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Calendario romano - Wikipedia

Calendario romano

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Il Calendario romano cambiò forma diverse volte fra la fondazione di Roma e la caduta dell'impero romano. All'inizio era un calendario lunare diviso in 10 mesi, con inizio alla luna piena di marzo (il 15), e tradizionalmente inventato da Romolo, il fondatore di Roma nel 753 a.C.. Tuttavia sembra fosse basato sul Calendario lunare greco.

I mesi all'epoca erano: Marzo (31 giorni), Aprile (30 giorni), Maggio (31 giorni), Giugno (30 giorni), Quintile (31 giorni), Sestile (30 giorni), Settembre (30 giorni), Ottobre (31 giorni), Novembre (30 giorni) e Dicembre (30 giorni). Perciò l'anno del calendario durava 304 giorni e c'erano circa 61 giorni di inverno che non trovavano posto nel calendario.[1]

La prima riforma del calendario fu attribuita a Numa Pompilio, il secondo dei tradizionali sette Re di Roma. Si dice che abbia ridotto i mesi di 30 giorni a 29 e di aver aggiunto gennaio (29 giorni) e Febbraio (28 giorni) alla fine del calendario all'incirca nel 713 a.C., e quindi portò la lunghezza dell'anno di calendario a 355 giorni. Questo lasciava ancora una lacuna di circa 10 giorni. Per prevenire lo slittamento dell'anno di calendario rispetto all'anno solare, si aggiunse, ogni due anni, un mese "bisestile" di 27 o 28 giorni, Mercedonio, alla fine di Febbraio che fu accorciato a 23 giorni.

Indice

[modifica] Il calendario giuliano

La seconda e definitiva riforma fu voluta da Giulio Cesare: il calendario da lui introdotto nel 46 a.C. è chiamato calendario giuliano. Esso eliminò il mese di Mercedonio, portò la durata dell'anno a 365 giorni, e introdusse l'anno bisestile. Il calendario giuliano rimase in uso per molti secoli anche dopo la caduta dell'impero romano, finché fu sostituito dal calendario gregoriano.

I Romani avevano il nome per tre giorni di ogni mese. Il primo era il giorno delle Calende, da cui deriva la parola Calendario, questo era il primo giorno di ogni mese. Gli altri due giorni erano le None e le Idi. Questi due giorni erano mobili: in molti mesi cadevano il quinto ed il tredicesimo giorno, ma in Marzo, Maggio, Quintile e Ottobre, cadevano il settimo ed il quindicesimo giorno. Questo sistema era in origine basato sulle fasi lunari. Le Calende erano il giorno della luna nuova. Le None erano il giorno della mezza luna. Le Idi erano il giorno della luna piena.

Prima della riforma di Numa Pompilio, questi giorni erano probabilmente dichiarati a seconda delle condizioni della luna. Successivamente tuttavia furono stabiliti a giorni fissi.

Mesi con Idi e None cadenti il 13° e 5° giorno: Gennaio, Febbraio, Aprile, Giugno, Agosto, Settembre, Novembre e Dicembre
Mesi con Idi e None cadenti il 15° e 7° giorno: Marzo, Maggio, Luglio e Ottobre

Il modo di indicare una data era molto differente da quello attuale del calendario occidentale. I Romani non contavano i giorni retrospettivamente dall'inizio del mese (cioè primo, secondo, terzo ecc ... giorno dall'inizio del mese), ma contavano in avanti i giorni mancanti al primo dei loro giorni con nome. Un po' come oggi si potrebbero contare i giorni mancanti ad una data molto attesa. Inoltre, per disgrazia dei moderni storici, contavano "tutto incluso" cosicché il 2 settembre è considerato 4 giorni prima del 5 settembre, invece di 3.

