San Calogero Eremita
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Calogero (Costantinopoli, I secolo – Sciacca, II secolo) è stato un monaco bizantino venerato come santo dalla Chiesa Cattolica è patrono di molti paesi della Sicilia.
Le notizie su questo o questi santi sono molto confuse. Calogero significa bel vecchio e con questo appellativo venivano indicati gli anacoreti, che vivevano appartati in luoghi solitari e in grotte. La tradizione che lo vuole essere vissuto nel I secolo fa riferimento a un breviario siculo-gallicano. Che ne colloca la vita in quel periodo. Il fatto che egli si senta spinto a convertire gli abitanti della Sicilia, meglio si concilia con questo periodo, rispetto a altre agiografie che lo vogliono vissuto nel V secolo vedi San Calogero. Infatti è più ragionevole pensare che gli abitanti della Sicilia, necessitino di conversione al nuovo credo nel primo secolo che non nel quinto, quando la popolazione di quelle regioni era già in buona parte cristiana.
[modifica] Vita
La tradizione riportata nel breviario siculo-gallicano, in uso nella regione tra il XI secolo e il XVI secolo lo fa nativo di Costantinopoli. Pellegrino a Roma incontra San Pietro apostolo da cui ottiene il permesso di vivere da eremita in un luogo imprecisato. Qui ebbe l'ispirazione di evangelizzare la Sicilia. Tornato dal primo papa, ottiene il premesso di recarsi nell'isola assieme ai compagni, Filippo, Onofrio e Archileone. Filippo si recò a Agira, Onofrio e Archileone si recarono a Palermo e il nostro si fermò a Lipari. Qui visse qualche anno convertendo molti abitanti e proseguendo nella sua vita di eremita e taumaturgo. Qualche anno dopo si trasferì in Sicilia in grotte poste sul monte Kronos presso Sciacca. Qui visse per trentacinque anni operando molti miracoli e guarigioni e convertendo molti abitanti alla fede cristiana. Morì nella notte tra il 17 e il 18 giugno del 561.
[modifica] Culto
San Calogero Eremita è il patrono del paese di San Salvatore di Fitalia (ME), meta di pellegrini che vi si recano per rendere omaggio al Santo miracoloso, alla cui venerazione è collegata la tradizione degli ex-voto. Gran parte di tale oggetti, donati al Santo in segno di ringraziamento dai fedeli per le grazie ricevute o richieste, sono conservati presso il Museo delle tradizioni popolari. La festa di San Calogero si svolge il 19, 20 e 21 agosto di ogni anno. La statua del Santo viene portata in processione lungo le vie del Paese su una caratteristica "vara", accompagnata dalle musiche del complesso bandistico locale "Vincenzo Bellini". La festa si conclude con uno spettacolo pirotecnico.
Le ossa del Santo furono trasferite prima del 965 nel Monastero di S. Filippo di Fragalà presso Frazzanò, forse per porle al riparo da incursioni arabe. I cittadini di S. Salvatore, poi, in un anno imprecisato del XVII secolo o dei primi decenni del XVIII secolo, non restituirono ai monaci di Fragalà le reliquie del Santo, non essendo stato stipulato in quell'anno nessun documento scritto.
San Calogero viene portato in processione anche in altri momenti dell'anno: 5 febbraio, in cui il Santo esce in penitenza senza musiche e viene portato nella Chiesa Madre. In questa occasione il Clero non veste paramenti sacri. La tradizione orale indica in questa data la rievocazione di un miracolo del Santo avvenuto nel corso di una penitenziale processione tendente a liberare il paese da violenti nubifragi che lo tormentavano da giorni. Da ricordare anche la processione della domenica successiva al 5 febbraio per riportare il Santo al Suo Santuario, questa volta accompagnato con le musiche di complessi bandistici. La processione della Domenica delle Palme, insieme con S. Antonio di Padova, a ricordo della divisione religiosa fra "Salvatoriani" e "Mariani", avendo S. Salvatore due chiese madri: quella del SS. Salvatore e di S. Maria e diviso tra le diocesi di Patti e di Messina fino al 1824; la festa è allietata dalla musica e dallo sparo di mortaretti.