See also ebooksgratis.com: no banners, no cookies, totally FREE.

CLASSICISTRANIERI HOME PAGE - YOUTUBE CHANNEL
Privacy Policy Cookie Policy Terms and Conditions
Carri armati postbellici europei - Wikipedia

Carri armati postbellici europei

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

Con le sue numerose nazioni industrializzate e le molteplici esigenze operative l'Europa ha dato un notevole contributo alla diversificazione e allo sviluppo dei carri armati, che dopotutto nacquero nelle file degli eserciti di tale continente. Con il tempo, molte industrie sono andate tuttavia fuori da un mercato via via sempre più asfittico, specie dopo la fine della Guerra fredda, tanto che attualmente la nazione che ha dato la vita ai carri armati moderni, la Gran Bretagna, è uscita (presumibilmente in maniera definitiva) dal mercato di tali veicoli da battaglia.


Indice

[modifica] Francia

La Francia ha una lunga tradizione riguardo ai carri armati, con una serie di mezzi che apparvero e combatterono già ai tempi della Prima guerra mondiale. Da allora i francesi hanno costruito numerosi altri veicoli, spesso assai discutibili concettualmente, ma in ogni caso fino ai giorni nostri sono rimasti tra le non molte nazioni che hanno la capacità di progettare e produrre carri armati moderni.

I carri francesi postbellici iniziarono la loro esistenza a partire dal 1944, con il progetto dell’ARL-44, realizzato in pochi esemplari con le tecnologie disponibili, scafo imparentato con quello del vecchio Char B1 bis, e cannone da 90mm in una nuova torretta. Solo pochi di questi mezzi, obsoleti ma potenti, vennero prodotti, prima di passare ai veicoli americani M47 Patton quando questi, rendendosi disponibili negli anni '50, cominciarono a sostituire gli ARL, gli M4 Sherman e persino un certo numero di Panther che erano in servizio nell’esercito francese.

I nuovi carri francesi , apparsi nel periodo postbellico, erano caratterizzati da un elemento straordinario: la torretta oscillante, con caricatore automatico solidale al cannone. Purtroppo il potente AMX-50, con cannone da 100 -poi addirittura da 120-mm., peso 50t. e motore da 1000hp non entrò mai in servizio. Sarebbe stato un mezzo estremamente innovatore per i suoi tempi. In compenso parziale entrarono in servizio le blindo pesanti EBR-75 e i carri leggeri AMX-13, entrambi con torretta oscillante da 75mm. Gli AMX divennero un grande successo, dando vita ad una famiglia di veicoli dall’aspetto proteiforme, con mezzi da combattimento per la fanteria, semoventi d’artiglieria campale leggeri, pesanti, contraerei. I carri vennero aggiornati con cannone a media pressione (per l’export) da 105 mm, oppure con un cannone da 90mm ad alta pressione. In tal modo potevano perforare i carri T-55, altrimenti invulnerabili all’arma originaria, da 75, derivata da quella del Panther. Il loro sostituto avrebbe dovuto essere il MARS 15, ma questa nuova famiglia di veicoli è rimasta vittima della fine della guerra fredda, perché dopo il 1990 non se ne è sentito più parlare.LA torretta è stata usata anche per il cacciacarri austriaco SK-105 con arma da 105 mm.

Negli anni ’60 arrivarono i carri AMX-30, mezzi medi dotati di elevate caratteristiche di mobilità. Essi erano in competizione con i Leopard tedeschi, ma il confronto non fu risolutivo e i francesi si tennero il carro nazionale, meno mobile ma più preciso nel tiro. L’AMX-30 ha il peso più basso della sua generazione, gli MBT, e anch’esso è stato sviluppato in una serie di semoventi di artiglieria, compresi i lanciatori di missili balistici tattici Pluton. I successi export sono stati consistenti, ma i suoi diretti discendenti, per quanto interessanti, l’AMX-32 e AMX-40, non hanno avuto nessuna fortuna, anche se avevano molte qualità. In compenso questi hanno rappresentato un necessario passo avanti rispetto all'AMX-30 in termini di potenza di fuoco, corazza (hanno introdotto le corazze composite anche nei mezzi francesi) e mobilità (solo l’AMX-40), preparando il campo al Leclerc.

