Heinrich Harrer
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Heinrich Harrer (Hüttenberg, 6 luglio 1912 – Friesach, 7 gennaio 2006) è stato un alpinista, esploratore e scrittore austriaco.
[modifica] Vita
Harrer effettuò tra il 21 e il 24 luglio 1938, con i compagni Heckmair, Kasparek e Vörg, la prima ascensione della parete nord dell'Eiger (m. 3970), considerata allora "impossibile" per l'estremo grado di difficoltà e uno degli ultimi grandi problemi irrisolti delle Alpi, sulla quale molti scalatori hanno perso la vita. L'impresa fu da lui stesso descritta nel libro Parete Nord.
La sua fama è legata in particolar modo all'affascinante ed avventurosa vicenda della sua permanenza in Tibet tra il 1944 e il 1951, dove era giunto fuggendo dal campo di concentramento inglese in India. Harrer narrò questa vicenda nella sua opera letteraria più famosa: Sette anni nel Tibet, che fu fonte d'ispirazione per la realizzazione del film Sette anni in Tibet, con la regia di Jean-Jacques Annaud e la partecipazione di Brad Pitt.
Dopo il ritorno in Europa, a partire dagli anni Cinquanta compì numerose spedizioni scientifiche ed alpinistiche nell'Himalaya, in Africa, in Sudamerica, nel Borneo, in Alaska, nonché in Nuova Guinea ed altre parti del mondo.
Nel 1982 tornò in Tibet, rivisitando la capitale Lhasa, un tempo sede del Dalai Lama, col quale aveva intrecciato un'affettuosa amicizia. Questa esperienza fu narrata nel suo libro Ritorno al Tibet (Le opere citate sono edite in Italia da Mondadori).
Harrer donò gran parte dei cimeli e dei reperti provenienti dalle sue esplorazioni al municipio della sua città natale (Hüttenberg, in Carinzia), che li ha raccolti in un museo a lui intitolato.
Nel 1997 Harrer dovette difendersi dalle accuse rivoltegli dopo la pubblicazione di un dossier, rinvenuto tra i documenti degli archivi nazisti, dal quale risultano la sua adesione fin dal 1933 alle SA e dal 1938 alle SS e il suo coinvolgimento nella politica del Reich, che mirava ad affermare la supremazia tedesca anche nello sport. Harrer infine ammise che ciò avvenne, ma solo per la sua ambizione di primeggiare nel mondo sportivo dell'epoca. In questi ultimi anni, tuttavia, specie dopo la pubblicazione di alcune opere storiche, si è manifestata una revisione critica intorno ai comportamenti e alle motivazioni delle principali vicende della sua vita, pur senza sminuirne l'eccezionale importanza. Harrer è deceduto a Friesach (Austria) a 94 anni il giorno 8 Gennaio 2006 (pubblicato su tutti i giornali e anche su internet)
[modifica] Scritti autobiografici
- Parete Nord
- Sette anni nel Tibet
- Ritorno al Tibet
- La mia sfida al destino