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Ceto - Wikipedia

Ceto

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Ceto
Panorama di Ceto
Ceto - Stemma
Nome ufficiale: {{{nomeUfficiale}}}
Stato: bandiera Italia
Regione: Lombardia
Provincia: stemma Brescia
Coordinate: 46°0′12″N 10°21′10″E / 46.00333, 10.35278
Altitudine: 453 m s.l.m.
Superficie: 32 km²
Abitanti:
1.945 2007
Densità: 60 ab./km²
Frazioni: Badetto, Nadro 
Comuni contigui: Braone, Breno, Capo di Ponte, Cerveno, Cevo, Cimbergo, Daone (TN), Ono San Pietro
CAP: 25040
Pref. tel: 0364
Codice ISTAT: 017050
Codice catasto: C585 
Nome abitanti: cetesi 
Santo patrono: Sant'Andrea Apostolo 
Giorno festivo: 30 novembre 
Comune
Posizione del comune nell'Italia
Sito istituzionale
Portale:Portali Visita il Portale Italia
Il territorio di Ceto in Valle Camonica
Il territorio di Ceto in Valle Camonica
« Ritornando in dietro à basso da detta parte si trova il Commun Ceto, qual contiene doi terre: Ceto, et Nadro. »
(Giovanni da Lezze, «Catastico bresciano», 1610[1])

Ceto (Hét in dialetto camuno[2]) è un comune di 1.945 abitanti della provincia di Brescia, a circa 75 km dal capoluogo. È formato dai tre abitati di Ceto, Nadro e Badetto.

È accessibile dalla strada Statale 42 del Tonale e della Mendola tramite due svincoli: uno più a sud, presso la frazione del Badetto, l'altro posto a nord, nella frazione di Nadro.

Il territorio di Ceto confina con diversi comuni: a est quello di Cimbergo e Daone, a nord quello di Capo di Ponte e Cevo, ad ovest quello di Ono San Pietro e Cerveno, ed a sud quello di Braone e Breno.

Il paese si inserisce nel sistema delle incisioni rupestri della Valcamonica in quanto è uno dei tre comuni della vasta area denominata riserva naturale Incisioni rupestri di Ceto, Cimbergo e Paspardo.

Indice

[modifica] Geografia fisica

[modifica] Territorio

Il territorio del comune di Ceto si estende dal lato settentrionale fino al comune di Capo di Ponte tramite la frazione di Nadro, dal lato meridionale verso il comune di Braone attravreso la frazione del Badetto.

Comunica altresì ad est con il comune di Cimbergo ed a ovest con quelli di Cerveno ed Ono San Pietro.

Il paese di Ceto sorge sopra un poggio rivolto a sud-ovest; dalla parte orientale, che sale verso il monte Pizzo Badile Camuno è coperto di rigogliose foreste, soprattutto abetaie, facenti parte del Parco regionale dell'Adamello.

Dal lato occidentale declina verso il fiume Oglio tramite una piana, un tempo dedicata all'agricoltura, oggi zona urbanizzata e sede di una zona industriale.

Nella sua parte nord-orientale sorge la Riserva naturale Incisioni rupestri di Ceto, Cimbergo e Paspardo.

Dati sugli incendi nel comune dal 1975.[3]

[modifica] Idrografia

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[modifica] Orografia

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[modifica] Clima

Situato nella media Valle Camonica è classificato secondo lo standard climatico con "E". Il parametro indica che è possibile accendere il riscaldamento negli edifici per un massimo di 14 ore giornaliere, in un periodo compreso dal 15 ottobre al 15 aprile.

I dati provenienti dalla stazione meteorologica di Breno indicano, in base alla media trentennale di riferimento 1961-1990, che la temperatura media del mese più freddo, gennaio, si attesta a -1,0°C, mentre quella del mese più caldo, luglio, è di +20,5°C [5].


BRENO Gen Feb Mar Apr Mag Giu Lug Ago Set Ott Nov Dic Anno
Temp. max. media (°C) 3.8 7.1 10.4 14.8 19.1 23.0 26.4 25.3 21.9 15.8 10.3 5.6 15.3
Temp. min. media (°C) -5.8 -3.4 0.0 3.9 8.1 12.1 14.5 14.1 10.6 5.7 0.9 -3.5 4.8


[modifica] Storia

Il 20 agosto 1423 il vescovo di Brescia investe iure feudi dei diritti di decima nei territori di Pescarzo, Ceto e Figna a Giroldo Alberzoni di Breno.[6]

[modifica] Toponimo

Il nome del paese dovrebbe derivare dal tedesco sitch, che significherebbe luogo ben esposto, oppure dal latino saeptum, luogo chiuso. [7]

[modifica] Simbolo

Il simbolo del comune venne adottato tramite una delibera comunale il 16 settembre 1951.[8]

[modifica] Descrizione ufficiale

« Partito d'azzurro e di argento, ed un monte roccioso, nscente da una campagna prativa naturale, caricata di ciuffi di abeti particolarmente nel campo sinistro della punta e solcata da una riviera al naturale, scrociante in sbarre ed ondeggiante in banda; al capo di rosso, caricato di un'aquila dal volo semi abbassato al naturale che tiene negli artigli un capriolo dello stesso.  »
(Fonte: Atti del Comune di Ceto )

[modifica] Demografia

Panorama di Ceto dalla SS42
Panorama di Ceto dalla SS42

[modifica] Evoluzione demografica

Abitanti censiti


[modifica] Geografia antropica

[modifica] Urbanistica

Il paese di Ceto si sviluppa attorno alla Via Marconi, l'antica strada proveniva da sud dal paese di Braone e proseguiva a nord in direzione di Nadro.