Il carro destinato a sostituire gli AMX-30 è apparso nei tardi anni ’80, inizialmente designato EPG, più o meno in contemporanea con l’Ariete italiano, e come questo non ha fatto in tempo a partecipare alla guerra fredda. L’AMX Leclerc è subito diventato il carro armato tecnologicamente più avanzato del mondo, con caricatore automatico, corazza modulare, cannone da 120mm prolungato e motore ipercompresso diesel, con una massa non molto maggiore di quella di una turbina di pari potenza. Nondimeno, non ha avuto molto successo all’export, differentemente dai suoi predecessori AMX-13 e 30.

[modifica] Regno Unito

Gli inglesi furono i primi che nel 1916 portarono in combattimento il carro armato, chiamato come nome di copertura ‘tank’ (cisterna). Da allora hanno ideato decine di veicoli da combattimento cingolati, ma la fase postbellica della loro industria del settore non ha fatto che calare, a fronte del successo di altri Paesi nel controllo dei mercati esteri.

Il Centurion è apparso in pochi esemplari verso la fine della Seconda guerra mondiale. Esso era destinato a combattere Panther e Tiger, ma avrebbe avuto poi una carriera ben diversa e più lunga, combattendo soprattutto contro i carri sovietici in Medio Oriente. Capace di ricevere considerevoli ammodernamenti, lento ma con un valido sistema di sospensioni, pesante corazza d’acciaio, esso ha rappresentato il maggiore successo dell’industria carrista inglese, con oltre 4400 mezzi prodotti, e via via esportati verso parecchi Paesi, inclusi i veicoli inglesi dismessi negli anni ’60. Introdussero, tra le altre cose, il cannone da 105mm. L7.

Un compagno ‘pesante’ per i Centurion era il Conqueror, pesante come un Konigstiger o Tiger II (65 t). Esso aveva una corazza frontale da 130 mm a 60 gradi di inclinazione, e in ogni altra parte era comunque ben corazzato, per questo pesava così tanto (10 t più dell’equivalente M103 americano). Prodotto in poco meno di 200 mezzi, aveva il compito di sostenere i Centurion armati di cannone da 83mm con tiri a lungo raggio. Quando questi ultimi vennero riarmati con il cannone L7 da 105 allora il lento e pesante Conqueror divenne davvero obsoleto e finì i suoi giorni come bersaglio 'duro' per poligoni.

I carri Vickers da esportazione sono derivati dalla costatazione che lo Chieftain era davvero troppo pesante per molti clienti esteri, così è stato progettato un veicolo simile ad una versione leggera del Centurion, con cannone da 105mm , corazza di medio spessore, motore e complessivi derivati da quelli dello Chieftain. Esso ha in effetti avuto un notevole successo export ed a un certo punto è stato costruito in grande serie in India. Dopo sono giunti altri carri, i Valiant e i 'Vickers Mk 7, quest’ultimo con il motore dal Leopard 2 e il cannone da 120 rigato inglese. Nonostante fossero dei mezzi potenti, più leggeri dei Challenger coevi e con ottime caratteristiche complessive, non hanno trovato clienti esteri, fallendo nel ripetere il successo dell'originario Vickers Mk3.

Un altro veicolo considerabile come carro armato, sia pure leggero, era l'Alvis FV101 Scorpion. Esso ebbe luogo come veicolo da ricognizione ad alta mobilità ma armato di un cannone da 76 corto, che nella più pura tradizione inglese non aveva proiettili HEAT ma HESH, sufficienti comunque a mettere KO un carro armato medio, a condizione che avesse corazza monostrato.

