico del fumetto italiano, Topolino e i ladri d'ombre un classico giallo topolinesco.[33]

Dal 1969 l'influenza della pubblicità fa sì che il numero di pagine del "topo" (così amorevolmente chiamato dai più affezionati lettori) diventi assai variabile, situazione che si protrarrà a lungo negli anni a seguire.[34] Il 1969 è però importante per la prima comparsa di Paperinik, che viene pubblicato per la prima volta nei numeri 706 e 707, nella storia Paperinik il diabolico vendicatore,[35] e per Operazione Dollaro (numeri da 708 a 713), un concorso-iniziativa pubblicitaria che mette in palio ben undicimila premi e monete dorate.[36]

[modifica] La seconda serie

La seconda serie inizia il 2 luglio 1967 ed arriva fino ai giorni nostri.[37]

[modifica] Gli anni '70

L'anno che apre il decennio è un anno critico per la redazione del Topolino Libretto che si trova ad affrontare una carenza dello staff, sicché mentre i disegnatori abbondano, gli sceneggiatori invece scarseggiano. Per contrastare questo problema, con una scelta rivelatasi foriera di positive conseguenze sul livello qualitativo delle storie, furono impiegati i disegnatori anche come sceneggiatori. Tra i disegnatori cooptati, anche Romano Scarpa, non nuovo, in realtà, alla sceneggiatura. Proprio in questo anno entrarono in scena due sceneggiatori che avrebbero fatto poi la storia del giornale, Abramo e Giampaolo Barosso.[38] In quello stesso periodo viene pubblicata la storia di Guido Martina e Romano Scarpa Zio Paperone e il tunnel sotto la Manica che anticipa di pochi mesi l'avvio in cantiere dei lavori del tunnel che favorisce la collaborazione tra Francia e Gran Bretagna.[39]

Il 1971 è un anno piatto, segnato solo dalla ricomparsa del sommario posto ora tra le ultime pagine (nei primi anni era presente nella seconda pagina).[40] È un anno sostanzialmente piatto anche il 1972, che però è comunque importante, perché compare (nel numero 873, 20 agosto 1972) Reginella, personaggio creato dagli autori italiani Rodolfo Cimino e Giorgio Cavazzano.[41]

Il 1973 è segnato dall'Operazione Quack, la più lunga iniziativa con gadget intrapresa dal fascicolo: dura infatti ben 11 settimane. Questa iniziativa consiste nel collezionare francobolli dorati dedicati ognuno ad un diverso personaggio Disney. Il francobollo veniva accompagnato da una storia che riguardava il personaggio raffigurato impegnato nella soluzione del mistero del totem decapitato.[42]

Il 1974 ospita, invece, un'altra iniziativa: l'Operazione Monaco 74, in occasione del Campionato mondiale di calcio; i numeri seguenti dall'operazione ospiteranno album e figurine dedite, appunto, ai mondiali.[43] In questo stesso anno Guido Martina e Giovan Battista Carpi creano la coppia Topolino Kid e Pippo sei colpi.[44]

Il 1975 è di sicuro l'anno più importante di tutto il decennio per il fascicolo: è infatti in questo anno che nelle edicole esce, il 26 gennaio, il numero 1000.[45] Inoltre si allarga l'universo disneyano con la creazione da parte di Romano Scarpa di Bruto, il figlioccio del merlo indiano Gancio.[46] Il 1976 viene segnato dall'addio definitivo di Floyd Gottfredson, autore americano tra i più importanti ospitati nella rivista;[47] ma il 1976 è anche l'anno di pubblicazione di una famosa parodia, che negli anni avvenire verrà ristampata molte volte: Sandopaper e la perla di Lauban di Michele Gazzarri (sceneggiatura) e di Giovan Battista Carpi (disegni).[48]

Nel 1977, non ci sono grandi cambiamenti ma quelli più importanti sono: l'aumento del prezzo che da 300 passa, dal numero 1119, a 400 lire[49] e la prima apprizione di Plottigat, il cugino scienziato di Gambadiligeno, nella storia Topolino e il Pippo-lupo scritta e disegnata da Romano Scarpa (n°1102).[50] Il 1978 è, invece, un anno importante per la Disney, il 18 novembre, infatti, Topolino festeggia i suoi 50 anni, e in Italia, sul numero 1199 compare una copertina di Marco Rota, in cui il Topolino in abiti moderni e il Topolino dell'esordio (quest'ultimo nello specchio) si fanno reciprocamente gli auguri;[51] ma il 1978 è anche la data della creazione di Paperin-Tarzan (di Guido Martina), che sembra riprendere a tratti il cugino di Pippo del cartoonist Floyd Gottfredson, Pippo Tarzan.[52]

