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Lancia Appia derivate e speciali - Wikipedia

Lancia Appia derivate e speciali

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La Lancia Appia è una autovettura prodotta dalla Lancia dal 1953 al 1963: le derivate cosiddette "Commerciali" (Furgoncino, Autolettiga e Camioncino) vennero prodotte dal 1954 al 1959, mentre gli autotelai speciali destinati ai migliori carrozzieri italiani per la realizzazione di versioni con allestimenti speciali (coupé di lusso, spyder-convertibili-giardinette-berline di lusso) vennero prodotti dal 1956 al 1963

Indice

[modifica] La dinastia Appia

Al XXXV Salone dell'Automobile di Torino che si apre il 22 aprile 1953 viene esposta la capostipite di tutte le Appia, la berlina, che verrà successivamente definita come "prima serie".
Caratterizzata da una carrozzeria che ricalca, in scala ridotta, quella della sorella maggiore Aurelia e da una meccanica piuttosto sofisticata (cilindri a V stretto, due alberi a camme nel basamento, valvole in testa inclinate con sedi riportate, camere di scoppio emisferiche, testa in alluminio) la nuova "piccola" di Casa Lancia (1090 cmc, 38 HP, 120 Km/ora), viene presto affiancata dalle versioni cosiddette "commerciali" (Furgoncino ed Autolettiga nel'54, anche Camioncino dal'55).
Malgrado la moda di quegli anni, per la prima serie Appia la Casa non predispone alcun telaio per i carrozzieri. Le vendite della berlina Appia prima serie non decollano come si sperava per cui, anche per cercare di fronteggiare la concorrenza della Alfa Romeo Giulietta, il professor Fessia (entrato in servizio alla casa torinese nel'55) mette in cantiere la seconda serie Appia, che viene presentata al Salone di Ginevra nel marzo 1956.
La nuova berlina presenta modifiche di non poco conto, tanto all'estetica (nuova coda con pinne arrotondate) che alla meccanica (43,5HP 128 Km/h) ma soprattutto ha un grado di finitura molto migliore.
In concomitanza con l'uscita della seconda serie, le versioni commerciali vengono a loro volta aggiornate soprattutto meccanicamente anche se viene abbandonata la produzione della versione "autolettiga" (si costruiscono soltanto furgoncini e camioncini).
Subito dopo il lancio della seconda serie, la Lancia rende disponibili tredici pianali per i più quotati carrozzieri italiani, che realizzano altrettante "fuoriserie" tra le quali spicca per originalità il coupé di Zagato esposto al Salone di Torino (aprile'56)e subito denominato "cammello" per via delle "gobbe" che contraddistinguono la sua carrozzeria: è il capostipite di un gran numero di coupé sportivi che il celebre carrozziere milanese metterà in cantiere negli anni successivi.
Visto l'interesse mostrato dai carrozzieri, la Casa torinese mette a loro disposizione ulteriori pianali sui quali Pininfarina e Vignale preparano rispettivamente un bel coupé assai lussuoso ed una cabriolet, che saranno esposte al Salone di Ginevra del marzo '57 e che troviamo inserite nel listino Lancia qualche mese dopo.
Altra versione derivata dall'Appia e commercializzata dalla stessa Lancia é la "Lusso" di Vignale, una quattro posti uscita a fine '58 ma in pratica venduta per un solo anno (1960).
Al Salone di Ginevra del marzo '59, esce la terza serie dell'Appia, la cui differenza più appariscente sta nel "muso" della vettura, la cui mascherina abbandona la forma a scudetto in favore di una presa d'aria orizzontale somigliante a quella della Flaminia: tra le molte migliorie meccaniche, da citare l'aumento di potenza e prestazioni (48 HP, 132 Km/h).
Con l'avvento della terza serie, nasce un nuovo furgone leggero a guida avanzata, il "Jolly", che sancisce la sparizione delle Appia in versione Furgoncino e Camioncino, mentre tutte le altre versioni "derivate" vengono a loro volta aggiornate, anche se si tratta comunque di modifiche di lieve entità che interessano praticamente la sola parte meccanica.
Tra il 1959 ed il 1961, le parti meccaniche dell'Appia (in particolare il propulsore) vengono utilizzate da alcuni piccoli costruttori artigianali italiani per la realizzazione di monoposto della Formula Junior, una interessante categoria di macchine da corsa dal prezzo accessibile creata alla fine degli anni'50.
Al Salone di Torino dell'autunno 1959 viene esposta, come "novità" Appia, la Giardinetta di Viotti (la station wagon dell'epoca), che sarà immessa sul mercato qualche mese dopo.
L'ultima nuova Appia esce nel 1961, quando Zagato presenta la versione "Sport" caratterizzata dal passo accorciato.
Poi, nel 1963, all'Appia succederà la Fulvia.

[modifica] Le versioni "commerciali" (furgoncino, autolettiga, camioncino)

Da sempre all'avanguardia anche nel settore dei veicoli commerciali o industriali, la casa torinese, alla ripresa dell'attività nell'immediato dopoguerra (1945) prende a produrre un interessante furgoncino derivato dalla Ardea, cui fa seguito qualche tempo dopo la versione camioncino (e l'autolettiga). Nel 1953, quando esce l'Appia, il furgoncino Ardea continua la sua vita sino a fine anno, poi, al Salone di Torino dell'aprile '54, vedono la luce l'Appia furgoncino e la autolettiga mentre si preannuncia (appare già nelle pubblicità) il camioncino, che sarà posto in vendita l'anno successivo. Tecnicamente questi veicoli si distinguono dalle berlina per un irrobustimento generale, il depotenziamento del motore, la adozione del cambio a 5 rapporti e di pneumatici maggiorati.
La costruzione dell'autolettiga cessa al termine del 1955 mentre prosegue quella del furgoncino e del camioncino, che, in considerazione del successo ottenuto, vengono aggiornati nel 1956 (seconda serie, così come la berlina) e vengono prodotti sino al 1959. Praticamente immutata nella carrozzeria, questa seconda serie presenta migliorie meccaniche paragonabili a quelle della berlina (motore più potente, nuova carburazione, dinamo da 250W in luogo di quella da 130, rapporti al cambio diversi, prestazioni complessive migliori).

Nel 1959 - grosso modo in concomitanza con l'uscita della terza serie Appia - la produzione del camioncino e del furgoncino si arresta. Poco dopo, sempre peraltro con motore di derivazione Appia, esce il più voluminoso e capiente furgone leggero a guida avanzata denominato "Jolly", che verrà costruito sino al 1963, quando sarà a sua volta sotituito dal "Superjolly" (derivato dal modello Flavia e quindi con motore da 1,5 litri) a trazione anteriore.

[modifica] Prima serie (Furgoncino, Autolettiga, Camioncino)

[modifica] C80/C80S (Furgoncino) & C86/C86S (Autolettiga)

Vista di 3/4 posteriore del furgoncino Appia
Vista di 3/4 posteriore del furgoncino Appia

Al Salone di Torino dell'aprile '54, vedono la luce l'Appia Furgoncino e la Autolettiga mentre si preannuncia (appare già nelle pubblicità) il Camioncino, che tuttavia sarà posto in vendita dall'anno successivo.
La costruzione dell'autolettiga cessa al termine del 1955 mentre prosegue quella del furgoncino e del camioncino, che nella primavera del 1956, in concomitanza con l'uscita della seconda serie Appia, vengono aggiornati.

L'autolettiga Appia
L'autolettiga Appia

Le principali differenze delle versioni furgoncino/autolettiga rispetto alla berlina I serie risiedono nel motore (depotenziato), nel cambio (quì a 5 rapporti, con l'aggiunta di una quinta marcia "surmoltiplicata"), in un rapporto al ponte più demoltiplicato, e, naturalmente, in ingombri e pesi maggiori. Le prestazioni velocistiche, d'altro canto, sono più limitate ed i consumi maggiori.

Per approfondire, vedi la voce Lancia Appia derivate e speciali/caratteristiche tecniche.
    • Periodo di produzione:
      • Furgoncino: dall'aprile 1954 alla primavera 1956
      • Autolettiga: dall'aprile 1954 alla fine del 1955
    • Modelli:
      • tipo C80, furgoncino 2 porte+portellone posteriore sdoppiato, con guida a destra
      • tipo C80S, furgoncino 2 porte+portellone posteriore sdoppiato, con guida a sinistra
      • tipo C86, autolettiga, con guida a destra
      • tipo C86S, autolettiga, con guida a sinistra
    • Motore: tipo C10N
    • Numerazione progressiva telai:
      • tipo C80: da 1001 a 1879
      • tipo C80S: da 1001 a 1762
      • tipo C86: da 1001 a 1021
      • tipo C86S: da 1001 a 1018
    • Unità prodotte:
      • tipo C80: 879
      • tipo C80S: 762
      • tipo C86: 21
      • tipo C86S: 18
      • totale 1.680
    • Caratteristiche principali:
      motore : anteriore a 4 cilindri a V di 1089,51 cm3, potenza 33 HP a 4400 giri, valvole in testa; carrozzeria : furgoncino 2 porte+portellone posteriore sdoppiato, scocca portante, sospensione anteriore ruote indipendenti, sospensione posteriore ad assale rigido;trasmissione con trazione alle ruote posteriori, cambio a 5 rapporti+retromarcia ;dimensioni e peso: passo cm 256 - lunghezza cm 406,4 - larghezza cm 158,2 - peso in ordine di marcia Kg 1.080 (furgoncino) e Kg 1.220 (autolettiga);velocità max: Km/h 95

[modifica] C83/C83S (Camioncino)

Vista di 3/4 anteriore del camioncino Appia
Vista di 3/4 anteriore del camioncino Appia

Al Salone di Torino dell'aprile '54, vedono la luce l'Appia Furgoncino e la Autolettiga mentre si preannuncia (appare già nelle pubblicità) il Camioncino, che tuttavia sarà posto in vendita dall'anno successivo.
La costruzione dell'autolettiga cessa al termine del 1955 mentre prosegue quella del furgoncino e del camioncino, che nella primavera del 1956, pressoché in concomitanza con l'uscita della seconda serie Appia, vengono aggiornati.

Le principali differenze della versione Camioncino rispetto alla berlina I serie risiedono nel motore (depotenziato), nel cambio (quì a 5 rapporti, con l'aggiunta di una quinta marcia "surmoltiplicata"), in un rapporto al ponte più demoltiplicato, e, naturalmente, in ingombri e pesi maggiori. Le prestazioni velocistiche, d'altro canto, sono più limitate ed i consumi sono maggiori.

Per approfondire, vedi la voce Lancia Appia derivate e speciali/caratteristiche tecniche.
    • Periodo di produzione:
      • Camioncino: dall'aprile 1955 alla primavera 1956
    • Modelli:
      • tipo C83, camioncino 2 porte+cassone con sponde, con guida a destra
      • tipo C83S, camioncino 2 porte+cassone con sponde, con guida a sinistra
    • Motore: tipo C10N
    • Numerazione progressiva telai:
      • tipo C83: da 1001 a 1145
      • tipo C83S: da 1001 a 1169
    • Unità prodotte:
      • tipo C83: 145
      • tipo C83S: 169
      • totale 314
    • Caratteristiche principali:
      motore : anteriore a 4 cilindri a V di 1089,51 cm3, potenza 33 HP a 4400 giri, valvole in testa; carrozzeria : camioncino 2 porte+cassone con sponde (eventualmente telonato), scocca portante, sospensione anteriore ruote indipendenti, sospensione posteriore ad assale rigido;trasmissione con trazione alle ruote posteriori, cambio a 5 rapporti+retromarcia ;dimensioni e peso: passo cm 266,0 - lunghezza cm 437,0 - larghezza cm 163,0 - peso in ordine di marcia Kg 1.150;velocità max: Km/h 90

[modifica] Seconda serie (Furgoncino, Camioncino)

[modifica] C80/C80S (Furgoncino)

Vista di 3/4 anteriore del furgoncino Appia
Vista di 3/4 anteriore del furgoncino Appia

In considerazione del buon successo commerciale ottenuto, nel 1956, quando esce la seconda serie, il Furgoncino ed il Camioncino Appia vengono lasciati in vita ed aggiornati.

