Rockwell B-1 Lancer
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Rockwell B-1B Lancer | ||
---|---|---|
Rockwell B-1B in volo |
||
Descrizione | ||
Ruolo | Bombardiere strategico | |
Equipaggio | 4 | |
Primo volo | 23 dicembre 1974 | |
Entrata in servizio | 1 ottobre 1986 | |
Costruttore | Rockwell International, North American Aircraft | |
Esemplari costruiti | B-1A: 4
B-1B: 100 |
|
Dimensioni | ||
Lunghezza | 44,5 m | |
Apertura alare | 41,66 m (freccia min) 23,84 m (freccia max) |
|
Altezza | 10,4 m | |
Superficie alare | 181,16 m² | |
Peso | ||
A vuoto | 87.100 kg | |
Normale | 148.000 kg | |
Massimo al decollo | 216.400 kg | |
Propulsione | ||
Motore | 4 Turbofan General Electric F101-GE-102 (GE-9) | |
Spinta | da 64,94 a 136,95 kN o da 6.620 a 13.970 kg/s |
|
Prestazioni | ||
Velocità massima | 1,25 Mach o 1.327 km/h 0.79 Mach o 965 km/h a 60 m |
|
Autonomia | oltre 12.000 km tipica da 6.610 a 10.370 km |
|
Tangenza | oltre 11.000 m | |
Armamento | ||
Bombe | fino 29.000 kg, nominale 34.000 kg | |
Missili | AGM-86 ALCM, AGM-69 SRAM; | |
Altro | Ordigni nucleari; serbatoi ausiliari | |
Note | ||
Nelle missioni una stiva contiene sempre un serbatoio ausiliario | ||
Lista di aerei militari |
Il Rockwell B-1 Lancer è un bombardiere strategico statunitense quadrireattore e quadriposto. È l'ultimo dei bombardieri americani della guerra fredda ed è stato inizialmente sviluppato come bombardiere da Mach 2 ad alta quota e ridotta segnatura radar (circa un decimo di quella del B-52); poi è stato riprogettato nella convinzione che i bombardieri ad alta quota erano diventati impraticabili contro le difese dell'URSS, passando alla missione della penetrazione a bassa quota e velocità transoniche.
Con la sua autonomia elevata e la capacità di trasportare fino a 40 tonnellate teoriche di carico, esso è stato reso un bombardiere strategico per missioni di interdizione. Il suo principale problema, oltre alla difficoltà di messa a punto dell'impiantistica, è stata la necessità di diminuire le distanze di lancio rispetto al bersaglio, dato che i missili a lunga gittata ALCM sono stati dati in carico ai più vecchi B-52. Per i B-1B sono disponibili solo gli SRAM (ordigni) e le bombe a caduta libera.
È stato costruito in 100 esemplari ed entrò in servizio nel 1986, anche se ad oggi sono stati aggiornati per operare con munizioni convenzionali di vario genere.
Indice |
[modifica] Sviluppo
Il progetto del B-1 nacque in risposta al requisito Advanced Manned Strategic Aircraft (AMSA) emesso dall'USAF nel 1965 per sostituire il Boeing B-52 Stratofortress. Dopo varie incertezze, soprattutto dovute alla perplessità che dei bombardieri potessero ancora contribuire al dispiegamento delle forze nucleari accanto a ICBM e SLBM, nel 1970 venne assegnato alla Rockwell International per l'avvio del programma, ora ufficialmente battezzato B-1A. Ai tre prototipi costruiti nel 1974 se ne aggiunse un quarto nel 1976. A quell'epoca, l'USAF era intenzionata a mettere in linea col SAC (Strategic Air Command) ben 240 velivoli.
La dottrina d'impiego prevedeva la penetrazione dello spazio aereo sovietico ad alta velocità (possibilmente Mach 2) e ad alta quota. Il B-1A era quindi dotato di ali e prese d'aria a geometria variabile, nonché una grande quantità di carburante per poter sostenere per periodi prolungati gli alti consumi richiesti per andare ad alta velocità.
In realtà, varie perplessità rimanevano nei vertici USAF e nel Congesso sulle capacità del B-1a di penetrare le difese integrate dell'URSS, specie dopo che nel 1976 Viktor Belenko, pilota disertore russo, rivelò che la V-VS stava per mettere in campo il successore del MiG-25. Era il periodo della paranoia del "Foxbat", capace di prestazioni eccezionali, e del suo successore (poi concretizzatosi nel MiG-31 "Foxhound") con capacità look-down/shoot-down, grazie ad un radar a scansione elettronica, sembravano rendere la missione del costruendo bombardiere statunitense quasi impossibile.
Nel 1977 il Presidente Carter decise quindi di cancellare il progetto del B-1A, puntando piuttosto sui nuovi missili cruise lanciati da velivoli (ALCM), nella fattispecie dai B-52. A quell'epoca inoltre probabilmente già si pensava ad un bombardiere stealth (che sarebbe diventato il B-2), quindi lo stop al programma non metteva in discussione la dottrina dell'USAF, bensì solo le prestazioni del B-1A. Comunque i collaudi in volo dei quattro prototipi proseguirono.
Con la salita alla Casa Bianca di Ronald Reagan, si ebbe una nuova corsa agli armamenti, dovuta ad una serie di iniziative comuniste (Angola nel 1975, invasione sovietica dell'Afghanistan nel 1979), nonché allo sviluppasi di aree di crisi impreviste (Iran). Di fatto il solo B-52 sembrava inadeguato a fornire una risposta in aree di crisi lontane. Inoltre veniva data una nuova enfasi agli armamenti convenzionali, poiché le armi nucleari da sole non potevano risolvere crisi di carattere regionale, come già la guerra di Corea e del Vietnam avevano dimostrato (l'URSS invece lo stava apprendendo in Afghanistan).