Il 1979 è un anno sostanzialmente piatto. Il prezzo del periodico rimane invariato a 400 lire; ma possiamo anche notare che la maggior parte delle copertine sono state realizzate da Marco Rota, questo disegnatore è, infatti, diventato l'art director nel 1974.[53]

[modifica] Gli anni '80 e '90

Negli anni ottanta e novanta la rivista subisce molti restyling; il periodico cambia per la prima volta direttore: infatti, nel 1980 Mario Gentilini (che morirà appena 8 anni dopo) passa il testimone a Gaudenzio Capelli. Dal 1988 la rivista viene pubblicata dalla The Walt Disney Company[54] e dal 1989 per le storie italiane (riconoscibili dal codice I-xxxx, che sta per il numero di Topolino) sono indicati autori dei testi e dei disegni. Fino al 1993 troveranno spazio storie estere, che poi lasceranno il posto a storie solo italiane. Nel 1999 cambia la struttura: dal blocco storie-rubriche-storie, si passa a un'alternanza tra storie e rubriche. Negli anni '90, inoltre, i direttori sono stati tre: Gaudenzio Capelli (che abbandona la rivista nel 1994), Paolo Cavaglione (fino al 1999) e Gianni Bono.

[modifica] Dal 2000

A partire dal 2000 fino ad oggi Topolino libretto ha subito molte modifiche soprattutto per quanto riguarda la veste grafica. Nel corso del nuovo millennio si sono succeduti come direttori Gianni Bono (1999 - 2000), Claretta Muci (2000 - 2007) e Valentina De Poli (dal 2007). Inoltre, si fanno sempre di più i nuovi artisti che lavorano assiduamente (o quasi) alla rivista, questo specialmente per via dell'Accademia Disney che dalla sua fondazione (1993) ha formato oltre 170, tra sceneggiatori e disegnatori.[55]

[modifica] I gadget

La storia della suddetta rivista, è anche legata ai vari gadget che sono stati allegati nel corso degli anni. I primi sono stati le figurine (Topolino n° 29 luglio 1951), ma in seguito il giornale allegherà anche occhiali 3D (Topolino n° 75 25 settembre 1953), francobolli, i più recenti "modellini" e le monete.[56] A proposito di queste, importante fu l'Operazione Dollaro (Topolino dal n°708 al 713 22 giugno - 27 luglio 1969) perché (a differenza dei gadget allegati fino ad allora) non uscirono durante qualche evento in particolare e impegnarono il lettore per sei uscite consecutive.[57] Sono da ricordare, però, anche manuali e cataloghi.[58]

[modifica] La periodizzazione della rivista

Il periodico è stato suddiviso in prima e seconda serie, ma esistono anche altri tipi di suddivisioni. Quella maggiormente diffusa è la suddivisione per periodi, che in tutto sarebbero quattro. I primi tre periodi sono stati stabiliti a seconda della periodicità, mentre il quarto periodo è segnato dalla presenza del dorso giallo, presente ancora oggi. Tuttavia, il quarto periodo finisce nel 1988 con il passaggio dalla Mondadori alla Walt Disney Company Italia.[59].

Periodo Data Numeri pubblicati
1° periodo (mensile) aprile 1949 - marzo 1952 39
2° periodo (quindicinale) 12 aprile 1952 - 25 maggio 1960 196
3° periodo (settimanale) 5 giugno 1960 - 26 giugno 1967 396
4° periodo (settimanale, dorso giallo) 2 luglio 1967 - 3 luglio 1988 1097

Un'ulteriore periodizzazione viene fatta a seconda dei vari editori: infatti, termini come "periodo Mondadori" sono abbastanza diffusi.[60][61][62]


[modifica] Vendite

Per molto tempo è stato il fumetto più venduto in Italia. Recentemente, a causa di una crisi di vendite, è sceso al secondo posto dopo Tex, ma bisogna ricordare che quest'ultimo è mensile, mentre Topolino esce ogni settimana. Gli ultimi dati ufficiali ADS (Accertamenti Diffusione Stampa) parlano di 229.125 copie vendute settimanalmente.[63]

