Carri svizzeri
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Panzer 68 | |
---|---|
Caratteristiche generali | |
Equipaggio | 4 |
Lunghezza | 6,98-9,48 m |
Larghezza | 3,14 m |
Altezza | 2,88 totale m |
Peso | 39,8 t |
Corazzatura ed armamento | |
Corazzatura | acciaio fusione |
Armamento primario | 1 cannone da 105/51mm. |
Armamento secondario | 2 mitragliatrice da 7,5 |
Apparati di tiro | diurni/notturni |
Mobilità | |
Motore | diesel MTU 8 cilindri 660 hp |
Trazione | cingolata |
Velocità | 55 km/h |
Potenza/peso | 15,3:1 hp/ton |
Autonomia | 350 km |
Pendenza max | 60% |
Note | guado 1,1m., gradino 1m. trincea 2,6m. |
I carri armati svizzeri sono stati concepiti negli anni '50 e '60 per contribuire ad assicurare alla Svizzera una certa indipendenza tecnologica nel campo dei mezzi corazzati. Essi hanno formato un'intera famiglia, via via migliorata durante una evoluzione progressiva che li ha tenuti al passo con le macchine coeve di altri Paesi.
[modifica] Genesi
La Svizzera, come è ben noto, ha una politica di indipendenza e neutralità seria e coerente. Questo ha comportato anche un prezzo, come cercare di mantenere una certa autonomia nello sviluppo di armamenti, anche pesanti. Sebbene il territorio sia montagnoso, gli svizzeri non hanno disdegnato di dotarsi di una componente corazzata di tutto rispetto, per sbarrare le valli e i passi ad ogni invasore, il quale poteva provenire da tutti i punti cardinali data centralità del Paese tra gli schieramenti opposti, durante la Guerra Fredda.
Per prima cosa, nel dopoguerra vennero acquistati 200 Centurion inglesi, poi seguiti da altri 100 provenienti da stock sudafricani. Questi potenti carri armati erano davvero pesanti e ingombranti per il territorio svizzero, così l'arsenale di Thun, già utilizzato per la produzione di cacciacarri della serie NK, si organizzò per un nuovo mezzo. Esso venne completato nel 1958, chiamato KW 30, armato con cannone da 90mm a canna lunga, probabilmente americano.
Il secondo prototipo aveva probabilmente il cannone da 83,4mm inglese, e venne completato nel 1959. Chiamato Pz 58(Pz=Panzer), armato con un cannone coassiale da 20mm con una lunga canna sporgente dalla torretta. Scafo e torre erano entrambi realizzati per fusione, con il primo di questi componenti abbastanza alto, mentre la seconda era molto compatta, quasi minuscola. Ne vennero costruiti 10 soltanto, tra il 1960 e il 1961. Il cannone da 83mm era un'arma potente, ma per l'epoca venne ad esser disponibile un derivato, il cannone da 105/51mm L7, che permetteva una maggiore potenza, specie con munizioni esplosive.
Così vennero anche costruiti dei nuovi carri, i Pz 61, che vennero prodotti in grande serie, 150, tra il 1965 e il 1968.
La produzione di questo carro era basata sul progetto che comprendeva un cannone da 105mm, una mitragliera da 20mm coassiale, motore diesel e corazza di fusione per la torretta (molto ingrandita) e lo scafo, costruiti con forme più aggressive e moderne. Questi mezzi erano i primi carri importanti ideati e prodotti in quantità in Svizzera, ma ancora si volle aggiornare il progetto in maniera più significativa.
L'ultima evoluzione arrivò nei tardi anni '60, e venne chiamata Pz 68.
Tutti questi veicoli sono esemplari molto rari anche se duversi modelli son esposti al museo dell' arsenale di Thun
[modifica] Tecnica
Il nuovo carro armato era un miglioramento del Pz 61, con numerose, piccole modifiche. La mitragliera da 20mm, nonostante la sua utilità nella distruzione di obiettivi mediamente 'duri', esso era assai ingombrante come arma coassiale, con un ridotto munizionamento. Esso venne sostituito da una mtg. da 7,5mm, nonostante che la fase intermesia, la mitragliera da 12,7mm, avrebbe potuto rappresentare un accettabile compromesso.
