Scuola Sottufficiali Carabinieri
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La Scuola Sottufficiali Carabinieri si trova a Firenze tra piazza della Stazione (numero 7) e via della Scala, sul sito dell'ex monastero della Santissima Concezione e di una parte del complesso di Santa Maria Novella.
L'edificio si compone infatti di due parti ben distinte: il nucleo più antico è rappresentato dal chiostro trecentesco, detto Chiostro Grande, appartenente al convento dei padri Domenicani di Santa Maria Novella; la struttura più recente integra il monastero della Santissima Concezione, costruito nel tardo Cinquecento.
Indice |
[modifica] Storia
Nel 1810 i conventi di Santa Maria Novella e della Santissima Concezione furono soppressi ed adibiti ad uso militare e, con la restaurazione, quest'ultimo divenne educandato femminile. In questa circostanza il restauro e l'adattamento delle strutture viene affidato a Giuseppe Martelli, che realizzò due scale di notevole valore scenografico e l'aula magna. Con l'unità d'Italia, l'edificio ospitò il ministero dei Lavori pubblici, la corte di Cassazione e la direzione del Lotto. A seguito del trasferimento della capitale a Roma le strutture vennero liberate; parte di esse tornarono ai monaci domenicani, mentre il chiostro Grande e gli ambienti ad esso annessi vengono occupati dal Collegio Militare (1874).
Agli inizi del Novecento parte del convento venne occupato dal Museo del Risorgimento mentre la porzione su via della Scala fu destinata a liceo.
Nel marzo del 1920 il complesso fu adibito a sede della scuola sottufficiali dei Carabinieri reali che prese ufficialmente avvio nel 1928; l'apertura di via Santa Caterina da Siena comportò la distruzione del lato ovest del fabbricato, successivamente ricostruito su progetto dell'architetto Aurelio Cetica.
Nel 1939 l'Amministrazione fiorentina decise di ripristinare il complesso: la grande aula dormitorio attigua al chiostro Grande fu restaurata e trasformata in mensa ed i locali già adibiti a museo del Risorgimento utilizzati come dormitori e sale ritrovo; nel nuovo fabbricato trovarono finalmente sede tutti gli uffici del Comando.
Le demolizioni iniziarono nel novembre del 1937. Benché la delibera per la costruzione di una nuova sede fosse del 21 ottobre 1938, i progetti di Cetica erano già compiutamente definiti nel maggio dello stesso anno. Il progetto fu approvato nel marzo del 1939 ed il cantiere avviato nel giugno successivo. L'edificio fu collaudato nel giugno del 1940. Un anno dopo (17 giugno 1941) l'architetto Cetica ricevette l'incarico di effettuate alcune modifiche sull'immobile; l'edificio fu finalmente inaugurato nell'agosto del 1941.
In attesa della nuova sede della scuola dei Carabinieri, non è a tutt'oggi nota la destinazione futura di questo edificio una volta che l'amministrazione comunale ne sarà rientrata in possesso.
[modifica] Contesto urbanistico
La porzione della scuola dei Carabinieri progettata da Cetica, posta a cerniera di ricucitura "diagonale" tra il fronte ottocentesco su via della Scala ed il nucleo tre-cinquecentesco del convento di Santa Maria Novella e prospiciente il volume stereometrico della stazione, si relaziona discretamente alle preesistenze all'insegna della continuità, riproponendone parametri volumetrici (allineamento del fronte), altimetrici (linea di gronda che supera di poco quella dei confinanti edifici) e cromatici (pietra forte per il basamento come la basilica ed il fabbricato della stazione).
In particolar modo osservando l'intero fronte nord dalla piazza della Stazione si ha l'impressione che questo costituisca un "continuum" - nonostante le stratificazioni secolari - di notevoli dimensioni, gravitante attorno al perno verticale del campanile della basilica.
[modifica] Architettura
L'impianto volumetrico progettato da Cetica risulta dalla combinazione dei due assi (uno allineato col fronte dell'edificio conventuale e l'altro, inclinato di circa 30°, di raccordo con il preesistente nucleo su via della Scala) e costituisce il terzo fronte di un'ampia corte triangolare attigua al chiostro Grande di Santa Maria Novella. Nel complesso risulta esplicita la derivazione di tale architettura dai contemporanei modelli del razionalismo italiano, o per meglio dire "piacentiniano", sia per quanto riguarda le soluzioni volumetriche e distributive che, soprattutto, per la cifra stilistica di alcune soluzioni formali.
L'edificio presenta una pianta ed una volumetria compatte, sviluppate su quattro piani fuori terra più uno seminterrato. Il fronte principale è connotato orizzontalmente per tutta la lunghezza dal basamento in pietra forte al piano terra, dalla fascia marcadavanzale al quarto piano e dal forte aggetto della gronda, ed è scandito verticalmente dagli assi ritmici delle finestre (porte finestre con balaustra al piano nobile, finestre riquadrate agli altri) con una pausa nella distribuzione in corrispondenza dei tre portali di accesso (archivoltati con al di sopra altrettante finestre), pausa che permette di isolare visivamente la zona dell'accesso e di coglierne il tema della tripartizione. Il retro è caratterizzato da un portico ad archi a tutto sesto al piano terra e da una serie di finestre rettangolari allineate secondo l'asse di simmetria ai piani superiori.
Al piano terra un vestibolo tripartito, ai cui lati sono disposte simmetricamente le scale di accesso ai piani superiori, immette nel portico, fungente da corridoio di distribuzione agli uffici ed alle palestre; ai piani superiori, dove sono situati gli uffici del padiglione comando, e all'ultimo, destinato agli appartamenti per i comandanti, un corridoio centrale che attraversa longitudinalmente tutto l'edificio distribuisce ai vari locali.
Sul fronte principale le finestre sono riquadrate da una cornice modanata in pietra forte ai piani primo, secondo e terzo, da una semplice cornice in marmo al piano terra e seminterrato; quelle del piano nobile presentano inoltre una decorazione a lacunari nell'intradosso dell'architrave ed una balaustra a pilastrini scanalati, sempre in pietra forte. Ai lati del corpo centrale dell'edificio, in corrispondenza dei portali di accesso, si trovano due bassorilievi in pietra forte raffiguranti figure femminili con armi e stemmi della città di Firenze e del corpo dei Carabinieri.
[modifica] Foruna critica
Scarse le annotazioni critiche sull'edificio: mentre Cozzi (1994) ne individua le qualità ambientali, concretate nell'intelligente rapporto con il fabbricato della la stazione, Taddei (1940) si limita a cogliere la sobrietà, l'eleganza e l'appropriata disposizione degli ambienti dell'edificio.
[modifica] Bibliografia
- "Firenze. Rassegna del Comune", 9-10/1939
- AA.VV., Fascismo e centri storici, 1985
- Breschi A. (a cura di), Firenze alla XVI Triennale, 1982
- Cozzi M. (a cura di), Edilizia in Toscana fra le due guerre, 1994
- Nobili L., Il Convento di S.M.Novella in Firenze, 1994
- Taddei L., La Scuola Centrale Carabinieri Reali, "Firenze. Rassegna del Comune", 1-4/1940
- Cresti C., Firenze capitale mancata. Architettura e città dal piano Poggi a oggi, Milano 1995
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[modifica] Collegamenti esterni
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