Lo Scorpion è stato sviluppato in una vera famiglia di mezzi, come lo Scorpion 90 con cannone in questo calibro, lo Scimitar con mitragliera da 30mm, e numerosi altri mezzi ancora. Oltre 4.000 costruiti. Comparato agli Chieftain, entrambi in servizio in GB come in Iran, lo Scorpion era veramente impressionante per quanto appariva minuscolo e basso, come altrettanto diverso per l’eccellente mobilità e velocità necessarie per il suo ruolo di esploratore.

Gli inglesi entrarono nell’era degli MBT con lo Chieftain ma a differenza dei francesi e tedeschi non pensarono che la migliore difesa fosse la mobilità, ma una pesante corazza. Il possente Chieftain, armato con un cannone L11 da 120mm è rimasto il carro più armato e corazzato della NATO per oltre 10 anni, partendo dai tardi anni ’60.

Esso era peraltro sottopotenziato, con un motore boxer assai inaffidabile per un tale mostro meccanico (era lo stesso tipo degli autobus di Londra a 2 piani). Nell’insieme questo mezzo è stato ben lungi dal ripetere il successo commerciale del Centurion, se non anche quello operativo (in relazione ai tempi). Lo Chieftain è stato aggiornato a più riprese, ha combattuto con l'esercito dell’Iran e del Kuwait, e alcuni sono stati catturati e riusati dagli iracheni. Le ultime versioni hanno introdotto un sistema ad immagine termica, ma anche motori più potenti, da 1200hp (carro Khalid dei giordani). Le richieste iraniane per corazze e motori più potenti portarono allo Shir-1 e Shir-2 (shir significa "leone"), e costituirono la base per il successivo Challenger.

Il Challenger derivò , agli inizi degli anni ’80, dagli studi per sostituire l’armatura d’acciaio dello Chieftain con una stratificata composita dei laboratori Chobbam. Esso ebbe anche un motore più potente da 1200hp, turbodiesel. Nonostante queste ed altre particolarità, ed un sistema di controllo del tiro computerizzato basato su laser e apparati ad immagine termica, esso ha avuto un successo operativo non esente da pecche, come anche un complessivo insuccesso commerciale. Per sostituirlo è stato presentato il Challenger 2, con una torre più ergonomica di quella, ricavata dal progetto Chieftain, del primo modello. Si è trattato di una scelta industriale, perché in pratica l’alternativa era quella di comprare l’M1 o il Leopard 2, decretando la fine dell’indipendenza britannica nel settore carri armati, che sussisteva (con qualche iato) dalla loro stessa invenzione, nel 1915.

[modifica] Germania

La Germania non ha seguito lo sviluppo dei carri fin dall’inizio, e nella Prima guerra mondiale non ha avuto una forza corazzata apprezzabile, ma costruì un certo numero di mezzi e alla fine aveva in costruzione un veicolo da 150 tonnellate. Durante la seconda guerra mondiale arrivò a provare carri da 180t. e produsse forse il miglior mezzo del conflitto, il Panther. In ogni caso, i Panzer tedeschi sono rimasti nella storia come veicoli temuti e temibili, specie per le tattiche che venivano usate dai tedeschi. Nel dopoguerra, la Germania prostrata dal conflitto e dai termini della resa ha impiegato 15 anni per dare vita ad un carro, il Leopard 1, dalle dimensioni e dall’aspetto simili al Panther, che divenne rapidamente il carro NATO standard.

Il Leopard poi noto come Leopard 1, è una creazione di eccellente livello tecnico, con un’ottima meccanica, un periscopio di osservazione a 20 ingrandimenti e un motore diesel MTU. Esso ha avuto un grande successo commerciale e, a torto o a ragione, è stato definito il miglior carro del mondo (negli anni ’60).

Prodotto in oltre 4000 esemplari, ha continuato a prestare servizio come MBT standard di numerosi eserciti, spesso aggiornato in maniera considerevole. La sua limitazione principale era la blindatura, di 70-86 mm come massimo nello scafo e poco di più nella torretta. Era un carro concepito per muoversi e sparare, non per resistere al fuoco diretto dei carri e dei missili HEAT, che non avrebbero avuto difficoltà a penetrare un veicolo che, rispetto al suo antenato Panther, era addirittura meno protetto. I Leopard C1 canadesi sono giunti negli ultimi anni a portare 6-7 tonnellate di armatura extra, pareggiando la resistenza dei primi Leopard 2 (solo nell’arco frontale).