[modifica] Storie italiane

« Il successo di Topolino spinge il direttore a creare un nucleo di disegnatori e sceneggiatori, i futuri Disney italiani »
(Luca Boschi, Topolino Story volume 1)

Il Topolino libretto si caratterizza, come già dal suo esordio, per presentare un sommario ricco di storie d'oltreoceano di maestri come Gottfredson e Barks, ma anche per la realizzazione di storie completamente concepite e realizzate nel nostro paese. Prima di queste, però, iniziano le copertine italiane, con Ambrogio Vergani, Michele Rubino e lo stesso Mario Gentilini, direttore della testata. Subito dopo iniziano le storie italiane, con una delle Grandi Parodie Disney: sul n. 7, infatti, per i testi di Martina e i disegni di Bioletto, inizia L'Inferno di Topolino, in cui viene fatto interpretare ai personaggi Disney l'Inferno dantesco.[64]

Romano Scarpa uno tra i più grandi Disney italiani
Romano Scarpa uno tra i più grandi Disney italiani

Martina e Bioletto, comunque, sono solo gli apripista di una scuola che vedrà nelle sue fila artisti del calibro di Ennio Missaglia, Abramo Barosso, Luciano Bottaro, Romano Scarpa, e molti altri, e che porterà l'Italia a produrre il 75% delle storie Disney del mondo.

Nella lunga storia editoriale della testata si potranno trovare diversi modelli stilistici. Da quello di Martina, seguito da Missaglia, Barosso, Dalmasso, caratterizzato da dialoghi crudi, atmosfere da noir, a quello di Chendi, che pur riprendendo in parte lo spietato Paperone martiniano e il suo sfaticato Paperino, inizia a fare un'opera più di approfondimento, molto simile a quanto stava facendo già da alcuni anni Barks, inserendo, più spesso di Martina, delle situazioni comiche e leggere nelle sue storie.[65]Oggi si assiste più spesso ad una svolta tendente al comico, ma le radici di quelle epiche avventure sono spesso riprese da artisti come Rudy Salvagnini, Giorgio Pezzin, Carlo Panaro, Fabio Michelini (uno dei pochi a fondere perfettamente la scuola italiana di Martina, con gli elementi classici delle storie di Barks),[66] cui si aggiunge l'esperto Rodolfo Cimino, che ha interpretato in maniera originale e personale le grandi epopee avventurose barksiane.[67]

Graficamente i grandi maestri sono stati Giovan Battista Carpi, che ha influenzato una gran mole di giovani artisti,[68] Luciano Bottaro, che ha fuso nel suo personalissimo stile gli insegnamenti di Gottfredson, Barks e Biletto, Romano Scarpa, che grazie anche al suo doppio ruolo di scrittore e disegnatore ha dato un po' di respiro allo stressatissimo Martina,[69] per arrivare ai più giovani Giorgio Cavazzano, che ha anche avuto l'onore di disegnare la copertina del n. 2000 e che è ormai diventato "maestro Disney",[70] e Massimo De Vita, figlio di Pierlorenzo che, alcuni decenni prima, aveva disegnato il Tuffolino del periodo bellico:[71] tutti insieme questi artisti hanno creato una scuola che ha influenzato molte giovani leve come Tito Faraci, Claudio Sciarrone, Alessandro e Lorenzo Pastrovicchio, Giorgio Di Vita, Alessandro Barbucci, Fabio Celoni, Carlo Gentina, Gianfranco Cordara, Alberto Savini, Casty, Silvia Ziche, che oggi lavorano fianco a fianco di alcuni di questi maestri e contribuiscono a realizzare uno dei più longevi settimanali italiani.[72][73]

[modifica] L'era Disney Italia e le altre pubblicazioni storiche

Con Topolino n. 1702 del 1988 la Disney subentra direttamente alla Mondadori con la sua divisione locale Disney Italia. Mantenendo lo stesso staff, allora diretto da Gaudenzio Capelli, con la collaborazione preziosa di Elisa Penna e Massimo Marconi, prosegue, così, la tradizione italiana rinforzando un già folto parco testate.[74]

L'Italia, infatti, ha sempre presentato un gran numero di pubblicazioni dedicate al mondo Disney. Si va dalla Collana Carosello (1957) a Gli albi tascabili di Topolino (1948) o a collane da collezionisti come Le grandi storie (1966) ed Il Topolino d'oro (1970), realizzate da editori specializzati come ANAF, Comic Art, Traverso, IF Edizioni.

