Marozia
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Maria, detta Mariozza e poi nota come Marozia, figlia di Teodora (sorella di Adalberto di Toscana) e di Teofilatto (patrizio di origine germanica), nacque a Roma (892 ca.) e ivi morì nel 955 ca.
Si racconta che fosse una donna molto bella e spregiudicata. Dominò per un ventennio su Roma e sulla Chiesa del X secolo, in un'epoca di grande decadenza morale (Pornocrazia). Nonostante fosse analfabeta, come la madre, Marozia con la sua astuzia e la sua seduzione riuscì a stringere forti alleanze e potenti amicizie per costruire il suo smisurato potere.
Appena quindicenne fu la concubina di papa Sergio III, suo cugino, conosciuto quando egli era vescovo di Porto, presso Roma. Dalla loro relazione, vissuta tranquillamente alla luce del sole, nacque nel 910 un figlio, Giovanni. L'anno dopo Marozia, stanca della relazione, fece uccidere Sergio III.
Nel corso della sua vita adulta, Marozia si sposò tre volte, e tutti i suoi matrimoni furono politici. Nel 909, quando era già incinta del figlio avuto da Sergio III, sposò Alberico I di Spoleto. Il figlio fu legittimato. Anche da Alberico Marozia ebbe un figlio, che prese il nome di Alberico II (911/912-954). Marozia si era unita a lui perché possedeva due caratteristiche che apprezzava molto: il potere e l'ambizione di averne ancora di più. Vide giusto: nel 914 Alberico si alleò con papa Giovanni X e nel 916, insieme alle truppe pontificie, sconfisse i Saraceni al Garigliano. Venne nominato console di Roma. Purtroppo Alberico lasciò presto Marozia vedova in quanto fu ucciso a Orte nel 924.
Nel 926 ritentò la scalata al potere sposando Guido, Marchese di Toscana, un oppositore del pontefice. Da questo momento Marozia diventò la principale nemica di Giovanni X. Nel maggio 928 la lotta raggiunse il culmine: Marozia riuscì nell'assalto della residenza del papa (il Laterano), lo imprigionò e lo fece deporre. Giovanni X morì poco dopo in prigione, probabilmente per soffocamento.
Guido diventò il signore di Roma. Marozia, da parte sua, pilotò l'elezione dei tre papi successivi: tra il 928 e il 929 furono eletti Leone VI e Stefano VIII. Nel 931 riuscì addirittura a imporre sul trono pontificio il suo primo figlio, appena 21enne, che prese il nome di Giovanni XI. Il nuovo papa, anche per il suo carattere debole, fu uno strumento facile nelle mani di Marozia, tanto che fu considerata lei il vero pontefice di Roma.
Quasi contemporaneamente alla consacrazione di Giovanni XI moriva il secondo marito, Guido.
Infine, nel 932 Marozia si sposò per la terza volta con Ugo di Provenza (Re d'Italia dal 926 al 947). Ugo era fratello di Guido e quindi non poteva sposare Marozia, ma egli giurò (dicendo il falso) di essere figlio illegittimo del proprio padre. Marozia stava anche preparando l'incoronazione di Ugo a imperatore, sfruttando la sua influenza sul figlio papa. Ma i suoi propositi furono sventati da Alberico II, il suo secondo figlio, fratellastro di Giovanni XI.
Alberico II cacciò Ugo dall'Urbe, fece arrestare la madre e confinò Giovanni XI nel palazzo papale, rimanendo così il padrone incontrastato di Roma (dal 932 alla morte nel 954). Marozia invece finì i suoi giorni reclusa in un convento, dove morì, presumibilmente nel 955.
Probabilmente la storia ambiziosa di Marozia ha ispirato la leggenda della papessa Giovanna, così come asserisce lo storico Edward Gibbon, alla quale si credette per secoli, fino alla Riforma protestante.
[modifica] Voci correlate
Casata dei Crescenzi.