Praticamente immutati nella carrozzeria, questi "derivati" della seconda serie presentano migliorie meccaniche paragonabili a quelle della berlina (motore più potente, nuova carburazione, dinamo da 250W in luogo di quella da 130, rapporti al cambio diversi, prestazioni complessive migliori). Nel 1959 - grosso modo in concomitanza con l'uscita della terza serie Appia - la produzione del camioncino e del furgoncino si arresta, per lasciar posto ad un nuovo più voluminoso e capiente furgone leggero a guida avanzata, denominato "Jolly" ma sempre munito di motore Appia.

Per approfondire, vedi la voce Lancia Appia derivate e speciali/caratteristiche tecniche.
    • Periodo di produzione:
      • dalla primavera 1956 alla primavera 1959
    • Modelli:
      • tipo C80, furgoncino 2 porte+portellone posteriore sdoppiato, con guida a destra
      • tipo C80S, furgoncino 2 porte+portellone posteriore sdoppiato, con guida a sinistra
    • Motore: tipo C10N
    • Numerazione progressiva telai:
      • tipo C80: da 1880 a 2099
      • tipo C80S: da 1763 a 2762
    • Unità prodotte:
      • tipo C80: 220
      • tipo C80S: 1.000
      • totale 1.220
    • Caratteristiche principali:
      motore : anteriore a 4 cilindri a V di 1089,51 cm3, potenza 36,5 HP a 4500 giri, valvole in testa; carrozzeria : furgoncino 2 porte+portellone posteriore sdoppiato, scocca portante, sospensione anteriore ruote indipendenti, sospensione posteriore ad assale rigido;trasmissione con trazione alle ruote posteriori, cambio a 5 rapporti+retromarcia ;dimensioni e peso: passo cm 256 - lunghezza cm 406,4 - larghezza cm 158,2 - peso in ordine di marcia Kg 1.100 circa; velocità max: Km/h 105.

[modifica] C83/C83S (Camioncino)

Vista di 3/4 posteriore del camioncino Appia
Vista di 3/4 posteriore del camioncino Appia

In considerazione del buon successo commerciale ottenuto, nel 1956, quando esce la seconda serie, il Furgoncino ed il Camioncino Appia vengono lasciati in vita ed aggiornati. Praticamente immutati nella carrozzeria, questi "derivati" della seconda serie presentano migliorie meccaniche paragonabili a quelle della berlina (motore più potente, nuova carburazione, dinamo da 250W in luogo di quella da 130, rapporti al cambio diversi, prestazioni complessive migliori). Nel 1959 - grosso modo in concomitanza con l'uscita della terza serie Appia - la produzione del camioncino e del furgoncino si arresta: il camioncino non verrà più riproposto, mentre il furgoncino lascia il posto ad un nuovo più voluminoso e capiente furgone leggero a guida avanzata, denominato "Jolly" ma sempre munito di motore Appia.

Per approfondire, vedi la voce Lancia Appia derivate e speciali/caratteristiche tecniche.
    • Periodo di produzione:
      • dalla primavera 1956 alla primavera 1959
    • Modelli:
      • tipo C83, camioncino 2 porte+cassone con sponde, con guida a destra
      • tipo C83S, camioncino 2 porte+ cassone con sponde, con guida a sinistra
    • Motore: tipo C10N
    • Numerazione progressiva telai:
      • tipo C83: da 1146 a 1225
      • tipo C83S: da 1170 a 1735
    • Unità prodotte:
      • tipo C83: 80
      • tipo C83S: 566
      • totale 646
    • Caratteristiche principali:
      motore : anteriore a 4 cilindri a V di 1089,51 cm3, potenza 36,5 HP a 4500 giri, valvole in testa; carrozzeria : camioncino 2 porte+cassone con sponde, scocca portante, sospensione anteriore ruote indipendenti, sospensione posteriore ad assale rigido;trasmissione con trazione alle ruote posteriori, cambio a 5 rapporti+retromarcia ;dimensioni e peso: passo cm 266,0 - lunghezza cm 437,0 - larghezza cm 163,0 - peso in ordine di marcia oltre Kg 1.150 (circa); velocità max: Km/h 95 (circa).

[modifica] Schema periodi commercializzazione Appia "commerciali"

Schema commercializzazione versioni Appia "commerciali"
Prima serie Seconda serie
Anni Furgoncini Autolettighe Camioncini Furgoncini Camioncini
1954 da aprile da aprile --- --- ---
1955 anno intero anno intero da aprile --- ---
1956 sino a marzo/aprile --- sino a marzo/aprile da maggio da maggio
1957 --- --- --- anno intero anno intero
1958 --- --- --- anno intero anno intero
1959 --- --- --- sino a marzo sino a marzo

[modifica] Dati produzione Appia "commerciali"

Dati produzione Appia "commerciali"
(Furgoncini, Autolettighe, Camioncini)
Anni Prima serie Seconda serie Totale
1954 693 --- 693
1955 1079 --- 1079
1956 222 324 546
1957 --- 712 712
1958 --- 671 671
1959 --- 162 162
Totale 1.994 [a] 1.869 [b] 3.863 [c]

Note:
[a]: di cui 1.641 furgoncini, 39 ambulanze e 314 camioncini;
[b]: il dato "per modello" conduce ad un totale di sole 1.866 unità (1.220 furgoncini e 646 camioncini);
[c]: i dati "per modello" conducono ad un totale di sole 3.860 unità (2.861 furgoncini, 39 ambulanze e 960 camioncini).

[modifica] Il furgoncino "Jolly"

Il furgone Jolly a cabina avanzata lanciato nel 1959
Il furgone Jolly a cabina avanzata lanciato nel 1959

Nel 1959 - grosso modo in concomitanza con l'uscita della terza serie - la produzione dell'Appia in versione camioncino e furgoncino si arresta. Poco dopo, sempre peraltro con motore di derivazione Appia, esce il più voluminoso e capiente furgone leggero a guida avanzata denominato "Jolly".

[modifica] Storia e caratteristiche

Il furgone "Jolly", che prende il posto dell'analogo veicolo commerciale Appia, viene immesso sul mercato nella primavera del 1959 ed é costruito sino a tutto il 1963, poi nel 1964 viene a sua volta sostituito dal "Superjolly" (derivato dal modello Flavia e quindi con motore da 1,5 litri) a trazione anteriore. Nei cinque anni (scarsi) di produzione, se ne costruiscono 2.950 esemplari, nelle due versioni 809.03 (guida a sinstra) e 809.04 (guida a destra). Secondo alcune fonti, invece, gli esemplari costruiti sarebbero 3.011 (2.881 con guida a sinistra e 130 con guida a destra).
Per correttezza d'informazione, va precisato che, a differenza di furgoncini e camioncini Ardea o Appia che tutti hanno sempre considerato come veicoli "derivati" dalla berlina, i furgoni "Jolly" sono invece stati spesso assimilati ai veri e propri veicoli industriali.

Per approfondire, vedi la voce Lancia Appia derivate e speciali/caratteristiche tecniche.
    • Periodo di produzione:
      • dalla primavera 1959 alla fine del 1963
    • Modelli:
      • tipo 809.03, furgone con guida a sinistra
      • tipo 809.04, furgone con guida a destra
    • Motore: tipo 809.00
    • Numerazione progressiva telai:
      • tipo 809.03: da 1001 in avanti
      • tipo 809.04: da 1001 in avanti
    • Unità prodotte:
      • totale 2.950 (di cui soltanto poco più di un centinao con guida a destra)
    • Caratteristiche principali:
      motore : anteriore a 4 cilindri a V di 1089,51 cm3, potenza 36,5 HP a 4500 giri, valvole in testa; carrozzeria : furgone con 2 porte per accesso all'abitacolo + porte laterali e portellone posteriore per accesso al vano di carico, scocca portante, sospensione anteriore ruote indipendenti, sospensione posteriore ad assale rigido;trasmissione con trazione alle ruote posteriori, cambio a 5 rapporti+retromarcia ;dimensioni e peso: passo cm 248,0 - lunghezza cm 459,5 - larghezza cm 181,5 ; velocità max: Km/h 97.

[modifica] Dati produzione furgone Jolly

Dati produzione furgone "Jolly"
Anni Unità prodotte
1959 146
1960 921
1961 746
1962 620
1963 517
Totale 2.950 [a]

Nota:
[a]: secondo alcune fonti, le unità costruite complessivamente sarebbero 3.011, di cui 130 con guida a destra e 2.881 con guida a sinistra

[modifica] Le Appia fuori serie e "speciali"

Malgrado la moda di quegli anni ed una meccanica comunque attraente, la prima serie dell'Appia non riceve alcuna carrozzeria fuoriserie, soprattutto perché la Lancia - impegnata in quel periodo nel settore agonistico (prima) ed in una profonda ristrutturazione (poi)non mostra interesse per questo tipo di promozione commerciale. Le cose cambiano subito dopo il lancio - nel marzo del '56 - della seconda serie, quando la Casa rende disponibili tredici pianali (contrassegnati dal numero di identificazione 812.00) per i più quotati tra i carrozzieri. Otto di essi vengono "vestiti" da Vignale (4), Allemano (3) e Pininfarina (1) mentre altri 5 (dopo aver ricevuto un motore più potente - da 53 CV - ed il comando del cambio a cloche e quindi identificati col numero 812.01) sono carrozzati da Allemano, Boano, Ghia, Motto e Zagato.
Molta curiosità desta, al Salone di Torino dell'aprile '56, il coupé di Zagato, subito soprannominato "cammello" per via delle "gobbe" che contraddistinguono la sua carrozzeria: sarà il capostipite di un gran numero di coupé sportivi che il celebre carrozziere milanese metterà in cantiere negli anni successivi.
Visto l'interesse mostrato dai carrozzieri, la Casa torinese mette a loro disposizione ulteriori pianali sui quali Pininfarina e Vignale preparano rispettivamente un bel coupé assai lussuoso ed una spyder (definita "convertibile"), che saranno esposte al Salone di Ginevra del marzo '57 e che appariranno nel listino Lancia ufficiale a partire dal maggio '57 (1.835.000 il coupé, 1.775.000 la convertibile). Dal canto suo, il carrozziere Motto (Ca.Mo) realizza una mini-serie di berlinette sportive commissionategli da un "pool" di Agenti Lancia: sembra che - benché in origine la commessa fosse per 25 unità - la Ca.Mo ne abbia effettivamente costruito solo 10. Per la cronaca: una di queste berlinette otterrà, alla Mille Miglia del '57, un sesto posto (un po' anonimo....) nella classe 1100 Gran Turismo, alle spalle di quattro sorelline Appia di Zagato e di una Fiat 1100.103 (anch'essa carrozzata Zagato). Altre versioni derivate dall'Appia sono la "Lusso" di Vignale - una 4 posti uscita a fine '58 ma in pratica commercializzata per un solo anno (1960) - e la Giardinetta di Viotti (la "station wagon" dell'epoca) esposta come novità al Salone di Torino dell'autunno '59 e posta in vendita qualche mese dopo.

[modifica] Le numerazioni degli autotelai delle Appia fuori serie e "speciali"

Se il dato riguardante il numero complessivo di Appia speciali costruite non é in discussione e può essere fissato in 5.161 unità, la suddivisione per serie e per modelli é difficilmente quantificabile (o quanto meno può essere definita ma non si ha la assoluta certezza della validità dei dati).
La numerazione degli autotelai Appia speciali ha seguito i seguenti criteri:

    • Seconda serie:
  • telaio 812.00 = sigla assegnata ai primi tredici pianali che, nel 1956, la Lancia mette a disposizione dei carrozzieri; 5 di questi, però, vengono successivamente muniti di motore più potente e ridefiniti come serie 812.01; quindi, gli autotelai della serie 812.00 sono alla fine soltanto 8 (e sono contraddistinti dai numeri progressivi 1001,1002,1004,1007,1009,1011,1012,1013)
  • telaio 812.01 = oltre ai primi 5 pianali messi a disposizione dei carrozzieri nel 1956 (contraddistinti dai numeri progressivi 1003,1005,1006,1008 e 1014), la numerazione prosegue dal 1015 fino al 2756; complessivamente, dunque, abbiamo 1747 telai; 13 di essi vengono utilizzati per le vere e proprie fuoriserie, mentre gli altri 1734 vanno a contraddistinguere le prime berlinette Appia Zagato e le Appia coupé 2+2 Pininfarina e le convertibili Vignale derivate dalla seconda serie. La stima di ripartizione é questa: 153 berlinette Zagato (GT,GTS e GTE), e 1581 tra coupé 2+2 Pininfarina e convertibili Vignale.

