Tiro a volo
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Tiro a volo è uno sport che consiste nel colpire un bersaglio da una determinata distanza con un'arma da fuoco.
È disciplina olimpica.
Il bersaglio è sempre in movimento e può essere sia predeterminato in base ad una sequenza nota che selezionato a caso al momento del lancio.
Il tiro a volo si suddivideva in due categorie:
- tiro al piccione
- tiro al piattello.
Oggi esiste solo il tiro al piattello, in quanto in tiro al piccione è vietato. Il tiro al piccione è stato sostituito con il "tiro all'elica" (vedere sito F.I.T.A.V.).
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[modifica] Specialità
La Fossa Olimpica (in inglese Trap) è la principale specialità (fece la sua apparizione ai Giochi fin dalla seconda edizione di Parigi 1900, sia pure come sport facoltativo).
La seconda specialità del tiro a volo - lo Skeet - ebbe il suo battesimo sportivo alle Olimpiadi di Città del Messico '68 (battesimo onorato da una medaglia d'argento conseguita da Romano Garagnani). La disciplina ebbe poi un consolidamento nei tardi anni '70 con i titoli mondiali di Luciano Brunetti e Bianca Rose Hansberg ed il titolo europeo vinto ancora da Garagnani.
A fine anni '80 risale la prima comparsa in ambito internazionale dell'attuale terza disciplina olimpica, il Double Trap, ufficializzato come specialità olimpica nel dicembre 1991. Dall'edizione del centenario (Atlanta '96) le gare di tiro a volo sono passate così a quattro:
- Fossa Olimpica (Trap) maschile
- Skeet maschile
- Double Trap maschile
- Double Trap femminile
Da Atlanta la squadra azzurra portò a casa tre medaglie: con Ennio Falco (oro nello Skeet), con Andrea Benelli (bronzo) e con Albano Pera (argento nel Double Trap). A Sidney 2000 Deborah Gelisio si è poi aggiudicata l'argento nel Double Trap e Giovanni Pellielo il bronzo nella Fossa Olimpica. Lo stesso Pellielo si è poi ulteriormente migliorato alla XXVIII Olimpiade di Atene 2004 vincendo la medaglia d'argento nella stessa specialità mentre, Benelli si aggiudica l'oro nello Skeet.
[modifica] Storia
Le prime gare si svolsero in Sicilia, verso la metà del XIX secolo. Il primo circolo sportivo nacque in Gran Bretagna nel 1857.
La prima società in Italia di tiro a volo fu creata a Milano nel 1872.
In Italia la F.I.T.A.V. (Federazione Italiana Tiro a Volo) è nata nel 1926 per interessamento di un appassionato industriale del settore, Ettore Stacchini, il quale riuscì a raccogliere una trentina di società appartenenti a tutte le regioni italiane nella Federazione Italiana Tiro al Piccione d'Argilla (il bersaglio mobile ideato sulla falsariga dell'anglosassone clay-bird, uccello d'argilla e del francese pigeon d'argile).
In effetti, il tiro a volo ha radici più antiche: viene fatto risalire alla seconda metà dell''800 quando negli Stati Uniti prese campo l'hobby del tiro a segno su un bersaglio costituito dalle palline di vetro del tipo di quelle usate per gli addobbi natalizi. Le palline venivano lanciate da speciali strumenti, chiamati Balltraps (da cui il nome attuale Trap usato per indicare il tiro classico oggi denominato appunto Fossa Olimpica o Fossa Universale).
Dal 1880 si passò dalle palline ad un bersaglio mobile in argilla a forma di disco, appunto il piccione d'argilla, o - per la forma tonda - piattello.
Nel 1927 la F.I.T.A.V. assunse l'attuale denominazione entrando a far parte del CONI.
Per una diffusione maggiore di questo sport - che ha sempre sofferto di congeniti problemi riguardanti gli impianti - si dovette attendere gli anni '30, quando vennero organizzati a Roma - su iniziativa dello stesso Stacchini - sia i Campionati mondiali che i Campionati europei dell'unica specialità di tiro al piattello allora conosciuta, appunto la Fossa Olimpica.
Risale al 1952 la prima partecipazione italiana alle Olimpiadi, ai Giochi di Helsinki: l'esito non fu dei migliori: Galliano Rossini si classificò soltanto settimo seguito da Italo Bellini. L'appuntamento con un importante traguardo, il massimo alloro, era però solo rimandato: a Melbourne (1956) Rossini riuscì ad aggiudicarsi il titolo olimpico mentre il suo compagno d'avventura, Sandro Ciceri conquistò il bronzo.
Quattro anni più tardi - ai Giochi di Roma 1960 - ancora Rossini sfiorò il bis di Melbourne, ma dovette accontentarsi dell'argento. Infine, alle Olimpiadi di Tokio 1964 il massimo trofeo olimpico ritornò in mani italiane con Ennio Mattarelli.
[modifica] Altri successi italiani nel tiro a volo
Nel palmarés italiano del tiro a volo vi sono anche - sempre nella Fossa Olimpica - la medaglia d'oro del 1972 alle Olimpiadi di Monaco (vinta da Angelo Scalzone) e quella di bronzo ottenuta da Silvano Basagni e, nel 1976 ai Giochi di Montreal, in Canada, il bronzo di Ubaldesco Baldi.
Gli anni '80 hanno portato altri successi, specialmente con Luciano Giovannetti vincitore del titolo olimpici in due edizioni consecutive, Mosca 1980 e Los Angeles 1984; sempre a Los Angeles giunse anche il bronzo nello Skeet di Luca Scribani Rossi.
Alle Olimpiadi di Barcellona nel 1992 l'Italia si aggiudicò due medaglie di bronzo (Fossa Olimpica, Marco Venturini, e Skeet, Bruno Rossetti).
[modifica] Il museo
A Ragusa sarà costruito il museo nazionale di tiro a volo, presso la scuola regionale dello sport.
[modifica] Voci correlate
[modifica] Collegamenti esterni
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