Non si possono non dimenticare, poi, Nel Regno di Topolino (1935), o gli illustri Albi d'Oro, che più tardi diverranno gli Almanacco Topolino, e i simili Albi della Rosa (che più tardi diverranno Gli Albi di Topolino) e che hanno fatto da base per le successive riviste non-Disney Albi del Falco, con le storie di Superman, Batman, Hawkman (il Falco del titolo) e degli altri supereroi DC Comics, e Albi di Pecos Bill.

Non dimentichiamo, infine, la serie dei Classici di Walt Disney, con le ristampe delle storie classiche, generalmente in origine albi monotematici con tavole di raccordo tra una storia e l'altra, e la gemella Grandi Classici Disney.

[modifica] Direttori

[modifica] Curiosità ed errori di stampa

[modifica] Anni '40

[modifica] Anni '50 e '60

[modifica] Anni '70 e '80

  • Il n. 1315 del 8 febbraio 1981 riporta la stessa copertina del numero 843[91][92]
  • Il n.1370 risulta inesistente: non stampato per sciopero.[93]. In seguito, altri 2 numeri di Topolino, uno del 1991 e uno del 1995, usciranno privi di rubriche sempre per sciopero.
  • Il n.1401 del 3 ottobre 1982 contiene una storia dove Zio Paperone fa costruire un ponte sullo Stretto di Messina.[94]
  • Il n.1415 del 9 gennaio 1983 contiene un errore: alla pagina 44 ci sono quattro Qui, Quo, Qua.[95]
  • Il n.1500 del 26 agosto 1984 esce con il prezzo ₤.1500 uguale al numero di uscita, ed ha una placca di metallo sbalzato attaccata alla copertina.[96]
  • Il n.1530/31 del 31 marzo 1985 è il secondo che ha il doppio numero in copertina per sciopero sindacale.[97]
  • Il n.1565 del 24 novembre 1985 contiene la prima storia a bivi (Topolino ed il segreto del castello): propone infatti sei diversi finali. La storia si intreccia come quella di un librogame, lasciando al lettore la decisione di quale percorso seguire.[98]
  • Il n.1702 del 10 luglio 1988 è il primo numero stampato dalla The Walt Disney Company.[99][100]

[modifica] Anni '90

  • Il n.1883 del 29 dicembre 1991 contiene una storia, Paperino in: la storia (in)finita, dove compaiono ben 84 personaggi, dalla A di Amelia alla T di Topolino![101]
  • Il n.1965 del 25 luglio 1993 raggiunge la tiratura record di 1.100.285 copie.[102]
  • Il n.1994 del 13 febbraio 1994, la cui copertina vede insieme Topolino e Minni in omaggio alla festa di S.Valentino, ha l'anno e il numero uguali: impossibile che si ripeta.[103]
  • Il n.2000 del 27 marzo 1994, che conclude il secondo migliaio, è stampato con il record di ben 388 pagine e all'interno contiene gli omaggi di molti collaboratori (autori di testi, sceneggiatori, disegnatori) della testata; copertina, storia iniziale e ultimo degli omaggi sono di Giorgio Cavazzano. In concomitanza con questa uscita viene pubblicato un albo speciale contenente storie edite e inedite ed una sezione con curiosità sulle pubblicazioni di Topolino dagli esordi fino al numero 2000; all'albo è allegata una copia anastatica del Topolino libretto numero 1.[104]
  • Dal n.2164 del 20 maggio 1997 in copertina viene messo il codice a barre.[105]
  • Il n.2185 del 14 ottobre 1997 contiene la storia più piccola del mondo (Topolino ino ino) da Guinness dei primati, infatti, stando in una sola pagina, per essere letta il tascabile regalava una lente d'ingrandimento. Venne ristampata a dimensione naturale nel numero successivo, il 2186.[106][107]
  • Il n.2240 del 3 novembre 1998 ha in copertina per la prima volta il sito internet della testata, www.topolino.it.[108]