Per la storia, la capostipite di tutte le Appia carrozzate da Zagato, la famosa "Appia-Cammello" del 1956, reca il numero di telaio 812.01-1005.

Il totale delle "speciali" della seconda serie é pari a 1.755 pezzi.

    • Terza serie:

La numerazione prosegue, ad iniziare dal 2757 per concludersi con il numero 5662 (per un totale dunque di 2906 pezzi) e viene utilizzata indifferentemente per i seguenti autotelai:

  • telaio 812.01 = questa sigla identificativa contraddistingue tutte le Convertibili Vignale, le prime Coupé 2+2 Pininfarina/Viotti della terza serie (successivamente siglate 812.04) e la maggior parte delle Berlinette Zagato GTE (successivamente siglate 812.03);
  • telaio 812.02 = questa sigla contraddistingue esclusivamente le Berline Lusso Vignale (478 unità);
  • telaio 812.03 = questa sigla contraddistingue le ultime Berlinette Zagato GTE;
  • telaio 812.04 = questa sigla contraddistingue le ultime Coupé 2+2 Pininfarina (ormai costruite materialmente da Viotti);

Altre numerazioni "ex novo", inizianti quindi dal numero 1001 come nella tradizione Lancia, vengono invece destinate a due modelli particolari: la Berlinetta Sport Zagato a passo corto e la Giardinetta di Viotti; eccone il dettaglio:

  • telaio 812.05 = dal n. 1001 al n. 1200, contraddistingue le Berlinette Sport Zagato a passo corto;
  • telaio 808.21 = dal n. 1001 al n. 1300, contraddistingue le Giardinette di Viotti.

Il totale delle "speciali" della terza serie é pari a 3.406 pezzi.

[modifica] Dati produttivi Appia fuori serie e "speciali"

Dati produzione Appia fuori serie e "speciali"
(Coupé 2+2, Convertibili, Berlinette Zagato, Lusso, Giardinette)
Anni Seconda serie Terza serie Totale
1956 29 --- 29
1957 834 --- 834
1958 681 --- 681
1959 211 710 921
1960 --- 1576 1576
1961 --- 692 692
1962 --- 411 411
1963 --- 17 173
Totale per serie 1755 [a] 3406 [b] 5161 [c]

Note:
[a] : ripartizione stimata per modello : 21 "fuoriserie", 153 Berlinette Zagato (GT, GTS, GTE) e 1581 tra Coupé 2+2 Pininfarina e Convertibili Vignale;

[b] : ripartizione stimata per modello: 368 Berlinette Zagato GTE, 200 Berlinette Sport Zagato a passo corto, 300 "Giardinette" Viotti, 478 "Lusso" Vignale e 2060 tra Coupé 2+2 Pininfarina e Convertibili Vignale;

[c] : ripartizione stimata per modello: 21 fuoriserie, 521 Berlinette Zagato (GT, GTS, GTE), 200 Berlinette Sport Zagato a passo corto, 478 Berline "Lusso" di Vignale, 300 Giardinette Viotti, 3841 tra Coupé 2+2 Pininfarina/Viotti e Convertibili Vignale.

Da sottolineare tuttavia che i dati "certi" sono soltanto i quattro sottoindicati:
1. il totale (5161);
2. il numero di Zagato del tipo Sport a passo corto (200).
3. il numero di Appia "Lusso" (478);
4. il numero di "Giardinette" (300);
Si possono poi individuare (ma si tratta di stime):
- n 21 "fuoriserie" (10 di Motto, 4 di Vignale, 4 di Allemano, 1 di Boano, 1 di Ghia e 1 di Pininfarina);
- n 521 Berlinette Zagato (GT, GTS, GTE);
- n 3641 unità rimanenti, costituite da Coupé 2+2 Pininfarina/Viotti e Convertibili Vignale;

[modifica] Dati vendite per "serie" e per anno

Escludendo dal computo i cosiddetti "veicoli commerciali" (Furgoncini, Autolettighe e Camioncini) per i quali non si hanno dati precisi concernenti le vendite in Italia, le "Appia" immatricolate nuove in Italia, dal 1953 al 1963, risultano 97.026.
Poiché le unità costruite sono invece 103.161 (98.000 berline e 5.161 "speciali" ovvero coupé 2+2, convertibili, berlinette Zagato, Giardinette e Lusso), se ne deduce che l'esportazione ha assorbito poco più di 6.000 unità (6135 pezzi) vale a dire un 6% scarso della produzione.
Una stima del dato per ciascuna serie conduce a questi numeri:
Prima serie: 20.025 costruite (esclusivamente berline), 19.700 vendute in Italia, 325 esportate (1,6%)
Seconda serie: 24.180 costruite (22.425 berline e 1.755 "speciali"), 22.100 vendute in Italia, 2.080 esportate (8,6%)
Terza serie: 58.956 costruite (55.550 berline e 3.406 "speciali"), 55.226 vendute in Italia, 3.730 esportate (6,3%)


Dati vendite in Italia vetture Appia
(comprese, oltre alle Berlina, le Coupé, le Berlinette Zagato, le Spider, le Giardinette e le Lusso
ma esclusi i veicoli cosiddetti "commerciali", ovvero Autolettighe, Camioncini e Furgoncini)
Anni Prima serie Seconda serie Terza serie Totale
1953 4547 --- --- 4547
1954 9297 --- --- 9297
1955 5007 --- --- 5007
1956 849 [a] 4401 [a] --- 5250 [a]
1957 --- 8275 --- 8275
1958 --- 7855 --- 7855
1959 --- 1569[b] 7886[b] 9455 [b]
1960 --- --- 16209 16209
1961 --- --- 14656 14656
1962 --- --- 11675 11675
1963 --- --- 4800 4800
Totale 19700 [c] 22100 [c] 55226 [c] 97026 [c]

Note:
[a] Il totale annuo (5250 unità) é un dato certo, mentre la ripartizione tra "I serie" (849) e "II serie" (4401) é un dato stimato anche se certamente prossimo alla realtà;
[b] Il totale annuo (9455 unità) é un dato certo, mentre la ripartizione tra "II serie" (1569) e "III serie" (7886) é un dato stimato anche se certamente prossimo alla realtà;
[c] La ripartizione nelle tre serie é frutto di stima (ved. precedenti note [a] e [b]) anche se i dati dovrebbero essere assai prossimi alla realtà.

[modifica] Schema periodi commercializzazione versioni Appia "speciali"

Schema commercializzazione versioni Appia "Speciali"
Coupé 2 posti +2
Pininfarina/Viotti
Convertibili 2 posti
Vignale
Convertibili 2 posti+2
Vignale
Berline Lusso
Vignale
Giardinette
Viotti
Anni II serie III serie II serie II serie III serie III serie III serie
1957 da maggio --- da maggio --- --- --- ---
1958 anno intero --- sino a settembre da ottobre --- --- ---
1959 sino a primavera da primavera --- sino a primavera da primavera da novembre ---
1960 --- anno intero --- --- anno intero anno intero da febbraio
1961 --- anno intero --- --- anno intero sino a giugno anno intero
1962 --- anno intero --- --- anno intero --- sino a settembre
1963 --- sino a marzo --- --- sino a marzo --- ---

[modifica] Le fuoriserie del 1956

L'Appia seconda serie carrozzata coupé da Allemano
L'Appia seconda serie carrozzata coupé da Allemano

Nel marzo 1956, subito dopo il lancio della seconda serie Appia, la Lancia rende disponibili tredici pianali (contrassegnati dal numero di identificazione 812.00) per i più quotati tra i carrozzieri. Otto di essi vengono "vestiti" da Allemano (3) e Pininfarina (1) e Vignale (4) mentre altri 5 (dopo aver ricevuto un motore più potente - da 53 CV - ed il comando del cambio a cloche e quindi identificati col numero 812.01) sono carrozzati da Allemano, Boano, Ghia, Motto e Zagato.

L'Appia seconda serie carrozzata coupé da Boano
L'Appia seconda serie carrozzata coupé da Boano

Successivamente, la Casa torinese mette a disposizione dei carrozzieri ulteriori pianali sui quali Pininfarina e Vignale preparano rispettivamente un bel coupé assai lussuoso ed una spyder (definita "convertibile"), che saranno esposte al Salone di Ginevra del marzo '57 e che appariranno nel listino Lancia ufficiale a partire dal maggio '57.

L'Appia seconda serie carrozzata coupé dalla Ghia svizzera (Ghia-Aigle) nel 1956/57
L'Appia seconda serie carrozzata coupé dalla Ghia svizzera (Ghia-Aigle) nel 1956/57

Dal canto suo, il carrozziere Motto (Ca.Mo) realizza una mini-serie di berlinette sportive commissionategli da un "pool" di Agenti Lancia: sembra che - benché in origine la commessa fosse per 25 unità - la Ca.Mo ne abbia effettivamente costruito solo 10.

La compatta Appia seconda serie berlinetta sport costruita da Motto in una serie di 10 esemplari
La compatta Appia seconda serie berlinetta sport costruita da Motto in una serie di 10 esemplari

Le "fuori serie" vere e proprie sono dunque 21, di cui 8 contraddistinti dal numero d'identificazione 812.00 (e motorizzazione "normale") e 13 con motore da 53 HP e quindi contraddistinti dal numero d'identificazione 812.01.

L'Appia seconda serie nella prima interpretazione di Pininfarina (1956) : evidente la "parentela" stilistica con le Aurelia-Florida e con la Flaminia
L'Appia seconda serie nella prima interpretazione di Pininfarina (1956) : evidente la "parentela" stilistica con le Aurelia-Florida e con la Flaminia

Questo l'elenco:
812.00 Allemano = 3
812.00 Pininfarina = 1
812.00 Vignale = 4
812.01 Allemano = 1
812.01 Boano = 1
812.01 Ghia = 1
812.01 Motto = 10

L'Appia seconda serie berlinetta "Gran Lusso" realizzata da Vignale
L'Appia seconda serie berlinetta "Gran Lusso" realizzata da Vignale
L'Appia seconda serie carrozzata in originale ed estroso coupé da Vignale)
L'Appia seconda serie carrozzata in originale ed estroso coupé da Vignale)

La 812.01 carrozzata da Zagato non va considerata come "fuori serie" in quanto trattasi del primo esemplare della numerosa e feconda famiglia di sportive Zagato, la cui costruzione proseguirà sino al 1963.

