Cielo
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Il cielo (dal latino coelum, o caelum[citazione necessaria], di etimologia incerta) è l'atmosfera della Terra, o per estensione, di un qualsiasi pianeta o corpo celeste, vista dalla sua superficie. A causa della rifrazione e diffusione della luce del sole nell'atmosfera, di giorno il cielo appare di colore azzurro (o grigio in caso di cattivo tempo), con sfumature rosse o gialle all'alba e al tramonto. Di notte invece il cielo è buio e, quando non vi siano nuvole, vi si vedono la Luna (quando è sopra l'orizzonte) e le stelle: in questo caso si parla di cielo stellato.
Il colore azzurro del cielo è più scuro in alta montagna, a causa della minore densità dell'atmosfera. Sulla Luna, e su tutti i corpi celesti dove l'atmosfera manca del tutto, il "cielo" è perennemente nero e le stelle sono visibili anche di giorno.
Indice |
[modifica] Storia
[modifica] Le costellazioni
Fin dagli albori dell'umanità il Cielo è stato oggetto di indagine da parte degli uomini. Ben presto si osservò che nel cielo notturno le stelle si spostavano seguendo un ciclo regolare e mantenevano sempre la stessa posizione relativa. I gruppi di stelle otticamente vicine tra loro vennero chiamati costellazioni e identificati col nome di animali reali (es. il Leone) o di fantasia (es. l'Idra) o di personaggi mitologici (es. Orione).
Soprattutto con il passaggio dalle economie fondate sulla caccia, la pesca e la raccolta, ad una economia prevalentemente agricola l'indagine del cielo si è intensificata anche per motivi economici oltre che religiosi e spesso i motivi erano coincidenti.
Lo studio del cielo è legato anche all'evolversi dell'arte della navigazione perché la conoscenza delle posizioni degli astri nel cielo permetteva al navigante di orientarsi e così seguire la rotta giusta.
[modifica] I nove cieli
Per approfondire, vedi la voce Sistema geocentrico. |
Nell'antichità e per tutto il Medioevo si credeva che ogni pianeta fosse collocato su una sfera di materia solida e trasparente. Queste sfere, concentriche tra loro e al cui centro si trovava la Terra, venivano chiamate cieli, e ciascuna prendeva il nome dal pianeta che ospitava: vi erano quindi, dall'interno verso l'esterno, il cielo della Luna, il cielo di Mercurio, quello di Venere, del Sole, di Marte, di Giove, di Saturno (i sette pianeti allora conosciuti; anche la Luna e il Sole erano considerati pianeti, mentre la Terra non lo era). Vi era poi, all'esterno di tutti questi, un ottavo cielo, detto "cielo delle stelle fisse", nel quale si trovavano le stelle (che si ritenevano avere tutte la stessa distanza dalla Terra); i teologi medievali aggiungevano inoltre un nono cielo, il Primum mobile, e l'Empireo, sede di Dio. Si riteneva anche che ciascun cielo venisse mantenuto in movimento da degli angeli a ciò deputati, chiamati anche intelligenze motrici (secondo alcuni vi era un angelo per ogni cielo, secondo altri uno per ciascun movimento - secondo il modello di Tolomeo infatti il moto di ogni cielo era dato dalla somma di più movimenti semplici).
Questa visione dell'Universo tramontò con l'affermarsi delle teorie di Copernico e Newton (con la scoperta che la Terra è un pianeta si capì che non esistono cieli di materia solida; il principio di inerzia chiarì che i corpi celesti si mantengono in perpetuo movimento da soli senza bisogno di "spinte" angeliche), ma ne è rimasta traccia nel modo di dire "essere (o salire) al settimo cielo", che significa "raggiungere il massimo della felicità".
In realtà, la visione teologica, affermata nel Medioevo e ripresa dal sistema aristotelico-tolemaico, non sarebbe propriamente in contrasto con la visione scientifica (astro-fisica), portata da Copernico, in quanto la prima si riferisce alla dimensione metafisica (oltre la physis, cioè la natura), e non a quella fisica, a cui invece fa riferimento la seconda. In tal senso, la rivoluzione copernicana ha avuto il pregio di distinguere la dimensione fisica da quella metafisica (in opposizione ai teologi che affermavano una struttura fisica dell'universo nell'ottica tolemaica), ma non ha negato la struttura metafisica, nella quale Dio è il centro dell'universo e la fonte della vita che viene trasmessa e distribuita mediante i vari «Cieli».
