Wittgenstein (film)

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Wittgenstein

Titolo originale:	Wittgenstein
Lingua originale:	{{{linguaoriginale}}}
Paese:	Gran Bretagna
Anno:	1993
Durata:	75 min
Colore:	colore
Audio:	sonoro
Rapporto:
Genere:	biografico
Regia:	Derek Jarman
Soggetto:	Ken Butler, Terry Eagleton, Derek Jarman
Sceneggiatura:	Ken Butler, Terry Eagleton, Derek Jarman
Produttore:	Tariq Ali
Produttore esecutivo:	{{{produttoreesecutivo}}}
Casa di produzione:	{{{casaproduzione}}}
Distribuzione (Italia):	{{{distribuzioneitalia}}}
Storyboard:	{{{nomestoryboard}}}
Art director:	{{{nomeartdirector}}}
Character design:	{{{nomecharacterdesign}}}
Mecha design:	{{{nomemechadesign}}}
Animatori:	{{{nomeanimatore}}}
Interpreti e personaggi
Karl Johnson Ludwig Wittgenstein Clancy Chassay Giovane Wittgenstein Jill Balcon Leopoldine Wittgenstein Sally Dexter Hermine Wittgenstein Gina Marsh Gretyl Wittgenstein Vanya Del Borgo Helene Wittgenstein Ben Scantlebury Hans Wittgenstein Howard Sooley Kurt Wittgenstein David Radzinowicz Rudolf Wittgenstein Jan Latham-Koenig Paul Wittgenstein Nabil Shaban Marziano Michael Gough Bertrand Russell Tilda Swinton Lady Ottoline Morrell Tony Peake Tutor Michelle Wade Tutor Tanya Wade Tutor Roger Cook Tutor Anna Campeau Tutor Mike O'Pray Tutor
Doppiatori originali:
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Doppiatori italiani:
Carlo Valli Ludwig Wittgenstein
Episodi:

Fotografia:	James Welland
Montaggio:	Budge Tremlett
Effetti speciali:
Musiche:	Jan Latham-Koenig
Tema musicale:	{{{temamusicale}}}
Scenografia:	Annie La Paz
Costumi:	Annie La Paz
Trucco:	Morag Ross
Sfondi:
Premi:
Orso d'oro al Festival di Berlino 1993
Sequel:	{{{nomesequel}}}
Si invita a seguire le linee guida del Progetto Film

Wittgenstein è un film di Derek Jarman ispirato al famoso filosofo Ludwig Wittgenstein.

Il film ha più l'aspetto di un'opera teatrale filmata in cui gli attori agiscono in una scenografia minimalista. Non si tratta in alcun senso di una ricostruzione della vita del filosofo, bensì di una messa in scena del suo pensiero, inserito nel contesto della sua vita.

Il dialogo con sé stesso passa così attraverso l'intermediazione di un interlocutore immaginario che non è altri che un extraterrestre verde, ingenuo, logico e beffardo.