[modifica] Coupé 2+2 Pininfarina/Viotti

Il prototipo di pre-serie del coupé Appia di Pininfarina
Il prototipo di pre-serie del coupé Appia di Pininfarina
Il prototipo di "pre-seie" visto di 3/4 posteriore
Il prototipo di "pre-seie" visto di 3/4 posteriore

dell'abitacolo dell'Appia coupé Pininfarina 1957]]

Schema posizioni marce
Schema posizioni marce
Comandi e strumentazione dell'Appia coupé Pininfarina
Comandi e strumentazione dell'Appia coupé Pininfarina

Dopo l'allestimento di un primo "pezzo unico" dalla linea decisamente convenzionale (di cui si é fatto cenno parlando delle "Appia fuoriserie") Pininfarina realizza una secondo berlinetta certamente più attraente e soprattutto più originale. Questa nuova creazione del più celebre tra i carrozzieri italiani - una coupé a due posti più due di fortuna - si fa notare innanzitutto per le ampie superfici vetrate che la rendono molto filante, per il disegno del padiglione - il cui montante laterale a "V" (con il ripetitore direzionale inizialmente inserito all'apice della "V") rompe gli schemi tradizionali - e per il frontale ispirato a quello della Flaminia (che anticipa quello che da lì a due anni caratterizzerà la berlina terza serie).
Il binomio Lancia-Pininfarina presenta questo coupé in veste pressoché definitiva al Salone di Ginevra nel marzo '57. Meno di due mesi dopo, nei primi giorni di maggio, la nuova vettura (che viene commercializzata dalla organizzazione Lancia) entra in listino. Rispetto alla versione di pre-serie, l'Appia coupé "definitiva" si distingue soprattutto nella fanaleria di coda, dove i fanalini rotondi (sorretti da un vistoso supporto cromato) lasciano il posto a fanalini a diedro incorporati nelle pinne (ora più pronunciate) e fanalini rossi supplementari montati appena sopra al paraurti. Altre differenze si notano nel frontale, dove la mascherina appare modificata ed i fanalini sono rettangolari anziché rotondi. Costruita sul telaio predisposto dalla casa torinese per le creazioni "fuori serie" - munito di motore più potente e di cambio con comando a cloche - la creatura del maestro Pininfarina, un vero gioiellino, si fa notare anche per il curatissimo abitacolo che dispone di due sedili anteriori ribaltabili e di un divanetto posteriore e che, come di moda all'epoca, viene definito come "coupé a due posti più due di fortuna". Un'altra caratteristica di questa vettura é data dalla colorazione bicolore, con il padiglione che in tal modo viene messo in risalto e che pare quasi simulare visivamente una "capote": da notare che il padiglione é contornato da un bordo cromato che ne rimarca il disegno a "V". Poche le modifiche cui é oggetto nei suoi sei anni di vita. Le prime si hanno nel 1957, dopo pochi esemplari, allorché scompare la scritta "Pininfarina" in corsivo sotto gli stemmi laterali, viene soppresso il lampeggiatore all'interno della "V" e vengono montate nuove coppe-ruote (sono quelle delle Appia berlina). Abolite anche le due piccole bandierine "incrociate" applicate nei primi esemplari sul coperchio del bagagliaio e sul posacenere.
Nella primavera del '59 - dopo il lancio della terza serie della berlina - le derivate (e quindi anche questo coupé) godono di un esiguo aumento della potenza (da 53 a 54 CV) poi, agli inizi del '60, abbiamo l'adozione del doppio circuito frenante, la modifica alle luci posteriori e l'aggiunta del ripetitore lampeggiante laterale (queste ultime due modifiche sono imposte dalle norme del nuovo Codice della strada). Intanto l'assemblaggio della vettura, inizialmente curato dalla stessa Pininfarina, viene "girato" alla Carrozzeria Viotti (per motivi di organizzazione produttiva) senza che peraltro cambi alcunché nella linea o nelle finiture.
Nella primavera del '60 gli ultimi aggiornamenti tecnici : una nuova testata, un nuovo collettore con condotti di alimentazione separati, un nuovo carburatore e variazioni alla distribuzione ne incrementano la potenza, che arriva così a 60 CV.
Anche se la concorrenza da parte della contemporanea "mitica" Alfa Romeo Giulietta Sprint é davvero fortissima, questo elegante coupé riesce a ritagliarsi un suo pur minuscolo spazio (quello che nel terzo millenio definiamo come "nicchia") ed ottiene un discreto successo - tanto da risultare la più diffusa tra le fuoriserie...."di serie" dell'Appia - anche per la presa che essa esercita sul pubblico femminile. Una tra le più amate attrici dell'epoca, la affascinante e prosperosa Sylva Koscina, nelle riprese del film di Luigi Zampa "Il vigile" (girato nel 1960) che la vede comparire a fianco di Alberto Sordi, appare alla guida di un'Appia coupé: pare che la vettura fosse di proprietà dell'attrice, che affermava di essere capace di guidare una sola macchina: la sua Appia Pininfarina !

[modifica] Coupé 2+2 Pininfarina II serie (1957-59)

Il binomio Lancia-Pininfarina presenta questo coupé in veste pressoché definitiva al Salone di Ginevra nel marzo '57. Meno di due mesi dopo, nei primi giorni di maggio, la nuova vettura (che viene commercializzata dalla organizzazione Lancia) entra in listino e viene venduta al non modico prezzo di 1.835.000 Lire (ovvero circa un 36% in più rispetto alla berlina).
Costruita sul telaio predisposto dalla casa torinese per le creazioni "fuori serie" - munito di motore più potente e di cambio con comando a cloche - questa creatura del maestro Pininfarina, un vero gioiellino, si fa notare anche per il curatissimo abitacolo che dispone di due sedili anteriori ribaltabili e di un divanetto posteriore e che, come di moda all'epoca, viene definito come "coupé a due posti più due di fortuna".

Per approfondire, vedi la voce Lancia Appia derivate e speciali/caratteristiche tecniche.
    • Periodo di produzione: dalla primavera 1957 alla primavera del 1959
    • Modelli:
      • tipo 812.01, coupé 2 porte disegnato da Pininfarina (ed assemblato negli stabilimenti della Pininfarina stessa); vettura a 2 posti più 2 di fortuna, con guida a sinistra
    • Numerazione progressiva telai:
      • tipo 812.01: compresa tra 1014 e 2756
    • Motore: tipo 814.00
    • Numerazione progressiva motori:
      • tipo 814.00: compresa nei numeri dal 1001 in avanti
    • Unità prodotte:
      • dato non disponibile
I caratteristici fanalini posteriori "a diedro"
I caratteristici fanalini posteriori "a diedro"
    • Caratteristiche principali:
      motore : anteriore a 4 cilindri a V di 1089,51 cm3, potenza 53 HP a 5200 giri, valvole in testa; carrozzeria : coupé 2 porte, 2 posti più 2 di fortuna, scocca-piattaforma portante, sospensione anteriore ruote indipendenti, sospensione posteriore ad assale rigido;trasmissione con trazione alle ruote posteriori, cambio a 4 rapporti+retromarcia ;dimensioni e peso: passo cm 251 - lunghezza cm 413,0 - larghezza cm 149,0 - peso in ordine di marcia Kg 950 circa;velocità max: Km/h 143.

Nei suoi due anni di vita, l'Appia Coupé 2+2 di Pininfarina subisce pochissime modifiche: da segnalare soltanto che nel 1957, dopo pochi esemplari, scompare la scritta "Pininfarina" in corsivo sotto gli stemmi laterali, viene soppresso il lampeggiatore all'interno della "V" e vengono montate nuove coppe-ruote (sono quelle delle Appia berlina). Abolite anche le due piccole bandierine "incrociate" applicate nei primi esemplari sul coperchio del bagagliaio e sul posacenere.

[modifica] Coupé 2+2 Pininfarina/Viotti III serie (1959-63)

Nella primavera del '59 - dopo il lancio della terza serie della berlina - le derivate (e quindi anche questo coupé) godono di un esiguo aumento della potenza (da 53 a 54 CV) e di altri piccoli aggiornamenti tecnici, quali le modifiche alla testata motore , alla distribuzione (con nuovi dati per messa in fase), all’impianto di raffreddamento ed a quello di alimentazione; anche l'impianto frenante viene migliorato grazie ai nuovi tamburi anteriori doppio-avvolgenti.

Per approfondire, vedi la voce Lancia Appia derivate e speciali/caratteristiche tecniche.
La affascinante attrice Sylva Koscina accanto ad una  Lancia Appia coupé Pininfarina, forse di sua proprietà
La affascinante attrice Sylva Koscina accanto ad una Lancia Appia coupé Pininfarina, forse di sua proprietà
    • Periodo di produzione: dalla primavera 1959 all'inizio del 1963
    • Modelli:
      • tipo 812.01 (successivamente 812.04), coupé 2 porte disegnato Pininfarina (assemblato inizialmente dalla stessa Pininfarina, e successivamente, per motivi organizzativi, dalla carrozzeria Viotti); vettura a 2 posti più 2 di fortuna, con guida a sinistra
    • Numerazione progressiva telai:
      • tipo 812.01 (e successivamente 812.04): compresa tra 2757 e 5662
    • Motore: 814.00
    • Numerazione progressiva motori:
      • tipo 814.00: compresa nei numeri dal 1001 in avanti
    • Unità prodotte:
      • dato non disponibile
    • Caratteristiche principali:
      motore : anteriore a 4 cilindri a V di 1089,51 cm3, potenza 54 HP a 5200 giri (da maggio 1960= 60 HP a 5400 giri), valvole in testa; carrozzeria : coupé 2 porte, 2 posti più 2 di fortuna, scocca-piattaforma portante, sospensione anteriore ruote indipendenti, sospensione posteriore ad assale rigido;trasmissione con trazione alle ruote posteriori, cambio a 4 rapporti+retromarcia ;dimensioni e peso: passo cm 251 - lunghezza cm 413,0 - larghezza cm 149,0 - peso in ordine di marcia Kg 955 circa;velocità max: Km/h 143 (dal maggio 1960=Km/h 146).
La fanaleria posteriore di foggia tradizionale, dopo le modifiche apportate nel 1960
La fanaleria posteriore di foggia tradizionale, dopo le modifiche apportate nel 1960
Un'Appia Coupé nella sua ultima versione; si noti il ripetitore laterale del lampeggiatore di direzione
Un'Appia Coupé nella sua ultima versione; si noti il ripetitore laterale del lampeggiatore di direzione

Vediamo l'evoluzione dell'Appia Coupé 2+2 di terza serie. Agli inizi del '60 viene adottato il doppio circuito frenante, vengono modificate le luci posteriori (dove la fanaleria a diedro lascia il posto a fanalini di foggia tradizionale) e viene aggiunto il ripetitore lampeggiante laterale (queste ultime due modifiche sono imposte dalle norme del nuovo Codice della strada). Intanto l'assemblaggio della vettura, inizialmente curato dalla stessa Pininfarina, viene "girato" alla Carrozzeria Viotti (per motivi di organizzazione produttiva) senza che peraltro cambi alcunché nella linea o nelle finiture. Nella primavera del '60 gli ultimi aggiornamenti tecnici : una nuova testata, un nuovo collettore con condotti di alimentazione separati, un nuovo carburatore e variazioni alla distribuzione ne incrementano la potenza, che arriva così a 60 CV. Da segnalare infine che gli ultimi esemplari di Coupé 2+2 - ormai assemblati dalla Carrozzeria Viotti e contraddistinti dalla sigla identificativa 812.04 - vengono realizzati sulla base di un pianale che appare irrobustito in alcune parti.

[modifica] Le concorrenti dell'Appia Coupé

La Fiat 1100-103 TV coupé di Pininfarina (1956)
La Fiat 1100-103 TV coupé di Pininfarina (1956)
La Moretti 1100 derivata Fiat del 1961-62
La Moretti 1100 derivata Fiat del 1961-62
La Fiat 1200 coupé 4 posti di Pininfarina (1958)
La Fiat 1200 coupé 4 posti di Pininfarina (1958)

Poiché la penetrazione dell'Appia Coupé all'estero é stata quantitativamente limitata, l'esame della gamma delle vetture sue rivali deve essere limitato alla situazione sul mercato italiano. Nel periodo interessato - che va dal 1957 al 1963 - le vetture con caratteristiche simili a quelle del coupé Appia sono comunque poche: l'Alfa Romeo Giulietta Sprint - destinata per quasi un decennio a recitare la parte di protagonista in questa fascia di mercato - ed alcune realizzazioni di Pininfarina su meccanica Fiat 1100-103 prima e Fiat 1200 e 1500 poi. Per completezza, si può aggiungere alla lista la Moretti 1100 coupé, una compatta e piacevole berlinetta derivata Fiat uscita alla fine del 1961 ma costruita in pochissimi esemplari. Questo il quadro riassuntivo.

