Schema Piazza
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È uno schema che ha permesso la realizzazione della Vaccinazione Universale dei nuovi nati contro l’epatite B integrando tale vaccino con gli altri vaccini dell’infanzia.
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[modifica] Il vaccino contro l’epatite B e strategie per la utilizzazione
Negli anni 1982 / 83 divenne disponibile il vaccino contro l’epatite B. Le autorità sanitarie di quasi tutti i Paesi scelsero la strategia di vaccinare solo i gruppi a rischio di infettarsi: familiari o partners di soggetti infetti, chirurghi, tossico-dipendenti, ecc. . Piazza si oppose con fermezza a tale strategia sostenendo che sarebbe stata un fallimento. Ritenne, invece, che solo la Vaccinazione Universale dei nuovi nati avrebbe ridotto i casi di epatite.
[modifica] Per quale motivo impiegare la vaccinazione universale dei nuovi nati?
Il soggetto che diffonde l’infezione è il portatore di virus che nella maggioranza dei casi gode apparentemente ottima salute, non sa di essere infetto e può inconsapevolmente trasmettere il virus. Negli ambienti in cui vivono i portatori, il virus ( enormemente resistente ai fattori ambientali ) è stato trovato su giocattoli, bottiglie, piatti, bicchieri, tavoli, ambiente odontoiatrico, ecc. . Esso può penetrare nel soggetto sano soprattutto per via parenterale inapparente. Solo la Vaccinazione Universale dei nuovi nati (e dei gruppi a rischio), sarebbe stata utile per ridurre la malattia anche considerando che nei neonati la cronicizzazione si verifica in otre il 90 %.
[modifica] Realizzazione dello schema
Nel 1983 in Italia erano obbligatorie le vaccinazioni contro difterite, tetano e poliomielite. L’ideatore dello schema ritenne che sarebbe stato utile e più accettabile dalla popolazione somministrare il vaccino contro l’epatite B negli stessi tempi in cui i bambini ricevevano tali vaccinazioni. Purtroppo nessuno dei vaccini contro l’epatite B poteva essere somministrato agli stessi tempi dei vaccini obbligatori su menzionati. Attraverso una lunga serie di studi fu dimostrato che, per ciascuno dei vaccini antiepatite B, la somministrazione delle tre dosi negli stessi tempi della somministrazione dei vaccini obbligatori determinava la comparsa in quasi tutti i bambini di alti titoli di anticorpi neutralizzanti ( anti – HBs ), non interferiva con gli altri vaccini né provocava effetti collaterali. Successivamente questo schema fu studiato sul campo da Da Villa in una popolazione di 130 mila abitanti con circa 2300 nati ogni anno: tutto funzionò benissimo con elevata accettazione. Basandosi sui menzionati studi, lo Stato Italiano nel maggio 1991 promulgò la legge per cui per la vaccinazione contro l’epatite B “si esegue lo Schema Piazza che prevede la immunizzazione al terzo, quinto ed undicesimo mese di vita contemporaneamente alle altre vaccinazioni obbligatorie (poliomielite – difterite – tetano)” ( Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana, serie generale n. 251 ).
[modifica] Risultati della vaccinazione
Molti milioni di bambini sono stati vaccinati senza alcun rilevante effetto collaterale. L’incidenza di epatite acuta in Italia è diminuita da 12 casi / 100 mila abitanti nel 1985 a 1,3 casi / 100 mila abitanti nel 2005. La prevalenza ( percentuale ) di portatori cronici di HBsAg è diminuita dal 3 % ( 1980 ) a circa 0,9 % ( 1997 ). In una cittadina di 70 mila abitanti ( inclusa nello studio sul campo ) la prevalenza di HBsAg è diminuita dal 13,4 % ( 1978 ) allo 0,9 % ( 2006 ). Anche l’epatite delta è consistentemente diminuita. Nei Paesi che avevano impiegata la strategia di vaccinare solo i gruppi a rischio non si è verificata alcuna riduzione dei casi di infezione. Tali Paesi hanno successivamente adottato la stessa strategia italiana. Nel 1992 l’Organizzazione Mondiale della Sanità raccomanda a tutti i Paesi l’integrazione della vaccinazione contro l’epatite B nei programmi di vaccinazione dell’infanzia. Nel 2005 il numero di Paesi che adotta la su menzionata strategia è di 168. In Italia prima dell’inizio della vaccinazione morivano ogni anno per eventi causati dal virus B circa 10 mila persone (Istituto Superiore di Sanità). Oggi questo numero è grandemente diminuito e va progressivamente riducendosi.
[modifica] La vaccinazione Universale nel 2008
La più prestigiosa rivista di Malattie Infettive del mondo (The Lancet Infectious Deseases ) ha di recente vivacemente criticato otto Nazioni del Nord Europa ( Inghilterra, Svezia, Norvegia, ecc. ) che ancora impiegano la strategia di vaccinare solo i soggetti a rischio. Dopo un acceso dibattito i più autorevoli Esperti del settore del Mondo e le più importanti Autorità Politiche Europee hanno vivacemente raccomandato a tali Paesi di integrare senza ulteriori ritardi (without further delay ) la Vaccinazione Universale contro l’epatite B nelle vaccinazioni dell’infanzia (The Lancet Infectious Deseases Febbraio, 2008).
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