Strategic Defense Initiative
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La Strategic Defense Initiative (SDI), (in italiano: Iniziativa di Difesa Strategica) comunemente nota come Scudo spaziale (in Italia) e Guerre Stellari in seguito al molto popolare film di fantascienza dell'epoca, venne proposto dal presidente degli Stati Uniti d'America Ronald Reagan il 23 marzo del 1983[1]per utilizzare sistemi d'arma basati al suolo e nello spazio per proteggere gli Stati Uniti da attacchi di missili balistici con testate nucleari. L'iniziativa si focalizzava sulla difesa strategica piuttosto che sulla dottrina strategica previamente accettata della Mutual Assured Destruction (MAD). Anche se non è mai stata sviluppata né dispiegata se non in una minima parte (fatta di prototipi o semplici dimostratori tecnologici), la ricerca e le tecnologie dello SDI hanno spianato la via ad alcuni dei sistemi di ABM di oggi. L'Organizzazione della Strategic Defense Initiative (SDI) venne istituita nel 1984 nell'ambito del Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti per occuparsi della SDI.
Indice |
[modifica] Costi
Il Congresso degli Stati Uniti assegnò 44 miliardi di dollari alla SDI, nei periodi fiscali che vanno dal 1983 al 1993. Questa somma potrebbe non includere la ricerca collegata allo SDI, che é stata finanziata dal Department of Energy.[2]
[modifica] Controversie e critiche
Si pensa che il primo ad aver deriso lo SDI, battezzandolo le "Star Wars" di Ronald Reagan sia stato l'oppositore Dr. Carol Rosin, un consulente già portavoce di Wernher von Braun. Alcuni critici utilizzavano quel termine in modo derisorio, implicando che fosse una tecnologia costosissima, del tutto immatura e poco pratica, piuttosto degna della fantascienza, ma gli entusiasti adottarono il termine, arguendo che "la fantascienza di ieri è l'ingegneria di domani". In dichiarazioni ai media del 7 marzo del 1986, il deputato con delega e direttore dello SDIO, Dr. Gerold Yonas, affermò che il nome "Star Wars" venne immediatamente strumentalizzato dalla propaganda sovietica, ed utilizzato per la disinformazione, affermando che questo soprannome dava una impressione totalmente errata dello SDI.[3]
Ashton Carter, un ricercatore associato del MIT, fece un studio dettagliato dello SDI per conto del Congresso USA nel 1984. Affermò che vi era un gran numero di aspetti difficili nel creare uno scudo di difesa misilistico meramente adeguato, sia con o senza i laser. Affermò che i laser a raggi X avevano uno scopo limitato dal momento che sarebbero stati diffusi dall'atmosfera, allo stesso modo che il fascio di una lampada-flash si sparge in tutte le direzioni. Questo implicava che i laser a raggi-X dovevano essere vicini all'Unione Sovietica, specialmente durante i pochi minuti critici della fase di "booster", per consentire che l'avvistamento satellitare dei missili sovietici fosse rilevato dai radar e la loro traiettoria accuratamente tracciata per consentire un corretto "inquadramento" da parte degli stessi laser-X. I difensori dello SDI obiettarono che i progressi nella tecnologia, come l'utilizzo di fasci laser potentissimi, e la "decolorazione" della colonna d'aria attorno al fascio laser, potrebbe incrementare la distanza che il raggio-X avrebbe raggiunto per colpire il bersaglio con esito.