Se il Leopard 1 somiglia al Panther in massa e aspetto, il successivo Leopard 2 del 1979 somiglia altrettanto al Tiger tedesco del 1942. Ha corazza composita e cannone da 120 liscio, motore da 1500hp.

Esso è diventato uno standard di riferimento per i mezzi della categoria da quando esiste, ed è il carro di ultima generazione dal maggior successo di export anche per via degli stock di carri tedeschi in surplus. Questi sono dati dagli oltre 2000 mezzi ordinati per le esigenze dell'esercito, che era in prima linea contro il Patto di Varsavia, fino a che la fine della Guerra Fredda provocò una deflazione della forza delle Panzertruppe. Il programma previsto Leopard 3 è stato cancellato a sua volta per la fine della minaccia sovietica e per l'adattabilità del progetto del Leopard 2 a nuovi aggiornamenti.

I tedeschi hanno prodotto un cacciacarri simile ai modelli del periodo bellico, con il Jadpanzer Kanone, armato di un pezzo da 90 mm, poi sostituito con missili. Esso costava un sesto di un Leopard 1.

[modifica] Italia

C.1 Ariete
C.1 Ariete

Nonostante i disegni di Leonardo, l’Italia ha una tradizione non molto significativa nel settore carri armati. Il Fiat 2000 aveva molti elementi interessanti, ma non è entrato in servizio prima della fine della Prima guerra mondiale ed è stato prodotto in soli 2 esemplari. Durante la Seconda guerra mondiale, i corazzati italiani erano poco più che mediocri, anche se in buona compagnia. Durante gli anni ’60 l’Italia ha prodotto su licenza i carri M60 e poi i Leopard, e da questi ultimi ha estrapolato il carro OF-40 per l’export, con modesti successi di vendite.

L’unico carro nazionale postbellico è il discusso C.1 Ariete, carro di ultima generazione, con un peso e un motore meno impegnativi di altri veicoli. Il sistema di condotta del tiro è molto avanzato, la mobilità accettabile, la corazza composita viene valutata come non particolarmente resistente comparata ad altri mezzi occidentali, mentre il costo potrebbe essere relativamente basso se vi fosse una produzione abbastanza elevata. Per i tempi in cui il programma si è svolto, non c’è stato modo di usarlo durante la Guerra Fredda, ma soprattutto il problema di fondo, sollevato a più riprese, è che questo programma nazionale non ha segnato una svolta positiva rispetto all’eventuale produzione su licenza, dopo i soddisfacenti risultati del programma Leopard 1, di una serie di Leopard 2, che tra l’altro sarebbero stati disponibili anni prima.

Forse uno dei problemi che si cercò di risolvere con tale programma era che i carri tedeschi non potevano e non possono essere esportati a Paesi in stato di guerra, e quindi l’industria bellica italiana, all’epoca (anni ’80) davvero ‘rampante’ (quarto posto nelle esportazioni militari), voleva le mani libere nell’esportare i suoi prodotti. In ogni caso, anche se tecnicamente erano maturi i tempi per un carro italiano di nuova generazione, l'operazione in termini commerciali non ha dato, all'export, alcun seguito, come non ne ha avuto l'Ariete 2 preventivato in altri 500 esemplari, il che ha lasciato solo il mezzo originale, decurtato da 300 mezzi (1800 miliardi) a 200 (1500 miliardi), prodotto in serie.

[modifica] Svezia

Paese tradizionalmente neutrale, la Svezia non ha rinunciato ad avere anche un parco di mezzi corazzati, per i quali ha presto sentito l’esigenza di progettare mezzi originali, fin dai tempi della Seconda guerra mondiale. Dopo ha comprato i Centurion, ma presto ha sviluppato mezzi nazionali ed infine ha accettato nuovamente veicoli stranieri, i Leopard 2.

