Lorenzo Mascheroni
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Lorenzo Mascheroni (Bergamo, 13 maggio 1750 – Parigi, 14 luglio 1800) è stato un matematico e letterato italiano. I suoi contributi più importanti riguardano l'analisi matematica, con studi legati ai logaritmi naturali, e le costruzioni geometriche, con la dimostrazione che i problemi risolubili con riga e compasso possono essere risolti usando il solo compasso.
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[modifica] Biografia
Figlio di Maria Ciribelli e Paolo Mascheroni dell'Olmo, ricco proprietario terriero, fu avviato alla carriera ecclesiastica e fu ordinato abate a 17 anni e sacerdote a 24. Sin dal 1773 iniziò la carriera di insegnante, anzitutto di retorica al Seminario di Bergamo e poi al Collegio Mariano, prestigioso istituto cinquecentesco, oggi trasformato nel liceo classico Sarpi. Poco dopo abbandona le astratte e sterili formulazioni della filosofia scolastica e sviluppa la passione per le scienze sperimentali e l'analisi matematica. Forse l'allargamento di interessi è propiziato dall'ammissione all' Accademia degli Eccitati di Bergamo il 3 settembre 1775. Nel 1778 passa all'insegnamento di Filosofia, che all'epoca comprendeva anche la logica, la metafisica e la fisica. Il curriculum di studi del Collegio Mariano viene profondamente rinnovato nel 1784, anche per l'influsso del Mascheroni, che negli anni precedenti era stato ampiamente coinvolto nella formulazione dei nuovi programmi didattici e nelle controversie con gli insegnanti tradizionalisti. Nel nuovo ordinamento Mascheroni diventa lettore di Fisica e Fisica Sperimentale. Poco dopo pubblica un fondamentale trattato matematico sulla statica delle volte.
Nel 1786 fu nominato professore di algebra e geometria all'Università di Pavia, dove insegnavano Lazzaro Spallanzani e Alessandro Volta. La nomina, quindi, costituisce un riconoscimento del Mascheroni fra i principali scienziati illuministi. Dal 1788 al 1791 fu anche a capo dell'Accademia pavese degli Affidati, mentre dal 1789 al 1793 è anche rettore dell'università. Tra gli onori ricevuti in quegli anni per i suoi meriti scientifici ci fu la nomina ad Accademico di Padova e membro dell'Accademia Reale di Mantova, oltre che della Società Italiana delle Scienze.
Ebbe anche una carriera politica, essendo stato eletto nel 1797 deputato della Repubblica Cisalpina, che lo inviò a Parigi nel 1798, dove partecipò alla commissione incaricata di stabilire definitivamente la lunghezza del metro. Sin dal 1791 era stato stabilito che la lunghezza del meridiano passante per Parigi doveva risultare pari a 40 milioni di metri, ma per definire accuratamente questa lunghezza erano state avviate misure sperimentali (affidate a Delambre) ed erano necessari calcoli. La commissione concluse i lavori il 10 dicembre 1799, ma il Mascheroni non poté tornare in patria a causa dell'occupazione austriaca di Milano, e morì l'anno successivo, dopo una breve malattia.
[modifica] Opere Matematiche
La prima opera pubblicata da Mascheroni fu il trattato di statica Nuove ricerche su l'equilibrio delle volte, del 1785, per merito della quaale gli fu assegnata la cattedra pavese. Nel 1790, pubblica Adnotationes ad calculum integrale Euleri dove tra le altre cose calcolò le prime 32 cifre dello sviluppo decimale della costante di Eulero-Mascheroni, anche se solo le prime 19 erano corrette (le prime 16 cifre erano appena state calcolate da Eulero nel 1781). La costante di Eulero-Mascheroni compare ripetutamente nella teoria dei numeri e nell'analisi matematica.