[modifica] Le obiezioni del professor Hans Bethe
Il fisico Hans Bethe (che lavorò con Edward Teller sia nel progetto della bomba atomica che in quello della bomba all' idrogeno, entrambi sviluppati dal Los Alamos National Laboratory) dichiarò che uno scudo di difesa impiegante armi laser sarebbe stato irrealizzabile. Disse che un sistema difensivo di tale fattura sarebbe stato costoso e difficile da costruire, eppure facile da distruggere, e suggerì che i Sovietici potevano economicamente utilizzare migliaia di economiche civette per soprasaturarlo durante un attacco nucleare. Lui pensava che l'unico modo di fermare la minaccia di una guerra nucleare era attravverso la diplomazia e scartò completamente l'idea di una soluzione tecnica alla Guerra Fredda, dicendo che uno scudo difensivo sarebbe stato visto come una minaccia perché avrebbe limitato o distrutto le capacità offensive Sovietiche, lasciando il potenziale offensivo americano intatto. Nel marzo del 1984, Bethe divenne coautore di un rapporto di 106 pagine per la Union of Concerned Scientists che concludeva che "il sistema di laser a raggi-X non offre alcuna prospettiva di essere un componente utile di un sistema per la difesa da missili balistici."[4]
Teller rispose che Bethe e gli altri attivisti impegnati nel contrastare lo SDI non potevano continuare ad avere i piedi su due staffe. Teller ricordò di come Bethe l'avesse aiutato nel attravversare la soglia dell'era nucleare, di come in seguito fosse diventato un oppositore delle armi nucleari e di come fosse terrorizzato dalla guerra nucleare. Ma, Bethe si opponeva anche al solo tentare di fermare questa minaccia attravverso massicci programmi difensivi. Teller rese testimonianza di fronte al Congresso, dicendo che Bethe, "invece di porre obiezioni sul piano scientifico e tecnico, che di sicuro capisce in profondità, fa obiezioni sul piano politico, o della fattibilità o possibilità di dispiego militare, che sono campi che Io considero questioni difficili, molto al di là del campo della sua o della mia conoscenza professionale."
[modifica] Strategia del surclassamento tecnologico
I sostenitori dello SDI lo lodano per aver contribuito o almeno accelerato la caduta dell'Unione Sovietica col meccanismo della strategia del surclassamento tecnologico, che era una dottrina di competizione USA-URSS proposta a quei tempi. Nel incontro in Islanda tra i presidenti Ronald Reagan e Mikhail Gorbaciov dell' ottobre 1986, Gorbaciov si oppose a questo scudo difensivo, mentre Reagan voleva mantenerlo, e si disse addirittura favorevole a condividere la tecnologia con i sovietici. Gorbaciov non dava credito all'offerta, dicendo "Mi scusi, Sig. Presidente, ma Io non considero seriamente la sua idea di condividere la tecnologia dello SDI. Voi non volete neanche condividere l'equipaggiamento petrolifero, le macchine utensili automatiche o l'equipaggiamento agricolo, mentre condividere lo SDI sarebbe una seconda Rivoluzione Americana." Sia Reagan che Gorbaciov proposero la totale eliminazione di tutti i missili con testate nucleari, ma lo SDI ed i missili a raggio intermedio erano punti di grave contenzioso.[5]
[modifica] Obblighi imposti dai trattati
Un'altra critica allo SDI era che richiedeva agli Stati Uniti il modificare, ritirarsi o il violare trattati approvati precedentemente. Il trattato "Outer Space Teatry" del 1967, che imponeva che "gli stati partecipanti al trattato si impegnano a non mettere in orbita intorno alla Terra qualsiasi oggetto contenente armi nucleari o qualsiasi altro genere di armi di distruzione di massa, di installare questi sistemi d'arma su corpi celesti, o di stazionare queste armi nello spazio esterno con qualsiasi altra modalità ", proibiva dunque agli USA il preposizionamento in orbita terrestre di qualsiasi dispositivo azionato da armi nucleari oppure qualsiasi altro dispositivo capace di "distruzione di massa". Soltanto il laser a raggi X pompato da armi nucleari avrebbe violato questo trattato, dal momento che altri sistemi SDI non avrebbero utilizzato armi nucleari.
Il trattato anti missili balistici, ed il suo conseguente protocollo [6], che limitava le difese antimissile ad una postazione per paese contenente soltanto 100 missili individuali, sarebbe stato violato dagli intercettori basati a terra dello SDI. Il trattato di non proliferazione nucleare richiede che "ognuna delle parti contraenti il trattato si impegna ad intraprendere negoziati in buona fede, cercando misure efficaci relative a cessazione della corsa alle armi nucleari, alla data più precoce possibile, ad impegnarsi nel disarmo nucleare ed a sottoscrivere un ulteriore trattato su un disarmo nucleare generale e completo sotto controllo internazionale stretto ed efficace". Molti analisti videro che il favorire lo schieramento dei sistemi ABM era una "escalation" piuttosto che la cessazione della corsa alle armi nucleari e dunque una palese violazione di questa clausola.