L'Alfa Romeo Giulietta Sprint prima serie (1956-58)
L'Alfa Romeo Giulietta Sprint prima serie (1956-58)
L'Alfa Romeo Giulietta Sprint seconda serie (1958-63)
L'Alfa Romeo Giulietta Sprint seconda serie (1958-63)
L'Appia Coupé Pininfarina/Viotti e le vetture concorrenti
sul mercato Italiano dal 1957 al 1963
Marca
e modello
Prezzo
Lire Ital.
Posiz.
motore
Tra-
zione
N° cil
e pos
Cilin-
drata
cmc
Pot.(HP)
regime
Val-
vole
Tipo
carr.

posti

porte
Te-
laio
Sosp
ant
Sosp
post
Cam
bio
Pas-
so
Lungh
x Largh
Peso
Kg.[***]
Vel.
max
Km/h
Alfa Romeo
Giulietta Sprint
1957
1.990.000 ante-
riore
poste-
riore
4 in
linea
1290 65 HP
6000 giri
in
testa
coupé 2+2 2 por-
tante
indi
pend.
asse
rigido
4
+RM
238 398,0
x 153,5
870 160
Alfa Romeo
Giulietta Sprint
1961
1.735.000 ante-
riore
poste-
riore
4 in
linea
1290 80 HP
6300 giri
in
testa
coupé 2 2 por-
tante
indi
pend.
asse
rigido
4
+RM
238 398,0
x 153,5
900 165
Fiat
1100-103.E-TV coupé Pininfarina
1957
1.550.000 ante-
riore
poste-
riore
4 in
linea
1090 53 HP
5200 giri
in
testa
coupé 2+2 2 por-
tante
indi
pend.
asse
rigido
4
+RM
234 390,0
x 154,0
830 140
Fiat
1200 coupé Pininfarina
1958
1.590.000 ante-
riore
poste-
riore
4 in
linea
1221 55 HP
5300 giri
in
testa
coupé 4 2 por-
tante
indi
pend.
asse
rigido
4
+RM
234 405,0
x 154,0 [a]
N.D. [b] 140
Fiat
1500 coupé Pininfarina
1960
1.950.000 ante-
riore
poste-
riore
4 in
linea
1491 80 HP
6000 giri
in
testa
coupé 2[d] 2 por-
tante
indi
pend.
asse
rigido
4
+RM
234 403,0
x 152,0
1000 circa 170
Lancia
Appia Coupé II serie
1957
1.835.000 ante-
riore
poste-
riore
4
a V 10°
1090 53 HP
5200 giri
in
testa
coupé 2+2 2 por-
tante
indi
pend.
asse
rigido
4
+RM
251 413,0
x 149,0
950 143
Lancia
Appia Coupé III serie
1961
1.699.000 ante-
riore
poste-
riore
4
a V 10°
1090 60 HP
5400 giri
in
testa
coupé 2+2 2 por-
tante
indi
pend.
asse
rigido
4
+RM
251 413,0
x 149,0
955 146
Moretti-Fiat
1100 coupé
1961-62
1.325.000 ante-
riore
poste-
riore
4 in
linea
1090 60 HP
5800 giri [c]
in
testa
coupé 2+2 2 vedi nota [a] indi
pend.
asse
rigido
4
+RM
215 370,0
x 140,0
820 155

Note
[***] Peso in ordine di marcia, con vettura parzialmente rifornita.
[a] Telaio composto da elementi di acciaio a sezione rettangolare; pianale-pavimento saldato alla carrozzeria.
[b] Dato non disponibile.
[c] 68 HP misurati col metodo SAE.
[d] Vettura ufficialmente dichiarata a due posti, ma che può comunque ospitare posteriormente - pur sacrificati - uno/due passeggeri.

[modifica] Convertibile Vignale

L'Appia convertibile Vignale a 2 posti, al debutto (Salone di Ginevra, marzo 1957)
L'Appia convertibile Vignale a 2 posti, al debutto (Salone di Ginevra, marzo 1957)
L'abitacolo dell'Appia convertibile Vignale a 2 posti (1957)
L'abitacolo dell'Appia convertibile Vignale a 2 posti (1957)
L'Appia convertibile Vignale a 2 posti con la cupoletta rigida/hardtop (1957)
L'Appia convertibile Vignale a 2 posti con la cupoletta rigida/hardtop (1957)

La versione convertibile dell'Appia appare - assieme al coupé 2+2 della Pininfarina - al Salone di Ginevra del marzo '57. Nato da un bozzetto di Giovanni Michelotti e concretizzato da Vignale, questa cabriolet a 2 posti (giacché di "cabriolet" si tratta, malgrado la definizione ufficiale di "convertibile") si presenta assolutamente in linea con la migliore tradizione Lancia (ottime finiture, interne ed esterne, abitacolo confortevole).

L'abitacolo dell'Appia convertibile Vignale a 4 posti (1959)
L'abitacolo dell'Appia convertibile Vignale a 4 posti (1959)
Comandi e strumentazione dell'Appia convertibile
Comandi e strumentazione dell'Appia convertibile
Schema posizioni marce
Schema posizioni marce
L'Appia convertibile Vignale a 4 posti con la cupoletta rigida/hardtop del nuovo tipo con il lunotto di più ampie dimensioni(1959)
L'Appia convertibile Vignale a 4 posti con la cupoletta rigida/hardtop del nuovo tipo con il lunotto di più ampie dimensioni(1959)
Operazione di chiusura della "capote" in un'Appia convertibile 2 posti del 1957
Operazione di chiusura della "capote" in un'Appia convertibile 2 posti del 1957
L'Appia convertibile 4 posti con capote abbassata (1960)
L'Appia convertibile 4 posti con capote abbassata (1960)

La "pubblicità" Lancia dell'epoca magnifica così le caratteristiche della macchina: carrozzeria Vignale convertibile a due porte, due posti separati con sedili rivestiti in pelle scorrevoli e regolabili, cristalli laterali completamente rientranti, ampio parabrezza panoramico, capote in tela completamente rientrante, contagiri e termometro acqua, tetto rigido smontabile fornito a richiesta.
Come la contemporanea coupé 2+2 di Pininfarina, anche l'Appia convertibile adotta la mascherina anteriore a sviluppo orizzontale, ispirata a quella della Flaminia.
La vettura subito incontra un buon consenso tra i critici, soprattutto per la linea molto pulita anche se, in verità, qualcuno nota e rileva un certo squilibrio dovuto alla eccessiva lunghezza della coda.
L'autotelaio, scatolato ed abbassato, é quello - con motore più potente e comando cambio a cloche - all'uopo predisposto dalla Lancia ed utilizzato anche da Pininfarina e da Zagato per le loro creazioni.

Messa in vendita dalla rete commerciale Lancia sin dal maggio del '57 questa convertibile - per la quale é prevista, con sovrapprezzo, la fornitura di una cupoletta rigida da montare per la stagione fredda - rimane a listino sino al marzo del '63. Questi, per sommi capi, gli aggiornamenti subiti nel corso degli anni : trasformazione in "quattroposti" (assieme ad altre piccole modifiche di carrozzeria) nell'estate '58, lieve potenziamento (da 53 a 54 HP) dopo l'uscita della terza serie berlina nella primavera '59, adozione del doppio circuito dei freni all'inizio del '60, variazioni al motore (nuova testata, nuovo collettore con condotti di alimentazione separati, nuovo carburatore, variazioni alla distribuzione) nel maggio/giugno del '60. Dopo queste ultime modifiche, la potenza raggiunge i 60 HP e la velocità sfiora i 150 chilometri all'ora.

Come accaduto per l'Appia coupé Pininfarina - dove la concorrenza viene dalla Alfa Romeo Giulietta Sprint - anche per l'Appia convertibile l'avversaria é un prodotto Alfa Romeo: la sua grande concorrente é infatti, in quegli stessi anni, la Giulietta spider. Purtroppo per l'Appia, la Giulietta spider - una delle più riuscite creazioni di Pininfarina - riscuote un successo straordinario e, forte anche del fatto di poter offrire prestazioni velocistiche decisamente superiori ad un prezzo sostanzialmente uguale, frena la diffusione dell'analogo prodotto Lancia. Anche se i dati di produzione dell'Appia convertibile non sono disponibili, é certo che, in quasi sei anni, dal 1957 al 1963, ne sono state costruite meno di 2.000: ben diversi i numeri delle spider milanesi, che - pur non conteggiando le cugine Giulia con motore da 1,6 litri - hanno superato le 17.000 unità (dal 1956 al 1962).

L'Appia convertibile Vignale nell'ultima versione a 4 posti (1960)
L'Appia convertibile Vignale nell'ultima versione a 4 posti (1960)


[modifica] Convertibile Vignale II serie (1957-59)

L'abitacolo per 4 persone dell'Appia convertibile nella nuova versione uscita nell'estate 1958
L'abitacolo per 4 persone dell'Appia convertibile nella nuova versione uscita nell'estate 1958
L'Appia convertibile Vignale a 2 posti ad un Concorso d'eleganza svoltosi a Roma, al Pincio, nel giugno del 1957
L'Appia convertibile Vignale a 2 posti ad un Concorso d'eleganza svoltosi a Roma, al Pincio, nel giugno del 1957

La versione convertibile (o spider che dir si voglia) dell'Appia appare - assieme al coupé 2+2 della Pininfarina - al Salone di Ginevra del marzo '57. La linea della vettura incontra un buon consenso di critica, anche se qualcuno denota un certo squilibrio dovuto alla eccessiva lunghezza della coda.
L'autotelaio, scatolato ed abbassato, é quello - con motore più potente e comando cambio a cloche - all'uopo predisposto dalla Lancia ed utilizzato anche da Pininfarina e da Zagato per le loro creazioni.

Messa in vendita nel maggio 1957 dalla rete commerciale Lancia a 1.775.000 Lire (60.000 Lire in meno rispetto al coupé 2+2 di Pininfarina), questa convertibile derivata dalla II serie Appia viene prodotta sino ai primi mesi del 1959, dopodiché, dopo l'uscita della berlina III serie, viene a sua volta "aggiornata".

Per approfondire, vedi la voce Lancia Appia derivate e speciali/caratteristiche tecniche.
Vista di 3/4 posteriore dell'Appia convertibile nella primitiva versione a 2 posti (1957)
Vista di 3/4 posteriore dell'Appia convertibile nella primitiva versione a 2 posti (1957)
    • Periodo di produzione: dalla primavera 1957 alla primavera 1959
    • Modelli:
      • tipo 812.01, cabriolet 2 porte disegnato ed assemblato da Vignale; vettura con guida a sinistra, originariamente a 2 soli posti ma successivamente (estate 1958) modificata e trasformata in 4 posti.
    • Numerazione progressiva telai:
      • tipo 812.01: compresa tra 1014 e 2756
    • Motore: tipo 814.00
    • Numerazione progressiva motori:
      • tipo 814.00: compresa nei numeri dal 1001 in avanti
    • Unità prodotte:
      • dato non disponibile
L'Appia convertibile a 4 posti uscita nell'estate del 1958; nell'immagine sono evidenziate le piccole variazioni apportate alla carrozzeria (aggiunta presa d'aria sul cofano e abolizione elevazione nella zona retrostante le portiere): nel riquadro particolare della corrispondente zona della versione precedente
L'Appia convertibile a 4 posti uscita nell'estate del 1958; nell'immagine sono evidenziate le piccole variazioni apportate alla carrozzeria (aggiunta presa d'aria sul cofano e abolizione elevazione nella zona retrostante le portiere): nel riquadro particolare della corrispondente zona della versione precedente
    • Caratteristiche principali:
      motore : anteriore a 4 cilindri a V di 1089,51 cm3, potenza 53 HP a 5200 giri, valvole in testa; carrozzeria : cabriolet 2 porte, 2 posti (4 posti dall'estate 1958), scocca-piattaforma portante, sospensione anteriore ruote indipendenti, sospensione posteriore ad assale rigido;trasmissione con trazione alle ruote posteriori, cambio a 4 rapporti+retromarcia ;dimensioni e peso: passo cm 251,0 - lunghezza cm 415,0 - larghezza cm 151,0 - peso in ordine di marcia Kg 940 circa (Kg. 950 circa la 4 posti);velocità max: Km/h 143.

