Chinea
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Con il termine Chinèa, o Acchinèa si indicava il tributo che il re di Napoli pagava allo Stato Pontificio per il privilegio che il pontefice disponeva in quanto detentore dei diritti feudali sul regno di Napoli.
Più propriamente con tale nome si indicava il cavallo bianco di razza, sulla cui groppa il re di Napoli faceva pervenire a Roma, presso il Papa la somma del tributo da pagare annualmente. Questa manifestazione, fortemente simbolica del rapporto di vassallaggio, aveva luogo durante la festa di San Pietro e Paolo. L'uso di versare un tributo alla Santa Sede ebbe inizio nel 1059 con i Normanni. La Chinea, invece, fu istituita da Carlo I d'Angiò come riconoscimento dell'investitura del titolo di rex Siciliae, attribuitogli da Clemente IV ed era inizialmente triennale. Si svolse annualmente dal 1472 al 1788, quando fu abolita da Domenico Caracciolo. L'abolizione era già stata chiesta nel 1776 da l ministro Bernardo Tanucci, che, però, fu estromesso e sostituito. L'abolizione del tributo, ormai avvenuta da quasi settanta anni, fu riconosciuta ufficialmente dalla Santa Sede nel 1855, quando Ferdinando II di Napoli donò diecimila scudi per la costruzione di un monumento all'Immacolata.
La parola chinea è stata usata anche genericamente per indicare un cavallo o mulo da sella.
[modifica] Etimologia
Il termine deriva dall'inglese hackney, che indica una località inglese, ma anche una razza di cavalli da sella, caratterizzati dall'incedere particolarmente fluido e maestoso, anche all'ambio.