[modifica] 2000

  • Il n.2301 del 4 gennaio 2000, primo numero uscito nel 2000, è stato stampato con due diverse copertine, una con Topolino e una con Paperino, tutte e due di Corrado Mastantuono; gli abbonati potevano averle entrambe.[109][110]
  • Il n.2353 del 2 gennaio 2001 contiene la storia Zio Paperone e l'incredibile avventura di Capodanno che ha molte particolarità: ad ogni tavola corrisponde una scelta che il lettore deve fare, saltando da una pagina all'altra, cercando di arrivare alla fine della storia; inoltre le 42 tavole che la compongono sono disegnate da 42 disegnatori Disney diversi, la tavola introduttiva è del maestro Giorgio Cavazzano.[111]
  • Dal n. 2354 e ogni 2 numeri per 5 volte, compare una storia in doppia lingua inglese-italiano.[112]
  • Il n.2430 del 2 luglio 2002 in copertina viene tolta la scritta Walt dalla solita scritta Walt Disney.[113][114]
  • Il n.2500 del 28 ottobre 2003 segna il traguardo del secondo migliaio e mezzo: esce con la copertina cartonata più spessa del normale e al suo interno contiene un quiz sulle curiosità dei numeri precedenti, inoltre le storie hanno come titolo e indiretto protagonista il numero 2500 (In ogni storia, persino i Ciak, compare il numero 2500).[115]

[modifica] Note

  1. ^ Topolino Story 1949, pagina 180
  2. ^ Topolino Story 1949, pagina 12
  3. ^ Topolino Story 1967, pagina 8
  4. ^ Topolino n°2500 28 ottobre 2003
  5. ^ Topolino Story 1949, pagina 181
  6. ^ Topolino Story 1949, pagina 180-181
  7. ^ Topolino Story 1949, pagina 182
  8. ^ Topolino Story 1952, pagina 178
  9. ^ Topolino Story 1953, pagina 178
  10. ^ Topolino Story 1954, pagina 178
  11. ^ Topolino Story 1955, pagina 178
  12. ^ Topolino Story 1955, pagina 10
  13. ^ Topolino Story 1955, pagina 178
  14. ^ Topolino Story 1956, pagina 178
  15. ^ Topolino Story 1957, pagina 178
  16. ^ Topolino Story 1958, pagina 178
  17. ^ Topolino Story 1957, pagina 178
  18. ^ Topolino Story 1959, pagina 178
  19. ^ Topolino Story 1960, pagina 178
  20. ^ Topolino Story 1960, pagina 135
  21. ^ Topolino Story 1961, pagina 178
  22. ^ Topolino Story 1962, pagina 178
  23. ^ Topolino Story 1963, pagina 178
  24. ^ Topolino Story 1963, pagina 110
  25. ^ Topolino Story 1964, pagina 178
  26. ^ Topolino Story 1964, pagina 78
  27. ^ Topolino Story 1965, pagina 178
  28. ^ Topolino Story 1965, pagina 8
  29. ^ Topolino Story 1966, pagine 10-14
  30. ^ Topolino Story 1966, pagina 126
  31. ^ Topolino Story 1967, pagina 11
  32. ^ Topolino Story 1967, pagina 8
  33. ^ Topolino Story 1968, pagina 10
  34. ^ Topolino Story 1969, pagina 178
  35. ^ Topolino Story 1969, pagina 8
  36. ^ Topolino Story 1969, pagina 8
  37. ^ Topolino Story 1967, pagina 8
  38. ^ Topolino Story 1970, pagina 10
  39. ^ Topolino Story 1970, pagine 40 - 41
  40. ^ Topolino Story 1971, pagina 178
  41. ^ Topolino Story 1972, pagine 137 - 140
  42. ^ Topolino Story 1973, pagina 8
  43. ^ Topolino Story 1974, pagina 8
  44. ^ Topolino Story 1974, pagina 10
  45. ^ Topolino Story 1975, pagina 6
  46. ^ Topolino Story 1975, pagina 8
  47. ^ Topolino Story 1976, pagina 7
  48. ^ Topolino Story 1976, pagine 109 - 110
  49. ^ Topolino Story 1977, pagina 178
  50. ^ Topolino Story 1977, pagina 135
  51. ^ Topolino Story 1978, pagina 184
  52. ^ Topolino Story 1978, pagina 94 - 96
  53. ^ Topolino: 70 anni di carta op. cit., p.76.
  54. ^ Topolino Story 1949, pagina 10
  55. ^ Accademia Disney. URL consultato il 28 gennaio 2008.
  56. ^ I gadget. URL consultato il 30 gennaio 2008.
  57. ^ L'Operazione Dollaro. URL consultato il 30 gennaio 2008.
  58. ^ Gli allegati. URL consultato il 30 gennaio 2008.
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[modifica] Bibliografia

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