Una soltanto, anche se importante, la variazione apportata all'Appia convertibile derivata II serie, nei due anni scarsi di produzione: nell'estate del 1958, grazie alla creazione di un apposito vano alle spalle dei sedili anteriori, viene montata una panchetta che può ospitare, magari un po' sacrificati, due passeggeri. Contemporaneamente a questo importante incremento dell' abitabilità, si ha anche una piccola variazione alla linea di cintura, che ora é assolutamente lineare, perdendo la lieve elevazione verso la coda che caratterizzava gli esemplari precedenti. Altro particolare modificato é il cofano motore, che ora appare provvisto di una presa d'aria di discrete dimensioni. Anche il tettuccio rigido per la stagione invernale muta nel disegno e si presenta con un lunotto ampliato.

[modifica] Convertibile Vignale III serie (1959-63)

L'Appia convertibile Vignale 4 posti (1960/61)
L'Appia convertibile Vignale 4 posti (1960/61)

Dopo la nascita della III serie berlina, anche le Appia sportive derivate - e quindi anche la convertibile di Vignale - subiscono alcuni aggiornamenti, tra cui un lieve potenziamento (da 53 a 54 HP).Successivamente (inizio 1960)viene adottato il doppio circuito frenante e vengono apportate piccole modifiche alle luci onde adeguarle alle prescrizioni previste dal Codice della strada italiano appena varato. Nella primavera del '60 alcuni aggiornamenti tecnici : una nuova testata, un nuovo collettore con condotti di alimentazione separati, un nuovo carburatore e variazioni alla distribuzione. Dopo queste ultime modifiche, la potenza raggiunge i 60 HP e la velocità sfiora i 150 chilometri all'ora.

Vista anteriore dell'Appia convertibile Vignale 4 posti (1959)
Vista anteriore dell'Appia convertibile Vignale 4 posti (1959)

Il settimanale dell'Automobile Club d'Italia, nel suo fascicolo numero 20 datato 15 maggio 1960, riporta la notizia di queste novità tecniche riguardanti le Appia sportive e lo stringato resoconto di una breve prova su strada (definita "road impression"), che recita testualmente: ...(omissis)...la modifica tendeva a dare al mezzo una maggiore vivacità senza tuttavia alterare il consumo che é notoriamente molto basso. Dell'effettivo raggiungimento dello scopo abbiamo potuto personalmente renderci conto attraverso una impressione stradale effettuata a Torino con un mezzo che tuttavia era alle sue prime esperienze stradali essendo uscito appena dalla fabbrica. Ma anche per le automobili é vero il detto secondo cui "il buon giorno si vede dal mattino". Si trattava di una convertibile (Vignale) che ci piacque subito per la buona abitabilità e per il confort, quest'ultimo inteso soprattutto dal punto di vista del guidatore quando riesce a trovare la giusta distanza dal volante, a vedere bene davanti a sé ed a raggiungere con facilità la leva del cambio. Realizzata questa condizione il motore mostrò la sua buona volontà. Detto che quella offertaci per la prova era una vettura assolutamente nuova (e non poteva essere altrimenti visto che la applicazione della modifica é di questi giorni) non possiamo dare alcun ragguaglio sicuro circa le velocità raggiungibili con ciascuna marcia. Riteniamo tuttavia che i 70 in II, gli oltre 100 in III ed i 150 in IV rientrino nelle possibilità di questa macchina, esclusa la vera e propria gran turismo (Zagato) che é in grado di fare molto di più. Quel che conta non é naturalmente la velocità in sé stessa ma il tempo in cui il mezzo raggiunge il suo limite con i vari rapporti. E crediamo che i tecnici della Lancia abbiano mirato proprio ad una maggiore brillantezza e ad un maggior "respiro" onde consentire al guidatore di fare un uso minore del cambio. modificaDell'effettivo raggiungimento dello scopo

Per approfondire, vedi la voce Lancia Appia derivate e speciali/caratteristiche tecniche.
    • Periodo di produzione: dalla primavera 1959 all'inizio del 1963
    • Modelli:
      • tipo 812.01 cabriolet 2 porte a 4 posti, disegnato ed assemblato dalla Carrozzeria Vignale , con guida a sinistra
    • Numerazione progressiva telai:
      • tipo 812.01: compresa tra 2757 e 5662
    • Motore: 814.00
    • Numerazione progressiva motori:
      • tipo 814.00: compresa nei numeri dal 1001 in avanti
    • Unità prodotte:
      • dato non disponibile
    • Caratteristiche principali:
      motore : anteriore a 4 cilindri a V di 1089,51 cm3, potenza 54 HP a 5200 giri (da maggio 1960= 60 HP a 5400 giri), valvole in testa; carrozzeria : cabriolet 2 porte, 4 posti, scocca-piattaforma portante, sospensione anteriore ruote indipendenti, sospensione posteriore ad assale rigido;trasmissione con trazione alle ruote posteriori, cambio a 4 rapporti+retromarcia ;dimensioni e peso: passo cm 251 - lunghezza cm 415,0 - larghezza cm 151,0 - peso in ordine di marcia Kg 950 circa;velocità max: Km/h 143 (dal maggio 1960=Km/h 146).

[modifica] Le concorrenti dell'Appia Convertibile

L'Alfa Romeo Giulietta Spider
L'Alfa Romeo Giulietta Spider
La Fiat 1100 103 TV spider (1955-57)
La Fiat 1100 103 TV spider (1955-57)
La Fiat 1200 cabriolet (1960)
La Fiat 1200 cabriolet (1960)

Poiché la diffusione all'estero dell'Appia Convertibile é risultata quantitativamente limitata, l'esame della gamma delle vetture che erano in concorrenza con l'Appia Convertibile va limitato alla situazione sul mercato italiano.

Nel periodo interessato - che va dal 1957 al 1963 - le vetture con caratteristiche simili a quelle del coupé Appia sono comunque poche: la mitica Alfa Romeo Giulietta Spider - destinata per quasi un decennio a furoreggiare in questa fascia di mercato - e le spider derivate dalla Fiat 1100-103 TV prima e dalla Fiat 1200 e 1500 poi.
Ultima arrivata, la piccola e graziosa spider disegnata da Ghia per la 950 Innocenti: va detto che la Casa di Lambrate sul finire dell'autunno 1960 lancia sul mercato una gamma di piccole vetture con motore al di sotto del litro di cilindrata - frutto della stretta collaborazione con l'inglese British Motor Company (Austin/Morris) - composta dalle berline a tipo A40 (a 2 porte oppure con portellone, a 3 porte) e, per l'appunto, da uno spider, che interpreta "all'italiana" la linea dell'Austin Healey Sprite.
Per completezza, si può aggiungere alla lista la Moretti 1100 spider, una derivata Fiat di piccole dimensioni presentata alla fine del 1961 ma senza un effettivo seguito produttivo.

All'Appia di Vignale va comunque riconosciuto un merito: era l'unica a proporre una cabriolet con un sedile posteriore capace di ospitare abbastanza comodamente due passeggeri: le altre spider, infatti, erano tutte sostanzialmente delle "due posti".

La Fiat 1500 cabriolet (1960)
La Fiat 1500 cabriolet (1960)
La Moretti 1100 spider derivata Fiat (1961-62)
La Moretti 1100 spider derivata Fiat (1961-62)
La piccola 950 spider Innocenti (1961)
La piccola 950 spider Innocenti (1961)

Questo il quadro riassuntivo.

L'Appia Convertibile Vignale e le vetture concorrenti
sul mercato Italiano dal 1957 al 1963
Marca
e modello
Prezzo
Lire Ital.
Posiz.
motore
Tra-
zione
N° cil
e pos
Cilin-
drata
cmc
Pot.(HP)
regime
Val-
vole
Tipo
carr.

posti

porte
Te-
laio
Sosp
ant
Sosp
post
Cam
bio
Pas-
so
Lungh
x Largh
Peso
Kg.[***]
Vel.
max
Km/h
Alfa Romeo
Giulietta Spider
1958
1.900.000 ante-
riore
poste-
riore
4 in
linea
1290 65 HP
6000 giri
in
testa
spider 2 2 por-
tante
indi
pend.
asse
rigido
4
+RM
220 386,0
x 158,0
850 160 [a]
Alfa Romeo
Giulietta Spider
1961
1.710.000 ante-
riore
poste-
riore
4 in
linea
1290 80 HP
6300 giri
in
testa
spider 2 2 por-
tante
indi
pend.
asse
rigido
4
+RM
225 390,0
x 158,0
885 165 [a]
Fiat
1100-103.E-TV spider
1957
1.300.000 ante-
riore
poste-
riore
4 in
linea
1090 53 HP
5200 giri
in
testa
spider 2 2 por-
tante
indi
pend.
asse
rigido
4
+RM
234 390,0
x145,8
880 [b] oltre
140
Fiat
1200 cabriolet (Pininfarina)
1960
1.420.000 ante-
riore
poste-
riore
4 in
linea
1221 58 HP
5300 giri
in
testa
spider/
cabriolet
2 2 por-
tante
indi
pend.
asse
rigido
4
+RM
234 403,0
x 152,0
920 145
Fiat
1500 spider (Pininfarina)
1960
1.800.000 ante-
riore
poste-
riore
4 in
linea
1491 80 HP
6000 giri
in
testa
spider/
cabriolet
2 2 por-
tante
indi
pend.
asse
rigido
4
+RM
234 403,0
x 152,0
990 170
Innocenti
950 spider (Ghia)
1961
1.150.000 ante-
riore
poste-
riore
4 in
linea
948 43 HP
5200 giri [e]
in
testa
spider 2 2 por-
tante
indi
pend.
asse
rigido
4
+RM
203,2 341,0
x 147,0
725 135
Lancia
Appia Convertibile II serie
1957
1.775.000 ante-
riore
poste-
riore
4
a V 10°
1090 53 HP
5200 giri
in
testa
spider/
cabriolet
2 2 por-
tante
indi
pend.
asse
rigido
4
+RM
251 415,0
x 151,0
940 143
Lancia
Appia Convertibile III serie
1961
1.775.000 ante-
riore
poste-
riore
4
a V 10°
1090 60 HP
5400 giri
in
testa
cabriolet 2+2 2 por-
tante
indi
pend.
asse
rigido
4
+RM
251 415,0
x 151,0
950 146
Moretti-Fiat
1100 spider
1962
1.350.000 ante-
riore
poste-
riore
4 in
linea
1090 60 HP
5800 giri [c]
in
testa
spider 2 2 vedi nota [d] indi
pend.
asse
rigido
4
+RM
215 370,0
x 140,0
835 150

Note
[***] Peso in ordine di marcia, con vettura parzialmente rifornita
[a] Con capote alzata
[b] Valore indicativo, approssimativo, stimato
[c] 68 HP misurati col metodo SAE
[d] Telaio composto da elementi di acciaio a sezione rettangolare; pianale-pavimento saldato alla carrozzeria
[e] 48 HP misurati col metodo SAE

[modifica] Berlina Lusso Vignale

La berlina 2 porte 4 posti "Lusso" di Vignale (1960)
La berlina 2 porte 4 posti "Lusso" di Vignale (1960)
Comandi e strumentazione dell'Appia Lusso
Comandi e strumentazione dell'Appia Lusso
Una vista laterale dell'Appia Lusso Vignale
Una vista laterale dell'Appia Lusso Vignale
L'abitacolo dell'Appia Lusso Vignale
L'abitacolo dell'Appia Lusso Vignale

Al Salone di Torino dell' autunno'58 Vignale espone - sempre partendo dal pianale Appia potenziato - una gradevole berlina a 2 porte la cui linea appare chiaramente derivata da quella della "convertibile", ormai nota ed affermata.
In effetti questa nuova macchina viene posta in vendita soltanto l'anno dopo: al pari di tutte le altre Appia derivate, anch'essa viene inclusa nel listino Lancia ufficiale perché la commercializzazione é affidata alle organizzazioni di vendita della Casa madre.
La nuova vettura viene denominata "Lusso" e in effetti ci si trova al cospetto di una lussuosa berlina a due porte veloce (140 chilometri orari) ma al tempo stesso confortevole e spaziosa, in grado di trasportare comodamente quattro persone con i relativi bagagli. Ancora una volta causa un prezzo decisamente elevato (al debutto, Lire 1.800.000 ovvero quasi il 50% in più rispetto alla berlina normale) la produzione della Lusso di Vignale non raggiunge grandi numeri, fermandosi sotto la soglia del mezzo migliaio di pezzi (478 esemplari, per l'esattezza).
Dopo i primissimi esemplari, che forse ancora montano freni normali, dall'inizio del 1960 sull'intera gamma Appia (quindi anche sull'Appia Lusso) viene adottato il doppio circuito frenante.