A titolo di esempio si riporta qui lo sviluppo del mese di Settembre

Calende di Settembre 1 settembre
il giorno dopo le Calende di Settembre 2 settembre
3 giorni alle None di Settembre 3 settembre
il giorno anteriore alle None di Settembre 4 settembre
None di Settembre 5 settembre
il giorno dopo le None di Settembre 6 settembre
7 giorni alle Idi di Settembre 7 settembre
6 giorni alle Idi di Settembre 8 settembre
5 giorni alle Idi di Settembre 9 settembre
4 giorni alle Idi di Settembre 10 settembre
3 giorni alle Idi di Settembre 11 settembre
il giorno anteriore alle Idi di Settembre 12 settembre
le Idi di Settembre 13 settembre
il giorno dopo le Idi di Settembre 14 settembre
17 giorni alle Calende di Ottobre 15 settembre
16 giorni alle Calende di Ottobre 16 settembre
15 giorni alle Calende di Ottobre 17 settembre
14 giorni alle Calende di Ottobre 18 settembre
13 giorni alle Calende di Ottobre 19 settembre
12 giorni alle Calende di Ottobre 20 settembre
11 giorni alle Calende di Ottobre 21 settembre
10 giorni alle Calende di Ottobre 22 settembre
9 giorni alle Calende di Ottobre 23 settembre
8 giorni alle Calende di Ottobre 24 settembre
7 giorni alle Calende di Ottobre 25 settembre
6 giorni alle Calende di Ottobre 26 settembre
5 giorni alle Calende di Ottobre 27 settembre
4 giorni alle Calende di Ottobre 28 settembre
3 giorni alle Calende di Ottobre 29 settembre
il giorno anteriore alle Calende di Ottobre 30 settembre
Calende di Ottobre 1 ottobre

Si noti che contando tutto incluso ed avendo un nome speciale per il giorno anteriore ad uno di quelli col nome nel Calendario Romano non esiste la possibilità di dire:"2 giorni a..."

Prima del Calendario giuliano, i mesi (Marzo, Maggio, Luglio e Ottobre) che avevano le Idi il 15, avevano 31 giorni e gli altri mesi ne avevano 29, eccetto Febbraio con 28. Occasionalmente fu aggiunto il mese di Mercedonio con 22 o 23 giorni. Questo avrebbe dovuto avvenire ad anni alternati, ma in pratica avvenne meno spesso causando così la necessità di una riforma.

Nei primi tempi della Repubblica Romana, gli anni non venivano contati. Invece erano individuati col nome dei Consoli che erano in carica (Per la corrispondenza si veda Consoli Repubblicani Romani). Successivamente nella tarda Repubblica si cominciò a contarli dalla fondazione di Roma (ab Urbe condita) che tradizionalmente veniva fissata nel 753 a.C.. Perciò in alcune iscrizioni il numero dell'anno è seguito dall'acronimo AVC (dove il segno "V" sta per "U") che indica appunto Ab Urbe Condita.

Durante il tardo Impero si usò anche contare dall'insediamento di Diocleziano con la sigla AD che sta per Anno Diocletiani da non confondere con AD usato nel medioevo col significato di Anno Domini

[modifica] I Mesi

I mesi del Calendario Romano erano 12:

Ianuarius Dedicato al dio Ianus (Giano) Gennaio
Februarius Mese della Februa (Febbre), festività Romana Febbraio
Martius Dedicato al dio Mars (Marte) Marzo
Aprilis Dedicato alla dea Venus (Venere), Aprile
Maius Dedicato alla dea Maia (Maia) Maggio
Iunius Dedicato alla dea Iuno (Giunone) Giugno
Quintilis (Quinto mese), poi Iulius Dedicato a Gaio Giulio Cesare Luglio
Sextilis (Sesto mese), poi Augustus Dedicato all' Imperatore Augusto Agosto
September Settimo mese Settembre
October Ottavo mese Ottobre
November Nono Mese Novembre
December Decimo mese Dicembre

[modifica] La settimana

Per approfondire, vedi la voce Vita quotidiana a Roma.

I Romani avevano inizialmente una periodicità scandita su una base di otto giorni: la nundina. Il nome derivava dal modo di contare che includeva sia il giorno di partenza che il giorno di arrivo.

Il calendario settimanale si diffuse a Roma e in tutto l'Impero; fu il suo valore astrologico a decretarne il successo e a farne una istituzione del calendario: nel I secolo a.C. era già introdotto a Roma; certamente lo era dopo la conquista dell'Egitto ad opera di Augusto (30 a.C.) se non prima.

Costantino I, nel IV secolo d.C., a sostituire la dies solis con la dies dominica, facendo un compromesso tra mondo pagano e mondo cristiano. La durata di 7 giorni corrispondeva alle attese dei cristiani che ottenevano l'ufficializzazione della settimana ebraica, mentre ai giorni venivano dati i nomi degli dei pagani. I cristiani affiancarono alla denominazione ufficiale dei giorni delle denominazioni loro proprie, in particolare per il sabato e la domenica.