[modifica] Frazioni

Per approfondire, vedi la voce Nadro.

Il comune di Ceto ha due frazioni:

[modifica] Monumenti e luoghi d'interesse

Le chiese di Ceto sono:[9]

  • Chiesa di S.Andrea apostolo. Riedificata su una costruzione precedente nel 1700 su disegno dell'architetto comasco Antonio Spiazzi. Sulle pareti sono collocati alcuni affreschi del XVI. sec strappati dall'antico Oratorio della Disciplina, demolito nel 1960.
  • Chiesa di san faustino e Giovita, d'architettura neoclassicheggiante, sorge su struttura più antica.

[modifica] Cultura

[modifica] Folklore

Gli scotöm sono nei dialetti camuni dei soprannomi o nomiglioli, a volte personali, altre indicanti tratti caratteristici di una comunità. Quello che contraddistingue gli abitanti di Novelle è Fontàne, Bagàtoi oppure Sgaréi.[10]

Esistono nel folklore della Val Camonica alcuni proverbi in dialetto camuno riguardanti Ceto:

  • Hét e Nàder tücc bindù e làder. Nàder e Hét tücc bùna zét. È un gioco di parole che contraddice nella seconda parte quanto detto nella prima: Ceto e Nadro hanno gli abitanti poco raccomandabili, tutti lazzaroni e ladri. Mentre Nadro e Ceto hanno tutta brava gente.[11]

[modifica] Infrastrutture e trasporti

[modifica] Strade

Il comune è attraversato dalla Strada Statale 42 del Tonale e della Mendola, che attualmente termina a Nadro in località Giarelli, e che nei pressi del Badetto si interra in una galleria lunga qualche centinaio di metri chiamata Mario.

Nella sua parte più orientale, dove scorreva il vecchio tracciato della Statale, ora vi è una strada di secondo rilievo, ma di fodamentale importanza in quanto principale accesso ai paesi di Cerveno e Ono San Pietro.

Nella parte più orientale c'è invece la strada più antica, che scende a mezza costa dal comune di Braone, attraversa Ceto e raggiunge Nadro. Un tempo proseguiva per Capo di Ponte, ma oggi è utilizzata per raggiungere la riserva naturale Incisioni rupestri di Ceto, Cimbergo e Paspardo

[modifica] Ferrovie

La stazione di Ceto-Cerveno si trova in località Badetto ed è una fermata dei treni della linea Brescia-Iseo-Edolo.

[modifica] Amministrazione comunale

Sindaco: Francesco Giovanni Guaini (lista civica) dal 14/06/2004
Centralino del comune: 0364 434018
Email del comune: info@comune.ceto.bs.it


Elenco dei sindaci di Ceto dal 1945.[12]

[modifica] Note

  1. ^ Tratto da: Marcello Ricardi; Giacomo Pedersoli. Grande guida storica di Valcamonica Sebino Val di Scalve. Cividate Camuno, Toroselle, 1992. 263
  2. ^ Tratto da: Lino Ertani. Dizionario del dialetto camuno e di toponomastica. Artogne, Tipografia M. Quetti, 1980. 163
  3. ^ I dati sugli incendi sono stati tratti dall'archivio degli incendi Provincia di Brescia
  4. ^ Tratto da: www.confedilizia.it
  5. ^ Tratto da: Tabella climatica ENEA
  6. ^ Tratto da: Roberto Celli. Repertorio di fonti medievali per la storia della Val Camonica. Brescia, Tipolitografia Queriniana, 1984. 201 ISBN 88-343-0333-4
  7. ^ Tratto da: Planimetria del comune di Ceto. , 1998.
  8. ^ Tratto da: Franco Bontempi. Storia del Comune di Ceto e Nadro. Darfo Boario Terme, Tipografia Lineagrafica, 2007. 376
  9. ^ Tratto da: Eugenio Fontana. Terra di Valle Camonica. Brescia, Industrie Grafiche Bresciane, 1984. 79
  10. ^ Tratto da: Lino Ertani. Dizionario del dialetto camuno e di toponomastica. Artogne, Tipografia M. Quetti, 1980. 164
  11. ^ Tratto da: Andrea Morandini. Folklore di Valcamonica. Breno, Tipografia Camuna, 1988. 291
  12. ^ Franco Bontempi. Storia del Comune di Ceto e Nadro. Darfo Boario Terme, Tipografia Lineagrafica, 2007. 376

[modifica] Bibliografia

[modifica] Altri progetti


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