Storia della Sicilia spagnola
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La dominazione spagnola in Sicilia iniziò il 23 gennaio 1516, con l'ascesa al trono di Spagna Carlo V, e si concluse il 10 giugno 1713, con la firma della pace di Utrecht, che sancì il passaggio dell'isola da Filippo V a Vittorio Amedeo II di Savoia.
Indice |
[modifica] Gli Asburgo
Alla morte di Ferdinando II di Aragona e di Isabella di Castiglia, la Sicilia e il regno di Napoli furono incorporati nella nuova corona di Spagna, che venne ereditata dal giovane Carlo V. Dal 1516 in poi, i due regni sono tenuti da re stranieri mentre sono amministrati sul territorio da distinti viceré.
Da 1516 al 1700 la Sicilia fu retta dalla dinastia degli Asburgo. Dall'imperatore Carlo, i regni dell'Italia meridionale furono ceduti al figlio Filippo nel 1556, due anni prima della propria morte. Successivamente, la Sicilia venne governata da Filippo III (1598-1621), Filippo IV (1621-1665) e Carlo II (1665-1700).
[modifica] Carlo V
Nel 1548, Ignazio de Loyola fondò a Messina il primo Collegio dei Gesuiti al mondo, il famoso Primum ac Prototypum Collegium ovvero Messanense Collegium Prototypum Societatis Iesu, primo e quindi prototipo di tutti gli altri collegi di insegnamento che i Gesuiti fonderanno con successo nel mondo facendo dell'insegnamento la marca distintiva dell'Ordine. Il Collegium in seguito si trasformerà nel Messanense Studium Generale ossia l'Università di Messina.
[modifica] Filippo II
Nel 1571, dal porto di Messina partì la flotta cristiana, al comando di Don Giovanni D'Austria, che sconfisse i Turchi nella Battaglia di Lepanto, e sempre il suo porto accolse la flotta al rientro dalla vittoriosa spedizione. Tra le persone ferite sbarcate dalla flotta c'era Miguel de Cervantes, che rimase ricoverato nel Grande Ospedale della città per diversi mesi a causa della ferita riportata, alla mano sinistra, in battaglia.
[modifica] Filippo III
[modifica] Filippo IV
Nel 1638, l'Università di Messina fondò l'ortus Messanensis, il più antico della Sicilia e chiamò Pietro Castelli, da Roma, per realizzarlo, con cui collaborò Marcello Malpighi.
Nel 1647, la Sicilia fu protagonista di una rivolta contro il fiscalismo troppo pressante del governo spagnolo. Catania e Messina furono i centri più attivi, ma solo l'ultima ottenne dei risultati: chiese la protezione del re francese Luigi XIV, riuscendo così a mantenersi indipendente dall'impero spagnolo anche se con gravissime difficoltà. Nel 1678, però, con la firma della pace di Nimega tra Francia e Spagna, la città venne abbandonata a sé stessa dai francesi e subì una crudele riconquista da parte della Spagna. Rioccupata, Messina fu dichiara morta civilmente e privata di tutti i privilegi storici goduti sin dai tempi di Roma.
[modifica] Carlo II
Sotto il regno di Carlo II, la Sicilia fu sconvolta dal terremoto del Val di Noto del 1693, che rase al suolo decine di città, tra cui Catania, Siracusa e Noto, e d'altro canto, contribuì alla nascita del barocco siciliano.
[modifica] I Borboni
Per approfondire, vedi la voce Storia della Sicilia borbonica. |
Con la morte di Carlo, Filippo V di Borbone salì al trono. Ben presto perdette il regno ad opera degli Asburgo d'Austria nella guerra di successione spagnola, di fatto nel 1707, formalmente nel 1713 con la pace di Utrecht.
[modifica] Voci correlate
- Storia della Sicilia aragonese
- Storia della Sicilia piemontese
- Elenco dei monarchi di Napoli e Sicilia
- Regno di Sicilia
- Storia di Catania
- Storia di Messina
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