Pian Camuno
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Pian Camuno | |||||||||
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Stato: | Italia | ||||||||
Regione: | Lombardia | ||||||||
Provincia: | Brescia | ||||||||
Coordinate: | |||||||||
Altitudine: | 244 m s.l.m. | ||||||||
Superficie: | 11 km² | ||||||||
Abitanti: |
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Densità: | 367 ab./km² | ||||||||
Frazioni: | Beata, Solato, Vissone, Montecampione | ||||||||
Comuni contigui: | Artogne, Costa Volpino (BG), Pisogne, Rogno (BG) | ||||||||
CAP: | 25050 | ||||||||
Pref. tel: | 0364 | ||||||||
Codice ISTAT: | 017142 | ||||||||
Codice catasto: | G546 | ||||||||
Nome abitanti: | piancamunesi | ||||||||
Santo patrono: | Sant'Antonio abate | ||||||||
Sito istituzionale | |||||||||
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Pian Camuno (Plà in dialetto camuno[1]) è un comune di 4.040 abitanti della Val Camonica, in provincia di Brescia.
Indice |
[modifica] Geografia fisica
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[modifica] Storia
L'antico paese di Piano è associato alla "corte Predellas" confermata dall'imperatore Lotario I al Monastero di Santa Giulia di Brescia il 15 dicembre 837.[2]
La camunità della vicinia di Piano è presente con Sterno ed Alberto de Pratelli all'accordo coi Signori della Valle nel 1200. [2]
Il 12 marzo 1233 la famiglia guelfa dei Brusati è infedudata delle terre di Piano.[2]
Nel 1331 Zanone detto Mastaglio e Ziliolo, figli di Bojaco di Darfo acquistano da Ghirardo Brusati, per 2663,5 libbre imperiali tutti i terreni che egli possedeva a Piano, Artogne e Gratacasolo.[1]
Nel 1508 è annotato col nome di Pla sulla carta di Valle Camonica disegnata da Leonardo da Vinci.[1]
Nel 1579 la vicinia di Piano, assieme a quelle di Vissone e Solato, si rifiuta di pagare le decime ai Federici: il vescovo di Brescia Dolfin pone il paese sotto interdetto. San Carlo Borromeo, in visita nel 1580 in Valle Camonica si rifiuta di sostare a Piano. La comunità decide allora di ritrattare sulle decime, ed il 4 settembre Carlo Borromeo, durante il viaggio di ritorno, passa per Piano.[3]
Nel XVII secolo Giovanni da Lezze conferma che nel paese non esistevano più famiglie nobili:
« Vi è un molino, una rasica, un forno da ferro, fucine tre, nè in questo Commune vi è alcun nobile, ma solo contadini, che attendono all'agricoltura, et parte alle vacche, et molti son cavalanti, che servono à nollo in condur robbe à mercanti » | |
Nel 1804 Piano ed Artogne vengono fusi assieme, e Piano diviene una frazione d'Artogne.[3]
Il 6 dicembre 1809 si nascosero in una cascina quaranta diserori dell'esercito napoleonico. Scoperti, diversi riuscirono a fuggire, ma 16 rimasero imprigionati nella struttura che venne data alla fiamme. Del fatto permane un dipito su una facciata di un fiuenile risalente al XIX secolo.[5]
Nel 1863 Piano assume il nome di Pian Camuno.[5]
Tra il 1927 ed il 1957 Pian Camuno ed Artogne sono fusi assieme in un unico comune.[6]
[modifica] Demografia
[modifica] Evoluzione demografica
Abitanti censiti
[modifica] Geografia antropica
[modifica] Toponimo
Dal latino planus, area piana, unito a camuno, di Valle Camonica.[7]
Denominata così da decreto reale l'11 gennaio 1863, chiamandosi prima Piano d'Artogne.[8]
[modifica] Monumenti e luoghi d'interesse
[modifica] Chiese
Le chiese di Pian Camuno sono:[7]
- Chiesa di Santa Maria della Rotonda, originale cotruzione quattrocentesca con portale in pietra simona datato 1439; contiene un ciclo di affreschi della scuola di Giovan Pietro da Cemmo.
- Chiesa di Santa Giulia, pieve quattrocentesca ad aula unica, apliata nel XV secolo.
- Chiesa parrocchiale di Sant'Antonio abate, del XVII secolo.
[modifica] Cultura
[modifica] Folklore
È tradizione che l'abitato di Piano sia stato in tempi antichissimi distrutto e sepolto da una frana, e sia stato ricostruito a poca distanza.[9]
[modifica] Amministrazione
Sindaco: Renato Pietro Pe (lista civica) dal 30/05/2006
Centralino del comune: 0364 593811
Email del comune: info@comune.piancamuno.bs.it
[modifica] Note
- ^ a b c Gaetano Panazza; Araldo Bertolini. Arte in Val Camonica - vol 3 - I°. Brescia, Industrie grafiche bresciane, 1984. 344
- ^ a b c Gaetano Panazza; Araldo Bertolini. Arte in Val Camonica - vol 3 - I°. Brescia, Industrie grafiche bresciane, 1984. 343
- ^ a b Gaetano Panazza; Araldo Bertolini. Arte in Val Camonica - vol 3 - I°. Brescia, Industrie grafiche bresciane, 1984. 345
- ^ Tratto da: Marcello Ricardi; Giacomo Pedersoli. Grande guida storica di Valcamonica Sebino Val di Scalve. Cividate Camuno, Toroselle, 1992. 64
- ^ a b Gaetano Panazza; Araldo Bertolini. Arte in Val Camonica - vol 3 - I°. Brescia, Industrie grafiche bresciane, 1984. 346
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- ^ a b Tratto da: Eugenio Fontana. Terra di Valle Camonica. Brescia, Industrie Grafiche Bresciane, 1984. 13
- ^ Tratto da: Marcello Ricardi; Giacomo Pedersoli. Grande guida storica di Valcamonica Sebino Val di Scalve. Cividate Camuno, Toroselle, 1992. 192
- ^ Tratto da: Marcello Ricardi; Giacomo Pedersoli. Grande guida storica di Valcamonica Sebino Val di Scalve. Cividate Camuno, Toroselle, 1992. 194
[modifica] Bibliografia
Gaetano Panazza; Araldo Bertolini. Arte in Val Camonica - vol 3 - I°. Brescia, Industrie grafiche bresciane, 1984.
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