[modifica] Religione
La parola greca che indica il cielo è ouranos, quella latina coelum, dall’etimologia ignota. In molte lingue antiche e moderne la parola ha due significati. In inglese sky è il cielo in senso scientifico oggettivo e heaven è il cielo in senso religioso. In ebraico i samayim - i cieli al plurale - hanno un riferimento religioso e raqia è il firmamento. Fino dall’antichità quindi il cielo era il luogo della trascendenza, la dimora spirituale di Dio. Vasto e sconfinato, dava l’idea dell’immensità di spazio, dell’universalità di pensiero, della pienezza del sentimento, della dolcezza e della grazia, della beatitudine.
Per il cristiano, che vuole vivere la sua fede in modo più alto, è riduttivo riferirsi al cielo come collocazione della divinità e guardare alle nuvole o alle stelle in modo stereotipato. Il cielo può essere anche nel profondo. Il latino altus significa sia alto che profondo (vedi la frase: nell’alto dei cieli). La migliore espressione cristiana del cielo è spiegata da San Paolo nella Prima Lettera ai Corinti (15, 47-49): Il primo uomo tratto dalla terra è di terra, il secondo uomo viene dal cielo. Quale è l’uomo fatto di terra, così sono quelli di terra; ma quale il celeste, così anche i celesti. E come abbiamo portato l’immagine dell’uomo di terra, così porteremo l’immagine dell’uomo celeste ...
[modifica] Dai Fioretti di San Francesco
Anche i Fioretti di San Francesco ricordano più volte il cielo. Il Poverello pregava così: O Signore mio del cielo e della terra, io ho commesso contra a te tante iniquità e tanti peccati ... (IX). La santità di frate Bernardo invece consisteva nel dover sostenere numerose battaglie spirituali che avrebbe superate per esercizio di virtù e corona di meriti ... perché era uno de’ commensali del reame del cielo (VI). La povertà - diceva Francesco - è quella virtù la quale fa l’anima, ancor posta in terra, conversare in cielo con gli Agnoli. Questa è quella ch’accompagnò Cristo in sulla Croce; con Cristo fu soppellita, con Cristo resuscitò, con Cristo salì in cielo ... e in questa vita concede all’anime che di lei innamorano, agevolezza di volare in cielo (XIII). Un giorno San Francesco e frate Ruffino ignudi predicarono in Assisi in una chiesa dove la gente pensava che fossero impazziti per la troppa penitenza. Frate Ruffino diceva: Carissimi, fuggite il mondo e lasciate il peccato; rendete l’altrui, se voi volete schifare lo ‘nferno; servate li comandamenti di Dio, amando Iddio e ‘l prossimo, se voi volete andare al cielo; fate penitenza, se voi volete possedere il reame del cielo. Anche San Francesco sul pulpito cominciò a predicare così maravigliosamente dello dispregio del mondo, della penitenza santa, della povertà volontaria, del desiderio del reame celestiale e della ignudità e obbrobrio della passione del nostro Signore Gesù Cristo, che tutti quelli ch’erano alla predica, maschi e femmine in grande moltitudine, cominciarono a piagnere fortissimamente con mirabile divozione e compunzione di cuore ...(XXX).
[modifica] Bibliografia
- Dizionario dei concetti biblici nel Nuovo Testamento, Edizioni Dehoniane, Bologna,1976.
- Roberto Di Marco (a cura di). I Fioretti di San Francesco, Cappelli Editore, Bologna 1973.
[modifica] Fenomeni atmosferici
Alcuni fenomeni che si osservano talvolta nel cielo:
- l'arcobaleno è costituito da uno o due archi di cerchio colorati (arcobaleno primario e secondario) che si osservano nel cielo quando vi è una nuvola di goccioline d'acqua in sospensione, tipicamente dopo un temporale. Ciascun cerchio è costituito da bande di diversi colori: tradizionalmente si identificano sette colori.
- l'aurora boreale è una luminescenza colorata, molto spettacolare, causata dall'interazione tra il vento solare e il campo magnetico terrestre. Solitamente si osserva nelle regioni artiche e antartiche, vicino ai poli magnetici, ma talvolta si verificano aurore eccezionali visibili anche a latitudini più basse.
- il raggio verde si osserva talvolta per pochi secondi al tramonto: per poterlo vedere occorrono particolari condizioni atmosferiche e osservative.
[modifica] Voci correlate
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