Il nuovo carro aveva ancora la struttura di tipo convenzionale, del precedente Pz 61, con una torretta molto piccola, corta, abbastanza alta, interamente di fusione. Lo scafo era pure in fusione, con una disposizione interna del tutto convenzionale (pilota a prua, capocarro+cannoniere+caricatore) e lunghe casse portadotazioni sui fianchi dello scafo, peraltro privo di skirts protettivi per i cingoli. Questi ultimi erano metallici, con 6 ruote di grande diametro, 3 rulli sorreggicingolo, ruota di rinvio avanti e motrice dietro. I cingoli erano più larghi e con una maggiore impronta sul terreno rispetto al mezzo precedente. Il motore era un MTU tedesco a 8 cilindri, parente di quello del Leopard 1, ma con potenza ridotta.
L'armamento era simile a quello dei carri NATO dell'epoca, con un cannone L7 da 105mm, mitragliatrice coassiale da 7,5mm e mitragliatrice antiaerea paricalibro sistemata sulla torretta, ma a differenza del normale, questa era sistemata sul portello del caricatore e non su quello del capocarro. L'idea era quella di non dare a questi anche il fardello di azionare l'arma di difesa, lasciando il compito al caricatore. Il cannone era stabilizzato (sempre a differenza del Pz 61), aveva un telemetro ottico e un periscopio di puntamento. L'alzo era tra -10/+21 gradi, che è molto ampio, specie per il valore di depressione, ma data l'orografia svizzera questo è stato richiesto come esigenza basilare. Per questo la torretta appare assai alta, con un soffitto assai inclinato, perché in questo modo vi era spazio per il cannone anche per inclinazioni molto forti. Infine vi erano 6 lanciafumogeni, 3 per lato.
[modifica] Servizio
La produzione del carro Pz 68 partì con 17 mezzi tra il 1971 e il 1974, poi arrivarono 50 Pz 68 Mk 2 (1977), 110 Pz 68 Mk 3 (1978-79), e infine l'ultimo lotto, 60 Mk 4 del 1981-82.
I miglioramenti sono stati gradualmente introdotti durante la produzione, lenta e graduale. Alcuni mezzi hanno avuto un lanciarazzi svedese Lyran, per il tiro notturno, altri hanno avuto addirittura un lanciamissili M 47 Dragon sopra la canna del cannone, facendone dei rudimentali carri lanciamissili.
Tra i derivati pensati per questo veicolo, un semovente antiaereo da 35mm e un cannone semovente da 155mm, ma nessuno di essi è entrato in linea. Altri si sono effettivamente concretizzati, un carro bersaglio specializzato, un carro gettaponte, e un carro recupero. Quest'ultimo ha un argano con sruttura ad A anteriore, capace di sollevare pesi di 15 tonnellate, e verricello con capacità di 25 tonnellate, aumentabili a 75 se necessario con l'uso di pastecche (pulegge a piastra tagliata).
Il Pz 68, realizzato in tutto in 237 esemplari, ha militato per decenni nell'esercito svizzero. Esso è più o meno all'altezza dei carri NATO coetanei, relativamene leggero e adatto all'uso in montagna (grazie anche alla larghezza limitata).
Il costo delle nuove macchine ha comportato, ad un certo punto, l'abbandono dei carri armati nazionali. Il nuovo mezzo, scelto negli anni '80, è stato il potente Leopard 2. A partire dagli anni '80 ne sono stati realizzati, con minime modifiche, 380. Nonostante questi mostri da 55 tonnellate non siano stati pensati per l'impiego in territori montuosi, e siano molto larghi e ingombranti, le loro capacità di fuoco e resistenza alle offese nemiche li hanno fatti ritenere all'altezza della situazione.
I vecchi carri Centurion sono stati nel frattempo riutilizzati come fortini, utilizzandone solo le torrette da posti di fuoco ben protette e mimetizzate. I carri Pz 61 e 68 sono stati via via sostituiti dai Leopard, e molti di essi sono finiti in riserva o come carri bersaglio. Attualmente dovrebbero essere stati tutti sostituiti in unità di prima linea, ma alcuni sono verosimilmente ancora presenti in riserva o nei poligoni come mezzi bersaglio.