[modifica] La SDI ed il concetto di distruzione mutua assicurata
L'SDI fu criticata perché avrebbe potuto potenzialmente interrompere la dottrina strategica della Distruzione mutua assicurata. Tale teoria postulò che un attacco nucleare volontario era inibito dal fatto che avrebbe comportato la distruzione anche dell'attaccante. Sebbene un attacco nucleare preventivo possa distruggere diversi armamenti avversari, potrebbero permanere sufficienti missili nucleari per condurre un devastante contrattacco nei confronti di chi ha attaccato per primo. La critica fu nel ritenere che l'SDI avrebbe potuto potenzialmente consentire all'attaccante di sopravvivere al più leggero contrattacco avversario, cosicché si potesse incoraggiare un attacco primario avendo da un lato l'SDI. Un altro scenario destabilizzante prevedeva l'ipotesi che le Nazioni potessero essere tentate di attaccare prima che l'SDI fosse completato, quindi evitando una posizione difensiva svantaggiosa.
Ronald Reagan rispose che l'SDI sarebbe stato concesso all'Unione Sovietica per prevenire lo squilibrio che esso stesso avrebbe potuto causare. <-- [5] How and whether this massive technology transfer would have happened was often debated. A complication of the MAD argument was that MAD only covered intentional nuclear attacks by a rational opponent with similar values, not accidental launches, rogue launches, or launches by non-state entities. -->
[modifica] Inefficacia contro testate nucleari non trasportate da ICBM
[modifica] Voci correlate
- Ballistic Missile Defense Organization (BMDO)
- National Missile Defense (NMD)
- Ground-Based Midcourse Defense (GMD)
- Guerra nucleare
- Missile Defense Agency (MDA)
- Armi anti-satellite
- Laser aviotrasportato
- Missile anti-balistico
- Militarizzazione dello spazio
[modifica] Bibliografia
- Frances Fitzgerald. Way Out There in the Blue: Reagan, Star Wars and the End of the Cold War. Simon & Schuster, 2001. ISBN 0-7432-0023-3
- William J. Broad. Star Warriors: A penetrating look into the lives of the young scientists behind our space age weaponry.. Simon & Schuster, 1985. ISBN 0-7881-5115-0 (Reprint edition 1993; Diane Pub. Co.)
[modifica] Note
- ^ Federation of American Scientists. Missile Defense Milestones. Template:This Accessed March 10, 2006.
- ^ Joseph Cirincione. A Brief History of Ballistic Missile Defense. 2 luglio del 1998.
- ^ Dr. Gerold Yonas. SDI:Prospects and Challenges. 7 marzo del 1986.
- ^ Union of Concerned Scientists. Space-Based Missile Defense: A Report by the Union of Concerned Scientists. Cambridge, MA. marzo 1984.
- ^ a b CNN. Reagan-Gorbachev Transcripts. Accessed 25 marzo, 2006.
- ^ Protocol of the Treaty between United States of America and the Union of Soviet Socialist Republics on the Limitation of Anti-Ballistic Missile Systems. May 24, 1976.
[modifica] Collegamenti esterni
- (EN) Enenstein, "US3427611", Feb., 1969 (Laser System)
- (EN) Missile Wars - A PBS Frontline report.
- (EN) The Militarization of Science and Space - Commentary and analysis by NMD critic Noam Chomsky.
- (EN) Short History of SDI History of the Strategic Defense Initiative (SDI), including the role of Total Quality Management (TQM) in its development
- (EN) Missile Defense Agency (Agenzia mista degli USA, una joint-venture tra i militari e l'industria privata)
- (EN) Nuclear Files.org Ronald Reagan on the Strategic Defense Initiative
- (EN) Historical budgetary information
- (IT) La "U.S. National Space Policy" del 2006