Giorgio Pisanò
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Giorgio Pisanò (Ferrara, 30 gennaio 1924 – Milano, 17 ottobre 1997) è stato un giornalista, storico e senatore italiano.
Indice |
[modifica] Note biografiche
Il padre Luigi, pugliese di San Vito dei Normanni, laureato in giurisprudenza, è un funzionario statale. A Ferrara, negli anni Venti, quando è in servizio alla prefettura conosce una ragazza e la sposò. Giorgio è il primo di cinque figli. La famiglia si sposta da una città all'altra, come per tutti i funzionari di prefettura. Giorgio dunque prende la maturità classica a Taranto, durante il periodo bellico.
[modifica] Il fascista
A 18 anni ebbe il comando della Compagnia di pronto intervento della GIL, addestrata per soccorrere la popolazione durante i bombardamenti. In seguito il padre venne inviato alle prefetture di Messina, Pescara e Pistoia. L'8 settembre si trova proprio nella città toscana, dove con altri ragazzi organizzò la riapertura della casa del fascio e l'occupazione della Caserma Gavinana, abbandonata dai soldati, in attesa di un reparto tedesco.
Alla fine della guerra si trova in Valtellina, ufficiale della Decima Flottiglia MAS, corpo militare indipendente che combatteva sotto le bandiere della Repubblica Sociale Italiana ed insieme tenente delle Brigate Nere, assegnato ai servizi speciali del Comando generale. Venne arrestato dai partigiani, imprigionato fino a novembre 1946 nei campi di concentramento alleati di Terni e Rimini.
Terminata la prigionia, raggiunse la famiglia a Lucino, oramai stremata in seguito all' epurazione del padre. Per aiutare la famiglia iniziò l'attività di contrabbandiere fra Italia e Svizzera. Giorgio riscoprì la politica ed incontrò la professione della sua vita: il giornalismo.
Nel 1947, a Como, fu tra i fondatori del Movimento Sociale Italiano, diventando il primo segretario di quella federazione.
La sua attività comincia nel 1948 e successivamente, come giornalista professionista, coprirà le cariche di redattore e inviato dei settimanali Meridiano d'Italia, un settimanale di destra neofascista, diretto da Franco De Agazio.
Proprio con Meridiano d'Italia, alla direzione era giunto Franco Maria Servello, inizia a condurre ricerche sugli omicidi del dopoguerra compiuti dai partigiani, molti dei quali legati al mistero dell'oro di Dongo.
Nel 1951 fonda e ricopre la carica di primo presidente dell'Associazione Studenti La Giovane Italia.
Nel 1954 approda ad Oggi, settimanale fondato da Angelo Rizzoli e diretto da Edilio Rusconi. Nel 1960, Rusconi - che nel frattempo aveva fondato Gente - lo incarica di raccogliere tutto il materiale fotografico e documentale sulla guerra civile. Una storia che doveva uscire a puntate.
Nel 1965 relatore al convegno dell'Hotel Parco dei Principi sulla guerra rivoluzionaria.
Nel 1968 fa rivivere il settimanale Candido, erede di quello fondato da Giovannino Guareschi che aveva cessato le pubblicazioni nel 1961 e che comunque, poco prima di morire, accettò la proposta di Pisano [1], assumendone la carica di direttore che manterrà fino al 1992. Diviene uno dei primi iscritti al MSI ed, in seguito, diventa membro del Comitato Centrale e della Direzione Nazionale del partito. Dal 1980 al 1994 ricopre la carica di Consigliere Comunale della città di Cortina d'Ampezzo.
Dopo la fuoriuscita dal MSI nel 1991 fonda e diviene Segretario Nazionale del Movimento Fascismo e Libertà.
Nel 1995, dopo la svolta di Fiuggi e la definitiva trasformazione del Movimento Sociale Italiano in Alleanza Nazionale, Pisanò decide di associarsi a Pino Rauti nel progetto di conservazione dello storico partito della Destra italiana, che avrebbe dato origine alla Fiamma Tricolore. Alcuni mesi più tardi lascia però la vita politica, complice l'aggravarsi del suo stato di salute.
Tra gli altri impegni politici di interesse nazionale spiccano:
- Elezione a senatore della Repubblica per il MSI nel 1972, carica che ha mantenuto ininterrottamente per cinque legislature fino al 1992.
- Componente delle Commissioni Parlamentari permanenti della Difesa e degli Affari Costituzionali, della Commissione Bicamerale di Vigilanza e di Controllo della RAI, della Commissione Parlamentare Antimafia e della Commissione Parlamentare d'Indagine sulla Loggia P2.
Muore a Milano dopo un lunga malattia.
[modifica] Opere
- Storia delle Forze Armate della RSI - 4 vol. (Edizioni FPE, Milano, 1967)
- Storia del Fascismo 1914-1943 - 3 vol. (seconda ed. Eco Edizioni, Melegnano, 1999)
- Sangue chiama sangue (Lo Scarabeo, Bologna, 2005 - prima ed. CDL Edizioni, Milano, 1962)
- Storia della Guerra Civile in Italia 1943-1945 - 3 vol. (quinta ed. Eco Edizioni, Melegnano, 1999 - prima ed. Edizioni FPE, Milano, 1965)
- Mussolini e gli ebrei (Edizioni FPE, Milano, 1967)
- Penna Nera - Storie e battaglie degli Alpini d'Italia - 2 vol. (Edizioni FPE, Milano, 1968)
- L'altra faccia del pianeta P2 - Testo integrale della relazione conclusiva di minoranza presentata al Parlamento. (Edizioni del nuovo Candido, Milano, 1984)
- L'omicidio Calvi (GEI, Milano, 1985)
- Il triangolo della morte (Mursia, Milano, 1992)
- La generazione che non si è arresa (prima ed. Edizioni Pidola, Milano, 1964 - CDL Edizioni, Milano, 1993 - Il Saggiatore, Milano, 1997 con il titolo Io fascista)
- Gli ultimi in grigioverde (CDL Edizioni, Milano, 1994, prima ed. Edizioni FPE, Milano, 1968)
- Gli ultimi cinque secondi di Mussolini (Il Saggiatore, Milano, 1996)
[modifica] Note
- ^ Da un'intervista a Paolo Pisanò, fratello di Giorgio, riportata su La Grande Bugia di Giampaolo Pansa
Predecessore: | Segretario del MFL | Successore: | |
---|---|---|---|
Nessuno | 25 luglio 1991 - 17 ottobre 1997 | Giuseppe Martorana |