Italiano Latino (pagani) Latino (cristiani)
Domenica Solis dies Dies dominica
Lunedì Lunae dies Feria secunda
Martedì Martis dies Feria tertia
Mercoledì Mercurii dies Feria quarta
Giovedì Iovis dies Feria quinta
Venerdì Veneris dies Feria sexta
Sabato Saturni dies Sabbatum
(LA)
« Dies dicti sunt a deis quorum nomina Romani quibusdam stellis dedicaverunt. Primum enim diem a Sole appellaverunt, qui princeps est omnium stellarum ut idem dies caput omnium diorum. Secundum diem a Luna appellaverunt, quae ex Sole lucem accepit. Tertium ab stella Martis, quae vesper appellatur. Quartum ab stella Mercurii. Quintum ab stella Jovis. Sextus a Veneris stella, quam Luciferum appellaverunt, quae inter omnes stellas plurimum lucis habet. Septimum ab stella Saturni, quae dicitur cursum suum triginta annis explere. Apud Hebraecos autem dies primus dicitur unus dies sabbati, qui apud nos dies dominicus est, quem pagani Soli dedicaverunt. Sabbatum autem septimus dies a dominico est, quem pagini Saturno dedicaverunt. »
(IT)
« I giorni erano chiamati secondo gli dei con i nomi dei quali i Romani intitolavano le stelle. Il primo dei giorni fu dedicato al Sole, che era il principe di tutte le stelle ed era il giorno di tutti gli dei. Il secondo giorno fu intitolato alla Luna, che riceve la luce dal sole. Il terzo alla stella Marte, che è chiamata Vespro (perché compare per prima di sera). Il quarto alla stella Mercurio. Il quinto alla stella Giove. Il sesto alla stella Venere, che chiamano Lucifero, che ha la maggiore luce tra tutte le stelle. Il settimo alla stella Saturno, che si dice impieghi trent'anni nel suo percorso celeste. Tra gli Ebrei tuttavia il primo giorno è detto il giorno del Sabato, che da noi è il giorno del Signore, e che i pagani dedicavano al Sole. Il Sabato comunque è il settimo giorno da quello del Signore, che i pagani dedicavano a Saturno. »
(Isidoro di Siviglia, Origine 5.30)

[modifica] Le ore

Per i Romani il giorno iniziava al levare del sole. Il periodo tra l'alba ed il tramonto veniva diviso in 12 ore (horae). La durata delle ore era variabile in quanto dipendeva dal tempo effettivo di luce. All'equinozio la durata di un'ora era pari ad una nostra ora, ma al solstizio d'inverno era minore ed al solstizio d'estate era maggiore. Il punto mediano era l' hora sexta, mezzogiorno (meridies). Nella vita militare la notte era divisa in 4 vigiliae o turni di guardia, ciascuna di 3 ore in media. Nella vita civile si usavano dei termini più generici per le varie parti della notte. Si riporta una tabella approssimativa di corrispondenza delle ore.

Italiano Latino
Da mezzanotte alle 3 tertia vigilia
Dalle 3 alle 6 quarta vigilia
Dalle 6 alle 7 hora prima
Dalle 7 alle 8 hora secunda
Dalle 8 alle 9 hora tertia
Dalle 9 alle 10 hora quarta
Dalle 10 alle 11 hora quinta
Dalle 11 alle 12 hora sexta
Dalle 12 alle 13 hora septima
Dalle 13 alle 14 hora octava
Dalle 14 alle 15 hora nona
Dalle 15 alle 16 hora decima
Dalle 16 alle 17 hora undecima
Dalle 17 alle 18 hora duodecima
Dalle 18 alle 21 prima vigilia
Dalle 21 a mezzanotte secunda vigilia

[modifica] Festività

[modifica] Gennaio

[modifica] Febbraio

[modifica] Marzo

[modifica] Aprile

[modifica] Maggio

[modifica] Luglio

[modifica] Agosto

[modifica] Ottobre

[modifica] Dicembre

[modifica] Note

  1. ^ Circa l'origine di un ciclo di questo tipo, un'ipotesi suggestiva anche se priva del consenso degli scienziati è quella avanzata dal bramino indiano Bal Gangadhar Tilak (La dimora artica nei Veda Genova, ECIG, 1994. ISBN 8875456054), secondo il quale il calendario romano di dieci mesi sarebbe nato presso una popolazione originaria di una regione nei pressi dell'Artico, dove la notte polare durava due mesi: in questi due mesi il sole non sorgeva e quindi non si sarebbero contati i relativi giorni. Questa stessa popolazione avrebbe dato origine ai Veda, studiando i quali Tilak giunse a questa conclusione. Negli ambienti scientifici questa tesi è generalmente considerata priva di fondamento, ma ha avuto un certo favore presso alcuni ambienti tradizionalisti, pagani o meno.

[modifica] Voci correlate

[modifica] Collegamenti esterni


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