Gli svedesi non hanno disdegnato di tenere a lungo in servizio anche un carro obsoleto, lo Stringvagn 41, che tuttavia era sotto-armato e corazzato per le esigenze moderne. Così anziché rottamarlo lo dotarono di una nuova torretta, armata con un vecchio cannone Bofors da 75mm. antiaerei con munizionamento moderno. Esso rimase in servizio tra gli anni '70 e '90. Il piccolo esercito svedese ad un certo punto ha avuto in servizio così ben 4 tipi di carri e veicoli da combattimento armati con un cannone.

Un carro leggero complementare allo Strv 103 o carro S è l'IKV 91, armato con un pezzo da 90 e con corazza leggera, ma con torre brandeggiabile e capacità anfibia.

Elencare le innovazioni e le particolarità del Carro S o Strv 103 svedese, senza dimenticare nulla, è impresa ardua. Esso è un carro senza torretta, con cannone solidale allo scafo, fisso sia in elevazione che in brandeggio, perché è il pilota che aziona il mezzo in maniera talmente precisa che si può sparare orientandolo e usando le sospensioni idropneumatiche per l'alzo. Vi è un caricatore automatico, il cannone ha canna prolungata, vi sono 2 motori – diesel e turbina - e il mezzo è anfibio con preparazione(!). L’unico problema, oltre al costo è dato dalla impossibilità di sparare in movimento. In sintesi, questa è stata la risposta svedese all’esigenza di un carro MBT.

[modifica] Svizzera

Nonostante il territorio nazionale sia prevalentemente montuoso, la Svizzera ha sviluppato una componente corazzata con vari tipi di mezzi. Ha comprato Centurion, ma poi li ha integrati con carri nazionali, per finire con i Leopard 2. Essa ha avuto quindi un fato simile a quello della Svezia, ma ha pensato carri armati molto più convenzionali, della famiglia che ha compreso i Pz 59,61,e soprattutto, i Pz 68.

[modifica] Voci correlate


aa - ab - af - ak - als - am - an - ang - ar - arc - as - ast - av - ay - az - ba - bar - bat_smg - bcl - be - be_x_old - bg - bh - bi - bm - bn - bo - bpy - br - bs - bug - bxr - ca - cbk_zam - cdo - ce - ceb - ch - cho - chr - chy - co - cr - crh - cs - csb - cu - cv - cy - da - de - diq - dsb - dv - dz - ee - el - eml - en - eo - es - et - eu - ext - fa - ff - fi - fiu_vro - fj - fo - fr - frp - fur - fy - ga - gan - gd - gl - glk - gn - got - gu - gv - ha - hak - haw - he - hi - hif - ho - hr - hsb - ht - hu - hy - hz - ia - id - ie - ig - ii - ik - ilo - io - is - it - iu - ja - jbo - jv - ka - kaa - kab - kg - ki - kj - kk - kl - km - kn - ko - kr - ks - ksh - ku - kv - kw - ky - la - lad - lb - lbe - lg - li - lij - lmo - ln - lo - lt - lv - map_bms - mdf - mg - mh - mi - mk - ml - mn - mo - mr - mt - mus - my - myv - mzn - na - nah - nap - nds - nds_nl - ne - new - ng - nl - nn - no - nov - nrm - nv - ny - oc - om - or - os - pa - pag - pam - pap - pdc - pi - pih - pl - pms - ps - pt - qu - quality - rm - rmy - rn - ro - roa_rup - roa_tara - ru - rw - sa - sah - sc - scn - sco - sd - se - sg - sh - si - simple - sk - sl - sm - sn - so - sr - srn - ss - st - stq - su - sv - sw - szl - ta - te - tet - tg - th - ti - tk - tl - tlh - tn - to - tpi - tr - ts - tt - tum - tw - ty - udm - ug - uk - ur - uz - ve - vec - vi - vls - vo - wa - war - wo - wuu - xal - xh - yi - yo - za - zea - zh - zh_classical - zh_min_nan - zh_yue - zu -