Per approfondire, vedi la voce Lancia Appia derivate e speciali/caratteristiche tecniche.
Un'altra immagine di 3/4 anteriore dell'Appia Lusso
Un'altra immagine di 3/4 anteriore dell'Appia Lusso
    • Periodo di produzione: dalla fine del 1959 al 1961* (*=dato approssimativo)
    • Modelli:
      • tipo 812.02, berlina 2 porte, 4 posti disegnata ed assemblata dalla Carrozzeria Vignale, con guida a sinistra
    • Numerazione progressiva telai:
      • tipo 812.02 compresa tra 2757 e 4917
    • Motore: 814.00
    • Numerazione progressiva motori:
      • tipo 814.00: compresa nei numeri dal 1001 in avanti
    • Unità prodotte:
      • 478
    • Caratteristiche principali:
      motore : anteriore a 4 cilindri a V di 1089,51 cm3, potenza 54 HP a 5200 giri (da maggio 1960= 60 HP a 5400 giri), valvole in testa; carrozzeria : berlina 2 porte, 4 posti , scocca-piattaforma portante, sospensione anteriore ruote indipendenti, sospensione posteriore ad assale rigido;trasmissione con trazione alle ruote posteriori, cambio a 4 rapporti+retromarcia ;dimensioni e peso: passo cm 251 - lunghezza cm 434,0 - larghezza cm 152,0 - peso in ordine di marcia Kg 965;velocità max: Km/h 140 (dal maggio 1960=Km/h 142).

Anche a questa berlina, uscita già con pianale della terza serie, vengono apportati gli aggiornamenti che, nel maggio/giugno '60, interessano tutte le Appia sportive derivate e che elevano la potenza da 54 a 60 CV e la velocità da 140 a 142 chilometri orari.
Nel luglio del '61 la Appia Lusso scompare dai listini.

[modifica] Le concorrenti dell'Appia Lusso Vignale

Anche se a prima vista può sembrare una frottola, questa vettura non ha concorrenti vere e proprie: scorrendo i listini italiani dell'epoca, non si trova un prodotto similare ad un prezzo analogo. Non esistono, cioè, berline a due porte/quattro posti di cilindrata attorno al litro/litro e mezzo, con prestazioni di discreto livello ma assolutamente senza pretese sportive, realizzate con cura e lussuosamente rifinite. Il prezzo di vendita, poi, mette comunque l'Appia Lusso quasi fuori mercato: basti pensare che le vetture con prezzo di listino prossimo a 1.800.000 Lire (corrispondente a quello praticato per l'Appia) sono di cilindrata e dimensioni molto maggiori (é il caso delle Fiat 1800 e 2100, vendute comunque rispettivamente a Lire 1.485.000 e Lire 1.560.000) oppure con caratteristiche sportive (Alfa Romeo Giulietta Sprint, Lire 1.925.000). Viceversa, prodotti più vicini all'Appia Lusso per cilindrata e dimensioni, costano decisamente assai meno (Lire 1.525.000 l'Alfa Romeo Giulietta TI, Lire 1.200.000 la Fiat 1200 Granluce).

[modifica] Giardinetta Viotti

L'Appia Giardinetta Viotti
L'Appia Giardinetta Viotti

Al Salone di Torino dell'autunno del 1959 la sola vera novità riguardante la gamma Appia é data dal lancio della versione "famigliare" dovuta a Viotti, un Carrozziere da anni specializzato nel settore delle "giardinette" (termine coniato nell'immediato dopoguerra dalla Viotti stessa per definire, in Italia, la carrozzeria "station wagon").

Una vista di 3/4 anteriore della Giardinetta Appia
Una vista di 3/4 anteriore della Giardinetta Appia
Il vano di carico dell'Appia Giardinetta
Il vano di carico dell'Appia Giardinetta
La Giardinetta Appia ripresa di 3/4 posteriore
La Giardinetta Appia ripresa di 3/4 posteriore

La Giardinetta, che adotta la meccanica della berlina terza serie, ne mantiene anche il frontale, mentre la parte posteriore é contraddistinta dal portellone unico con cerniere in alto.
La vettura, che presenta un parabrezza più alto di quello della berlina, ha soltanto due portiere laterali. Nell'abitacolo i sedili anteriori sono divisi e, per consentire l'accesso ai posti posteriori, hanno gli schienali ribaltabili in avanti. Il piano di carico, con sedile posteriore ribaltato, sfiora il volume di 1,7 metri cubi, essendo lungo cm 153, largo cm 125 ed alto cm 90.
Anche se la Giardinetta Appia appare nei listini dal febbraio 1960, le consegne ai clienti iniziano nella seconda metà di quell 'anno. Prodotta in pratica nel solo 1960, questa versione sparisce dal listino nell'autunno del '62 quando tutti gli esemplari costruiti hanno trovato finalmente un acquirente.
Nel febbraio '60, quando debutta nel listino, il prezzo é 1.600.000 lire: esattamente un anno dopo ribassa a 1.540.000 (e tale rimane sino all'autunno '62). Una estetica non troppo felice e il consueto handicap del prezzo elevato sono i fattori principali del limitato successo commerciale di questa comunque interessante "station wagon".

Per approfondire, vedi la voce Lancia Appia derivate e speciali/caratteristiche tecniche.
    • Periodo di produzione: dal novembre 1959 alla fine del 1960
    • Modelli:
      • tipo 808.21 famigliare/giardinetta a 2 porte più portellone posteriore unico a 4/5 posti, disegnato ed assemblato dalla Carrozzeria Viotti, con guida a sinistra
    • Numerazione progressiva telai:
      • tipo 808.21: compresa tra 1001 e 1300
    • Motore: 808.07
    • Numerazione progressiva motori:
      • tipo 808.07: compresa nei numeri dal 1001 in avanti
    • Unità prodotte:
      • 300 esemplari (31 negli ultimi due mesi del 1959, 269 nel 1960).
    • Caratteristiche principali:
      motore : anteriore a 4 cilindri a V di 1089,51 cm3, potenza 48 HP a 4900 giri, valvole in testa; carrozzeria : giardinetta 2 porte più portellone, 4/5 posti, scocca-piattaforma portante, sospensione anteriore a ruote indipendenti, sospensione posteriore ad assale rigido;trasmissione con trazione alle ruote posteriori, cambio a 4 rapporti+retromarcia ;dimensioni e peso: passo cm 251 - lunghezza cm 407,5 - larghezza cm 154,0 - peso in ordine di marcia Kg 1.030 circa;velocità max: Km/h 120.

Nel corso del breve periodo di produzione - un anno circa - non risulta che a questo modello siano state apportate modifiche di rilievo.

[modifica] Le concorrenti dell'Appia Giardinetta Viotti

La grossa familiare Fiat disponibile con motore da 1800 oppure 2100 cmc (1960)
La grossa familiare Fiat disponibile con motore da 1800 oppure 2100 cmc (1960)

Nel 1960, quando si affaccia sul mercato nazionale questo un po' singolare prodotto Lancia/Viotti, le "station wagon" commercializzate dai costruttori italiani sono davvero poche: la Fiat propone tre Familiari (su meccanica 1100-103, 1800 e 2100) mentre la Moretti ha ancora in listino la sua versione denominata "4 usi" che può montare motori da 750, 820 e 1000 cmc.

La Giulietta "Giardinetta" Colli di 1300 cmc (1960)
La Giulietta "Giardinetta" Colli di 1300 cmc (1960)
La Moretti "4 usi" del 1960, con motore da 750 oppure 820 oppure 1000 cmc
La Moretti "4 usi" del 1960, con motore da 750 oppure 820 oppure 1000 cmc
La Fiat 1100-103 D Familiare del periodo 1958-60
La Fiat 1100-103 D Familiare del periodo 1958-60

L'Alfa Romeo, invece, sta per concludere un breve periodo di collaborazione con la Carrozzeria Colli, che ha portato alla costruzione di 90 esemplari (71 nel 1959 e 19 nel 1960) di una "giardinetta" su meccanica Giulietta, la sola che - anche in funzione del prezzo - avrebbe potuto essere la reale rivale dell'Appia.

L'Appia Giardinetta Viotti e le vetture concorrenti
sul mercato Italiano nel 1960
Marca
e modello
Prezzo
Lire Ital.
Posiz.
motore
Tra-
zione
N° cil
e pos
Cilin-
drata
cmc
Pot.(HP)
regime
Val-
vole
Tipo
carr.

posti

porte
Te-
laio
Sosp
ant
Sosp
post
Cam
bio
Pas-
so
Lungh
x Largh
Peso
Kg.
[***]
Vel.
max
Km/h
Portata Kg.
Alfa Romeo
Giulietta Giardinetta Colli
1.800.000 ante-
riore
poste-
riore
4 in
linea
1290 53 HP
5200 giri
in
testa
giardi
netta
4/5 5 por-
tante
indi
pend
asse
rigido
4
+RM
238 400,0
x 156,0 [a]
1030 [a] 140 450[a]
Fiat
1100-103 Familiare
1.125.000 ante-
riore
poste-
riore
4 in
linea
1090 43 HP
4800 giri
in
testa
giardi
netta
4/5 5 por-
tante
indi
pend
asse
rigido
4
+RM
234 379,0
x 145,8
900 120 380
Fiat
1800 Familiare
1.650.000 ante-
riore
poste-
riore
6 in
linea
1796 75 HP
5000 giri
in
testa
giardi
netta
5 5 por-
tante
indi
pend
asse
rigido
4
+RM
265 448,0
x 164,0
1300 oltre
135
460
Fiat
2100 Familiare
1.725.000 ante-
riore
poste-
riore
6 in
linea
2054 82 HP
5000 giri
in
testa
giardi
netta
5 5 por-
tante
indi
pend
asse
rigido
4
+RM
265 448,0
x 164,0
1300 oltre
140
460
Lancia
Appia Giardinetta Viotti
1.600.000 ante-
riore
poste-
riore
4
a V 10°
1090 48 HP
4900 giri
in
testa
giardi
netta
4/5 3 por-
tante
indi
pend.
asse
rigido
4
+RM
251 407,5,
x 154,0
1030 120 410
Moretti
750 - 4 usi
1.250.000 ante-
riore
poste-
riore
4 in
linea
748 30 HP
4800 giri
in
testa
giardi
netta
4 5 piatta
forma
indi
pend
asse
rigido
4
+RM
215 380,0
x 143,0
830 100 370[a]
Moretti
820 - 4 usi
1.275.000 ante-
riore
poste-
riore
4 in
linea
814 37 HP
4800 giri
in
testa
giardi
netta
4 5 piatta
forma
indi
pend
asse
rigido
4
+RM
215 380,0
x 143,0
830 oltre
110[a]
370[a]
Moretti
1000 - 4 usi
1.300.000 ante-
riore
poste-
riore
4 in
linea
985 41 HP
5000 giri
in
testa
giardi
netta
4 5 piatta
forma
indi
pend
asse
rigido
4
+RM
215 380,0
x 143,0
830 oltre
115[a]
370[a]


Note
[***] Peso in ordine di marcia, con vettura parzialmente rifornita
[a] Dato indicativo, approssimativo, stimato

[modifica] Le Appia II serie berlina elaborate

L'Appia elaborata da Scioneri nella versione che mantiene la mascherina anteriore classica Lancia
L'Appia elaborata da Scioneri nella versione che mantiene la mascherina anteriore classica Lancia
La parte anteriore dell'Appia elaborata da Monterosa, con la mascherina ad andamento orizzontale
La parte anteriore dell'Appia elaborata da Monterosa, con la mascherina ad andamento orizzontale
L'Appia elaborata da Zagato
L'Appia elaborata da Zagato
Il frontale dell'Appia elaborata da Scioneri con la mascherina di tipo squadrato
Il frontale dell'Appia elaborata da Scioneri con la mascherina di tipo squadrato