Nel 1981 quindi si passò ad uno studio di possibili piattaforme da immettere in servizio entro gli anni '90. Scartata una variante dell'FB-111, ci si concentrò su una versione evoluta del B-1A. Ritenendo (probabilmente a torto) che le difese sovietiche incentrate su nuove piattaforme AWACS e MiG-31 "Foxhound" fossero impenetrabili ad alta quota, prese piede l'idea di usare l'aereo della Rockwell International per penetrazioni a bassa quota (circa 60 m) ed altra velocità (Mach 0,9). A questo, andavano aggiunte caratteristiche di "invisibilità" ("stealthness") assai spinte, per rendere complicata l'individuazione del bombardiere. Questa nuova evoluzione venne denominata B-1B.
Di fatto, il B-1B è solo esternamente simile al B-1A. La sua sezione radar equivalente (RCS) è pari a 1/100 di quella del bombardiere cancellato da Carter nel 1977. Pur restando la configurazione con ali a geometria variabile, esse furono studiate per il volo a bassissima quota. Ugualmente, le prese d'aria dei motori furono rese fessive, a tutto vantaggio di una minore visibilità radar, ma a discapito delle prestazioni velocistiche, che in quota scendevano a "solo" Mach 1,25.
La produzione di 100 velivoli al costo di circa 200 milioni di dollari l'uno iniziò nel 1984, e il primo B-1B di serie arrivò alla Dyess AFB l'anno successivo.
[modifica] Tecnica
[modifica] Struttura
Il B-1B somiglia solo esteriormente al B-1A. Si presenta come un velivolo snello con ala a geometria variabile, spinto da quattro motori posti in due gondole sotto le ali. Partendo dal muso, troviamo due superfici canard, regolate automaticamente, per aiutare i piloti nella conduzione del velivolo. Seguono le due ali principali, la cui parte mobile è incerniata molto vicino alla fusoliera. Il bordo d'attacco è stato rinforzato, a seguito di un tragico incidente in cui un velivolo andò perduto dopo aver urtato dei volatili. Si possono scegliere ben cinque posizioni per le ali: a 15°, a 25°, a 45°, a 55° e infine a 67,5°.
[modifica] Motori
I motori sono dei General Electric F101-102, versione adatta alle basse quote del motore originariamente previsto per il B-1A. Capostipite dell'F110 e presente, senza postbruciatore, anche sul B-2, l'F101 è un turbofan bialbero, dotato di una ventola a due stadi, azionata da una turbina anch'essa bistadio, e da nove stadi ad alta pressione, azionati da una turbina monostadio. La spinta, con postbruciatore inserito, è pari a 30'000 libbre, ovvero a 133,4 kN. Il rapporto di compressione è di 26,8:1.
[modifica] Armamento
Il B-1B è dotato di tre stive, due contigue davanti a motori più una posteriore, nelle quali possono trovare alloggio missili cruise AGM-86, AGM-69 SRAM (max 24), bombe nucleari B-61 e B-83, nonché, a partire dagli anni '90, quasi tutto il carico di caduta convenzionale presente nell'arsenale USAF, comprese le JDAM.
I missili cruise trasportabili internamente son solo 8, altri 12 si possono agganciare all'esterno, questo perché la missione principale del Lancer era (ed è) la penetrazione dello spazio aereo nemico, mentre il vettore previsto per gli AGM-86 era il B-52H (12 ordigni). Come carico convenzionale si va dalle 84 bombe Mk.82 da 500 libbre (227 Kg), alle 24 Mk.84 da 2000 libbre (907 kg) o penetratori BLU-109, entrambe con kit di guida JDAM.
[modifica] Avionica
Il cockpit riflette l'impostazione anni '70 del velivolo, con molti "orologi" (strumenti analogici) e niente Head-Up Display (HUD). L'equipaggio è composto da comandante, pilota, offensive system officer (OSO) e difensive system officer (DSO). Comandante e pilota dispongono di una barra di comando analoga a quella usata sui caccia, al posto dei classici volantini.
L'avionica del B-1B è quanto di più sofisticato ci fosse all'epoca. Il radar d'attacco è un AN/APQ-164, con antenna a scansione elettronica, e con una spazzata di oltre 10 miglia, permette il volo automatico da 2000 piedi a meno di 200 piedi. È possibile attivare anche dei modi speciali per seguire il terreno, come in caso di presenza di pioggia o di forti difese antiaeree.
Per la navigazione, il B-1B si avvale di un sistema astrale NAS-26, radar Doppler AN/APN-218 e radar altimetrico AN/APN-224. Il sistema difensivo è invece incentrato sul potente ALQ-161, che funge sia da ESM che da ECM (contromisure elettroniche). Dotato di ben 67 antenne fra trasmettenti e riceventi disposte su tutto il velivolo, ha una potenza di picco di 120 kW e pesa quasi 2500 kg. Quando venne introdotto il sistema fu criticato e qualche problema l'ha dato, principalmente dovuto al fatto che era (ed è) assai sofisticato. In ogni caso l'ALQ-161 era stato ideato per il B-1A, cioè per la penetrazione ad alta quota, e di conseguenza la potenza disponibile per la penetrazione a bassa quota è assai eccedente le necessità. Inoltre un aereo che vola a circa 60 m di quota rimane difficile da individuare.
[modifica] Altri progetti
- Wikimedia Commons contiene file multimediali su Rockwell B-1 Lancer