Quintino Scolavino
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Quintino Scolavino (Bagnoli Irpino, 1945) è un pittore italiano.
Trasferito con la famiglia a Napoli, frequenta il Liceo Artistico e l’Accademia di Belle Arti. Legato al critico e artista Luigi Castellano, partecipa al dibattito artistico dei primi anni '60 e fonda con altri artisti napoletani (tra cui Crescenzo Del Vecchio Berlingieri e Gabriele Marino) il “Gruppo studio P.66”, realizzando performances di Humor-Power e Show-off in numerose città del meridione e inaugurando una tendenza non estranea al Neo-Dada alla Pop Art, definita da alcuni critici "oggettualismo napoletano". Nel 1968, con Del Vecchio, presenta al Teatro ESSE (il primo teatro d'avanguardia a Napoli) la mostra-spettacolo di oggetti La presa del comodino, con testi di Pierre Restany. Negli anni '70 si apre alla video arte e aderisce al Centro de Arte y Comunicación (CAyC, uno dei centri internazionali della cultura pop) di Buenos Aires partecipando a diversi "Encounter on video”, a Barcellona, Anversa, Caracas, Città del Messico, Tokio. Più recentemente ha partecipato a performances artistico-letterario-musicali con Gabriele Frasca e Roberto Paci Dalò, ha esposto Asino in mezzo ai suoni alla rassegna internazionale “Castelli in aria” (la prima dedicata all'arte contemporanea a Castel Sant'Elmo, e ha installato Strabico alla Stazione Salvator Rosa (metropolitana di Napoli).
[modifica] Principali esposizioni
- X Quadriennale, Palazzo delle Esposizioni, Roma (1975)
- VI Encounter Cayc, Museo de Arte Contemporaneo, Caracas (1976)
- 15 Anni d'Arte in Italia, Museo Civico d'Arte Moderna, Torino (1977)
- X Encouner on video Cayc, Japan National Committee, Tokio (1978)
- Biennale di Venezia, Magazzini del sale, Venezia (1982)
- Sculpture '83, Lijnbaan Museum, Rotterdam (1983)
- Paesaggio sismico, Villa Letizia, Napoli (1988)
- Oggetti espropriati: I Trasferibili, Framart studio, Napoli
- Paesaggio con rovine, Gibellina (1992)
- Immagine disegnata, Museo d'Arte Moderna di Cipro (1994), Museo d’Arte Moderna del Cairo (1994), Museo d’Arte Contemporanea di Istanbul (1994)
- Orologio ad acqua, Stazione zoologica Anton Dohrn (1995)
- Sidereus nuncius, Osservatorio Astronomico di Capodimonte, Napoli (1996)
- La Flors enversa, Real Orto Botanico, Napoli (1996)
- Anteprima di stampa, Teatro di Villa Patrizi, Napoli (1997)
- Rassegna del disegno scientifico, Musée Océanographique di Monaco (1998)
- Viaggiatori senza bagaglio, Museo Ferroviario di Pietrarsa, Portici (1999)
- Capodopera a Capodimonte. Un Millennio fa, Framart studio, Napoli (1999 - 2000)
- Cartolina per Napoli, Palazzo Reale di Napoli (2000)
- Emporium (Orologio ad acqua), Museo Archeologico Nazionale, Napoli (2000)
- Castelli in aria, Castel Sant'Elmo, Napoli (2000)
- Strabico, Stazione Salvator Rosa (metropolitana di Napoli), (2002)