Il suo lavoro più famoso è però indubbiamente la Geometria del compasso, del 1797, dove dimostrò che tutte le costruzioni geometriche effettuabili con riga e compasso possono venire fatte usando solamente il compasso, se si ammette che una retta è costruita una volta che ne sono stati definiti due suoi punti. Il suo approccio fu di dimostrare innanzitutto come usare il solo compasso per bisecare un dato arco di cerchio, sommare e sottrarre due segmenti dati, trovare il quarto proporzionale dati tre segmenti, trovare il punto di intersezione di due rette date, e i punti di intersezione tra una retta e un cerchio dati. A questo punto Mascheroni dimostrò teoricamente come tutte le costruzioni che si possono fare con riga e compasso possono essere espresse come composizioni delle operazioni elementari definite sopra, e quindi ottenute usando solo il compasso. Nello spirito dell'illuminismo anche quest'opera non è fine a sé stessa, ma è pensata anche in vista di facilitare la costruzione di strumenti di precisione.
La prima dimostrazione di questo fatto non si deve però a Mascheroni, ma al misconosciuto matematico danese Georg Mohr, che la pubblicò nel libro Euclides Danicus addirittura nel 1672. Tale opera però rimase sconosciuta fino al 1928, quando una copia del libro fu accidentalmente ritrovata. La dimostrazione, inoltre escogitata dai due matematici è diversa; ecco perché il credito pratico per la scoperta va ancora oggi al matematico bergamasco.
[modifica] Produzione letteraria
Mascheroni fu un agile poeta in lingua italiana e latina, anche se la maggior parte delle sue opere furono di circostanza: perfino la Geometria del Compasso ebbe una dedica a Napoleone da lui composta in versi.
La sua opera poetica più celebre, però, fu L'invito di Dafni Orobiano a Lesbia Cidonia, una epistola in 529 endecasillabi sciolti, con cui il poeta (in Arcadia: Dafni Orobiano) invita la contessa Paolina Secco Suardi Grismondi (in Arcadia: Lesbia Cidonia) a visitare le collezioni di storia naturale e i gabinetti scientifici dell'ateneo pavese. L'opera nasce dalla volontà tipica dell'illuminismo di diffondere la cultura scientifica anche fra la gente comune interessata alla cultura. L’opera di Mascheroni, giudicata dai contemporanei come i "più bei versi sciolti di questo secolo", ebbe più di 500 ristampe, fra il 1793 e il 1900. Passato il gusto illuministico venne invece stroncata come un semplice catalogo in versi delle collezioni pavesi.
Il Museo di Storia Naturale di Pavia, la cui realizzazione era stata avviata dallo Spallanzani sin dal 1771, quando riuscì ad ottenere una prima collezione dono dell'imperatrice Maria Teresa d'Austria , fu una realizzazione di grande importanza scientifica e culturale, visitata da scienziati, principi, nobildonne di tutta europa e perfino dallo stesso imperatore d'Austria nel 1784. La dotazione annua per l'accrescimento delle collezioni passò dalle 1200 lire annue del 1786 alle 6000 del 1784, forse non casualmente l'anno successivo alla diffusione in tutta europa dell' Invito. Certo un buon successo per il rettore Mascheroni.
[modifica] Onori
Vincenzo Monti scrisse il poema in cinque canti in terzine dantesche In morte di Lorenzo Mascheroni, stampata postuma a Capolago dalla Tipografia Elvetica nel 1831 (i primi tre canti erano già stati stampati nel 1801). L'opera è chiamata anche Mascheroniana e, come molte opere del Monti, rimase incompleta. Il poeta immagina il Mascheroni accolto nei cieli assieme a Dante, Petrarca, Galileo, ecc. Egli, però cerca le anime dei principali sapienti del suo tempo: Lazzaro Spallanzani, Giuseppe Parini, Pietro Verri, ecc.
A Mascheroni è stato intitolato il "Liceo Scientifico L. Mascheroni" a Bergamo.
[modifica] Bibliografia
- Erminio Gennaro (a cura di), Lorenzo Mascheroni tra scienza e letteratura nel contesto culturale della Bergamo settecentesca, Bergamo, Edizioni dell'Ateneo, 2002 (utile anche per tutta la bibliografia precedente).
[modifica] Voci correlate
[modifica] Collegamenti esterni
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