Trofeo delle Alpi
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Il Trofeo delle Alpi (detto anche Trofeo di Augusto, in latino Tropaeum Alpium o Tropaeum Augusti; in francese: Trophée des Alpes) è un imponente monumento romano che si trova a 480 metri di altitudine nel comune di La Turbie, nel dipartimento francese delle Alpi Marittime, a breve distanza dal Principato di Monaco.
Il monumento venne eretto negli anni 7-6 a.C. in onore dell'imperatore Augusto per commemorare la spedizione militare del 15 a.C. in cui Druso e Tiberio sottomisero 46 tribù alpine, e servì a demarcare la frontiera tra l'Italia e la Gallia Narbonese lungo la Via Julia Augusta. Le tribù erano: i Triumpilini, Camuni, Vennoneti, Venosti (della Val Venosta), Isarci, Breuni, Genauni[1], Focunati, le quattro tribù dei Vindelici (Cosuaneti, Rucinati, Licati e Catenati), Ambisonti, Rugusci, Suaneti, Caluconi, Brixenti, Leponti, Uberi, Nantuati, Seduni, Varagri, Salassi, Acitavoni, Meulli, Ucenni, Caturigi, Brigiani, Galliti, Triutalli, Ectini, Vergunni, Eguituri, Nemeturi, Oratelli, Nerusi, Velauni e Suetri.
La costruzione, concepita secondo il modello architettonico vitruviano, consisteva di un piedistallo quadrato misurante 38 m di lato, sulla cui facciata occidentale era apposta un'iscrizione. Il secondo ordine era composto da un basamento su cui poggiavano 24 colonne doriche poste in cerchio e adornate da un fregio di metope e triglifi. Tra le colonne si trovavano delle nicchie in cui erano state collocate le statue dei comandanti militari che avevano partecipato alla spedizione, tra cui quella di Druso. Sulle colonne poggiava infine un'ampia cupola a gradoni coronata da una colossale statua di Augusto. La solenne iscrizione, di cui rimanevano solo alcuni frammenti, è stata ricostruita completamente grazie alla menzione fattane da Plinio il Vecchio nella sua Naturalis Historia (III, 133 segg.).
Il testo riporta tutti e 46 i nomi delle tribù sconfitte in ordine cronologico e geografico ed è incorniciato da due grandi rilievi marmorei affiancati da statue della Vittoria. Parimenti visibile è il "trofeo" in senso stretto, ossia una raffigurazione delle armi conquistate appese ad un tronco d'albero. Ai due lati del trofeo sono raffigurati un barbaro e una barbara, entrambi incatenati.
Tra il XII ed il XV secolo il Trofeo delle Alpi venne trasformato in fortezza, soprattutto a scopo di avvistamento e di difesa dalle scorribande dei pirati saraceni.
Durante gli scontri tra gli eserciti del Regno di Francia e del Ducato di Savoia, nell'ambito della Guerra di successione spagnola, Luigi XIV ordinò la distruzione di tutte le fortezze conquistate ed il Trofeo venne minato e fatto esplodere il 4 maggio 1705.
La distruzione del complesso aprì la strada al suo progressivo smantellamento per trarne materiale da costruzione, nonostante l'originaria cava di epoca romana fosse ubicata a soli 500 metri di distanza. Dopo il ritorno di Turbia sotto l'autorità savoiarda, venne autorizzato il prelievo dei materiali dalle rovine, per la costruzione della sottostante chiesa di San Michele, iniziata nel 1664.
Prima del restauro parziale, effettuato agli inizi del XX secolo non rimanevano che quattro colonne intatte, e solo la facciata occidentale (con l'iscrizione) è stata ricostruita quasi completamente; ulteriori resti e frammenti sono esposti nel museo archeologico ricavato nel basamento.
I lavori di riduzione in pristino sono stati resi possibili dagli studi dell'architetto Jules Formige e dal generoso finanziamento del mecenate statunitense Edward Tuck. L'altezza del monumento misura oggi 35 metri, mentre originariamente, grazie alla statua, raggiungeva i 50 metri. Dalla sua terrazza panoramica è possibile godere d'un magnifico punto d'osservazione che, in giornate limpide, consente di spaziare visivamente dalla riviera ligure di ponente al golfo di Saint-Tropez.
[modifica] Note
- ^ Popolazione che abitava nella Valle di Genova in Trentino.
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