Metodo Schrödinger

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L'incertezza nella determinazione della posizione e velocità dell'elettrone spinse il fisico austriaco Erwin Schrödinger a formulare una teoria matematica da cui ne scaturì una equazione (equazione fondamentale della meccanica ondulatoria di Schrödinger) che permette di valutare la probabilità di trovare l'elettrone in una certa posizione intorno al nucleo. Tale probabilità nella equazione di Schrödinger è espressa in termini di densità elettrica De (De=dc/dV) che assume valori variabili da punto a punto col significato che nei punti ad alti valori di De la probabilità è grande e viceversa (ovviamente nei punti con De = 0 non esistono elettroni).

Viene quindi a prendere corpo il concetto di orbitale atomico, che si può definire come quella porzione di spazio confinato intorno al nucleo dell'atomo dove è alta la probabilità di trovare l'elettrone.

Nella teoria meccanica ondulatoria probabilistica, ultima in ordine di tempo ed accettata da tutti gli studiosi anche da quelli attuali, perde di significato il concetto di orbita per l'elettrone; infatti per le ragioni su esposte tale concetto verrà sostituito dal più moderno concetto di orbitale: mediante l'equazione di Schrödinger dipende da quattro parametri denominati numeri quantici (n,l,m,ms) si possono tracciare i vari tipi di orbitali diversi come livello di energia posseduto, grandezza, forma ed orientamento.