Tracciando la storia della Lancia Appia, occorre far cenno - in verità più per completezza d'informazione che per interesse intrinseco - a quelle poche decine di unità "elaborate" - tra la fine del '58 e i primi mesi del '59 - dai maggiori carrozzieri italiani partendo dalla normale berlina seconda serie. Va detto innanzitutto che quella delle vetture "elaborate" esteticamente é una moda, durata pochi anni, che interessa un po' tutte le vetture italiane di maggiore diffusione della seconda metà degni anni'50 (Fiat 600 e 1100, Alfa Romeo Giulietta berlina, Lancia Appia): chi desidera una vettura che si distingua dalla versione di serie, senza dover mettere in conto esborsi onerosi per l'acquisto di una vera e propria "fuoriserie", può optare tra l'acquistare una vettura perfettamente di serie e poi caricarla di orpelli più o meno vistosi (mascherine, profili cromati, corpriruote speciali, rostri ai paraurti, ecc) oppure rivolgersi a quei carrozzieri che propongono vetture già modificate e che generalmente presentano - oltre alle solite cromature aggiuntive - anche piccole modifiche più impegnative (pinne, parafanghi, paraurti).
Tornando all'Appia, sembra sia la stessa Casa torinese a lanciare la proposta e ad affidare ai carrozzieri alcune scocche da modificare a piacimento, magari senza alterare eccessivamente i lamierati.......
Probabilmente lo scopo vero - ma non dichiarato - della Lancia é quello di attingere idee per realizzare la terza serie berlina, il cui lancio é imminente. Nell'impresa si cimentano almeno 9 quotati carrozzieri: Canta, Francis Lombardi, Monterosa, Motto, Scioneri, Touring, Vignale, Viotti e Zagato. Fra tutte, la elaborazione della carrozzeria Monterosa ed una delle due presentate da Scioneri sono senza dubbio quelle che anticipano più delle altre l'aspetto della terza serie, specie per via della mascherina anteriore del tipo squadrato ispirato a quella adottata dalla Flaminia. L'esperienza in ogni caso termina subito e le Appia elaborate - una volta smaltiti i pochi pezzi realizzati - non hanno alcun seguito commerciale.
Per la cronaca : questi esemplari vengono venduti a prezzi variabili tra 1.425.000 e 1.510.000 lire, valea dire tra le 150.000 e le 235.000 lire in più rispetto alla normale Appia di serie, corrispondenti ad un incremento compreso tra il 12 ed il 18% circa.

[modifica] Le Formula Junior con motore Appia

Negli anni a cavallo tra il decennio del '50 e quello del '60 il motore dell'Appia, opportunamente modificato e preparato, viene montato da alcuni piccoli costruttori italiani sulle monoposto di Formula Junior.
In base al regolamento internazionale appositamente predisposto, le vetture di questa nuova formula devono avere una cilindrata compresa tra 1000 e 1100 centimetri cubi ma il blocco motore, il cambio, il sistema frenante e quello di alimentazione devono derivare direttamente da una vettura di grande serie (almeno 1000 unità costruite in un anno). L'Italia é la prima ad organizzare corse riservate a queste piccole monoposto, anche perché molti costruttori-artigiani di casa nostra - abilissimi ed attivissimi - iniziano subito a sfornare i primi bolidi.
Le prime Junior utilizzano le parti meccaniche della Fiat 1100.103 ma già nel '59 il costruttore Dagrada ricorre all'impiego del motore Appia. Oltre a Dagrada, anche Facetti, Raf, Raineri e Volpini utilizzano il propulsore dell'Appia per le loro piccole monoposto.

Per approfondire, vedi la voce Lancia Appia/risultati sportivi.

[modifica] Dagrada

La Dagrada-Lancia Formula Junior a motore anteriore ripresa in corsa sotto la pioggia sulla pista di Modena (9-10-1960)
La Dagrada-Lancia Formula Junior a motore anteriore ripresa in corsa sotto la pioggia sulla pista di Modena (9-10-1960)
La Dagrada-Lancia Formula Junior a motore anteriore in una inusuale inquadratura di coda durante una corsa a Monza nell'estate del 1960
La Dagrada-Lancia Formula Junior a motore anteriore in una inusuale inquadratura di coda durante una corsa a Monza nell'estate del 1960
La Dagrada-Lancia monoposto di Formula Junior a motore anteriore, con Giancarlo Baghetti alla guida, ritratta a Monza subito dopo la vittoria riportata nel Trofeo Vigorelli (25 aprile 1960)
La Dagrada-Lancia monoposto di Formula Junior a motore anteriore, con Giancarlo Baghetti alla guida, ritratta a Monza subito dopo la vittoria riportata nel Trofeo Vigorelli (25 aprile 1960)
Per approfondire, vedi la voce Lancia Appia derivate e speciali/caratteristiche tecniche.
La Dagrada-Lancia Formula Junior a motore posteriore (1961)
La Dagrada-Lancia Formula Junior a motore posteriore (1961)
Vista laterale della Dagrada-Lancia Formula Junior a motore posteriore (1961)
Vista laterale della Dagrada-Lancia Formula Junior a motore posteriore (1961)
Circuito di Monza: la Dagrada-Lancia di Giorgio Bassi (evidenziata nel circoletto rosso) in prima fila alla partenza della prova finale della Coppa Junior svoltasi il 13 maggio 1962; Bassi si aggiudicherà la corsa
Circuito di Monza: la Dagrada-Lancia di Giorgio Bassi (evidenziata nel circoletto rosso) in prima fila alla partenza della prova finale della Coppa Junior svoltasi il 13 maggio 1962; Bassi si aggiudicherà la corsa

Nel '59 il costruttore Dagrada ricorre all'impiego del motore Appia, ritenendo che questo propulsore, con le sue camere di scoppio emisferiche ed i suoi due assi a camme nel basamento, consenta di ottenere un buon rendimento volumetrico con la possibilità di raggiungere elevati regimi di rotazione. La faccenda non é però facile, soprattutto per la intricata conformazione dei condotti di aspirazione e di scarico. Ma il bravo e tenace Angelo Dagrada pone rimedio al problema con un lavoro da cesellatore, rimodellando del tutto la testata, utilizzando due carburatori Weber DCO orizzontali e poi, ispirandosi a quanto progettato da Vittorio Jano anni prima per la monoposto Lancia D50, montando il motore in posizione leggermente trasversale per consentire il passaggio dell' albero di trasmissione a lato del posto di guida. Anche il cambio é di origine Lancia, ma la matrice é quella della Flaminia. La potenza del motore elaborato é inizialmente di 75 CV ma a fine carriera, nel 1960, pare si aggiri attorno a 90 CV. Dopo un '59 in sordina (miglior risultato: 5° posto in batteria per merito di Franco Bordoni alla 6 ore Esso sulla pista di Vallelunga) l'anno successivo arrivano le soddisfazioni grazie anche all'apporto dell'astro nascente Giancarlo Baghetti (futuro pilota Ferrari, anche di Formula Uno). Baghetti vince il Trofeo Vigorelli, la Coppa FISA ed una delle Prove Addestrative indette dalla CSAI (Commissione Sportiva Automobilistica Italiana) ottenendo anche alcune vittorie in "batteria" e parecchi piazzamenti nelle zone alte di classifica. Anche il pilota Giorgio Bassi, pur non vincendo, coglie alcuni discreti piazzamenti e due apprezzabili secondi posti in altrettante Prove Addestrative svoltesi a Monza. Al termine della stagione 1960, Giancarlo Baghetti finisce al 4° posto - a pari merito con Giacomo Russo (alias "Geki") - nella classifica finale del Campionato Italiano Conduttori Formula Junior (vinto - per la cronaca - da Renato Pirocchi su Fiat Stanguellini) mentre Bassi é ventesimo. I lusinghieri successi conseguiti nel '60 incoraggiano Dagrada che per l'anno successivo prepara una nuova monoposto il cui motore viene montato posteriormente e, migliorato, arriva ad erogare più di 100 CV di potenza. Ma tutto questo non basta ancora: la concorrenza dei costruttori inglesi - i cui motori di derivazione Bmc (British Motor Corporation), d'impostazione più moderna,si prestano maglio al potenziamento - si fa prepotente e la Dagrada-Lancia - oltrettutto orfana di Giancarlo Baghetti (passato alla Formula Uno in Ferrari)- é assillata da seri problemi di messa a punto, tanto che nel triennio 1961/63 riesce una sola volta, profittando dell'assenza dei grossi calibri inglesi, a cogliere la vittoria con Giorgio Bassi.

[modifica] Facetti

La Facetti-Lancia di Formula Junior a motore posteriore, condotta da Carlo Facetti, ritratta in corsa al Premio Vigorelli disputatosi a Monza il 25 aprile 1960
La Facetti-Lancia di Formula Junior a motore posteriore, condotta da Carlo Facetti, ritratta in corsa al Premio Vigorelli disputatosi a Monza il 25 aprile 1960
La Facetti-Lancia di Formula Junior a motore posteriore del 1960
La Facetti-Lancia di Formula Junior a motore posteriore del 1960
Per approfondire, vedi la voce Lancia Appia derivate e speciali/caratteristiche tecniche.

Nel 1960 scende in pista la Facetti-Lancia: questa monoposto a motore posteriore viene portata in gara da Carlo Facetti, figlio del costruttore, ma, pur potente (90 CV), rivela carenze telaistiche, tanto che il miglior risultato in pista é un magro 4° posto nella Prima Finale del Premio Vigorelli 1960: anche un estremo tentativo, nel '61, di adottare un telaio Cooper abbinato al motore Appia non ha il successo sperato.

[modifica] Raf (Raffaele Cammarota)

Si tratta di un esemplare unico (a motore posteriore) realizzato nel '61 dal pilota (ed esperto orologiaio) Raffaele Cammarota.

Per approfondire, vedi la voce Lancia Appia derivate e speciali/caratteristiche tecniche.

Il motore montato sulla Raf é un Lancia Appia modificato nella distribuzione (ad ingranaggi anziché a catena), nell'imbiellamento (alberi e bielle su rulli invece che su cuscinetti) e nella carburazione (due carburatori doppio corpo Weber) ed erogante così circa 80 CV. Purtroppo anche questo tentativo non sortisce i risultati sperati e Cammarota riesce appena a concludere al 9° posto la seconda batteria nella Coppa Junior a Monza.

[modifica] Raineri

Vista laterale della Raineri Formula Junior 1960
Vista laterale della Raineri Formula Junior 1960
La Raineri-Lancia di Formula Junior a motore posteriore del 1960
La Raineri-Lancia di Formula Junior a motore posteriore del 1960
Per approfondire, vedi la voce Lancia Appia derivate e speciali/caratteristiche tecniche.

La monoposto di Raineri (risalente al 1960) monta, posteriormente, il motore Lancia Appia : poco o nulla si sa di questa monoposto, che fa solo sporadiche apparizioni e non consegue che modestissimi piazzamenti (7° posto, con Bruno Basini, in batteria al Trofeo Vigorelli; 11° posto, sempre in batteria e sempre con Basini, al Gran Premio Lotteria a Monza).

[modifica] Volpini

La Volpini-Lancia di Formula Junior (1961) vista da tergo
La Volpini-Lancia di Formula Junior (1961) vista da tergo
La Volpini-Lancia di Formula Junior a motore posteriore del 1961
La Volpini-Lancia di Formula Junior a motore posteriore del 1961
Per approfondire, vedi la voce Lancia Appia derivate e speciali/caratteristiche tecniche.

La lista dei mini-costruttori si chiude con Volpini il quale, nel '61, abbandona il propulsore Fiat e presenta agli appassionati la sua nuova Junior motorizzata Lancia: malgrado la leggerezza del telaio a traliccio di tubi e la discreta potenza dichiarata (85 CV) a questa macchina - apprezzabile per la linea filante della carrozzeria (realizzata in alluminio dalla Sport Cars di Modena) - non possono essere accreditati risultati di un qualche significato.

[modifica] Voci correlate


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