Cappella dei Papi
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La Cappella dei Papi è una piccola cappella del convento di Santa Maria Novella a Firenze.
L'importanza di questo ambiente è dovuta sia al fatto di essere l'ultimà vestigia di rilievo degli appartamenti papali che esistevano in Santa Maria Novella, sia per i pregevoli affreschi del giovane Pontormo.
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[modifica] Gli appartamenti papali
Quando un papa visitava Firenze il suo alloggio era nel convento domenicano di Santa Maria Novella, negli ambienti appositamente destinati al primo piano tra l'odierna Piazza della Stazione, un tempo gli orti del convento, e Via della Scala i lati ovest e, in parte, nord del Chiostro Grande. Questi ambienti furono fatti costruire dalla Repubblica Fiorentina sotto la direzione di Lorenzo Ghiberti nel Quattrocento. Un tempo riccamente decorati, erano chiamati anche il Laterano fiorentino.
Il primo allestimento, a carico della Repubblica Fiorentina risale al 1419 per la visita di Martino V e via via ampliati, più meno frettolosamente, in occasione di altri ospiti illustri. Gli appartamenti papali occupavano tutta l’ala occidentale del chiostro grande del convento e comprendevano un salone con vari annessi, probailmente destinati alle udienze, all'anticamera, ecc., oltre all'appartamento pontificio privato vero e proprio e le stanze per i suoi accompagnatori, dai membri più importanti della sua casata ai servitori. Completavano l'insieme la cucina e i servizi.
Qui per esempio soggiornò papa Eugenio IV e gli altri delegati partecipanti al Concilio di Firenze, infatti qui morì per cause naturali il patriarca di Costantinopoli Gennadio e proprio nel convento fu sepolto. Vi risiedettero inoltre i papi medicei (Leone X e Clemente VII) in occasione delle loro visite alla città natale.
Già dalla fine del Cinquecento gli appartamenti papali venivano concessi ad altre attività, come per le adunanze di alcune compagnie come quelle di San Giuliano e di San Niccolò, che alterarono il grandioso salone dei Papi (1592), poi vi fu aperto un Monastero Nuovo delle Donne della Concezione (1755), murato dal resto del convento maschile. In seguito alle soppressioni del 1801 questa zona fu venduta o espropriata dal governo granducale che voleva creare in quest'area un conservatorio musicale, l'educandato della Santissima Annunziata. In quel periodo Giuseppe Martelli costruì la scala a spirale con la Flora (statua in piombo di Luigi Pampaloni). Infine dal 1920 appartiene alla Scuola Sottufficiali Carabinieri. Nel corso del tempo le decorazioni e gli arredi venenro dispersi e solo la cappella, restaurata negli anni '90, testimonia lo splendore di quei tempi.
[modifica] La Cappella
La piccola cappella si trova al primo piano del Chiostro Grande. Presenta una volta botte interamente coperta da affreschi, dove nove pannelli sono inquadrati da fantiasiose cornici geometriche e dei motivi a grottesche insolitamente su sfondo scuro invece che bianco. Pregevole esempio del primissimo manierismo fiorentino, fu edificata nel 1515 circa in occasione della visita di Papa Leone X, ovvero Giovanni de' Medici, figlio di Lorenzo il Magnifico, che si svolse nel novembre di quell'anno e per la quale tutta la città si mise all'opera in sontuosi preparativi.
La Cappella fu interamente da Ridolfo del Ghirlandaio e dal giovane Jacopo Carucci detto il Pontormo dal nome del paesino vicino a Empoli del quale era originario; ad essi si affiancò Jacopo Feltrini per le grottesche.
Se la parte frontale con l'Incoronazione della Vergine dell'allora più celebre Ridolfo, figlio del grande Domenico Ghirlandaio, è piuttosto convenzionale, d'altronde fa spiccare ancora di più la lunetta opposta della Veronica di Pontormo, con la figura della donna inginocchiata che solleva il lenzuolo con il volto di Cristo con un gesto così solenne ed eloquente da essere di rottura verso l'iconografia precedente. Anche l'uso del colore particolarmente brillante e anti-naturalistico è tipico dello stile manierista del quale il Pontormo fu uno dei massimi rappresentanti.
Le pareti sono decorate da volute in monocromo, mentre la volta presenta le complesse grottesche che attirano imemdiatamente l'attenzione dell'osservatore per i loro colori sgargianti e il disegno sofisticato.
Si aprono poi nella volta nove spazi dipinti, circolari o quadrangolari, circondati da spesse cornici chiare. Quello al centro raffigura il Dio benedicente, mentre gli altri raffigurano angeli in forma di puttini, con il blasone dei Medici nei quattro riquadri agli angoli, in omaggio a Leone X. Le grottesche furono eseguite da Ridolfo del Ghirlandaio e da Andrea di Cosimo Feltrini, suo allievio. I quattro riquadri degli Angiolini con le stemma Medici sono con certezza la Pontormo e presentano alcune caratteristiche tipiche della sua pittura, come il senso del movimento, la torsione delle figure e il colore brillante e a tratti "evanescente".
Una targa sotto la finestra ricorda la visita di papa Eugenio IV.
[modifica] Visita
Oggi la cappella, il chiostro grande e altre parti del convento fanno parte dal 1920 della Scuola Sottufficiali Carabinieri, quindi essendo una zona militare non è aperta al pubblico. La visita va innanzitutto richiesta per iscritto all'Ufficio Musei dell'Assessorato alla Cultura del Comune di Firenze (in Via Ghibellina), poi, dopo aver ottenuto l'autorizzazione, va concordata con il Reparto Comando della Caserma. Compatibilmente con le attività della caserma, può essere necessario almeno un mese di anticipo.
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[modifica] Collegamenti esterni
- Vedi anche la bibliografia su Firenze.
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