Latino (mitologia)

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Enea alla corte del re Latino, olio su tela di Ferdinand Bol, 1661-1663 ca, Amsterdam, Rijksmuseum.

Secondo la leggenda sull'origine dei Romani da Enea, particolarmente coltivata sotto i Giulio-Claudi, Latino era il re eponimo dei Latini, antico popolo dell'Italia centrale.

Indice

1 Il mito
- 1.1 Le origini
- 1.2 Nell'Eneide
2 Voci correlate

[modifica] Il mito

[modifica] Le origini

Sulla sua genealogia le tradizioni sono molto intricate e parecchio contraddittorie; tuttavia numerosi mitografi, tra questi soprattutto Virgilio, si sono impegnati a conferire a questo re un carattere indigeno.
Di conseguenza esistono due versioni riguardanti la sua nascita. La cosiddetta versione "ellenizzante" pone comunque diverse ipotesi:

Una lo vuole figlio di Ulisse e della maga Circe;
C'è chi afferma che Latino era non un figlio, ma un nipote di Ulisse, quindi figlio di Telemaco e di Circe;
Una terza tradizione è molto più antica: secondo alcuni era fratello gemello di Greco, uno dei figli di Zeus e della prima donna, Pandora.

La versione latina, ideata da Virgilio e riportata nell'Eneide fa di Latino un figlio di Fauno, dio locale indigeno, e della dea di Minturno, chiamata Marica.
Ma anche questa tradizione è finita per dare spazio ad un'altra. Secondo la leggenda legata al culto del dio Ercole, Latino era frutto di uno dei suoi amori con una fanciulla del Lazio, a seconda delle versioni:

Palanto, una prigioniera Iperborea che l'eroe aveva ricevuto come ostaggio dal padre di lei. Essa sarebbe l'eponima del colle Palatino.
la moglie del re Fauno, che il dio aveva concesso all'eroe;
la figlia del dio, secondo un'ulteriore versione.

[modifica] Nell'Eneide

Secondo l'Eneide di Virgilio, per esaltare il nuovo Impero Romano e in particolare Augusto, Latino accolse Enea in fuga da Troia, quando approdò sul litorale dell'attuale Lazio (la regione ne deriverebbe pertanto il nome). Per creare un'alleanza con l'eroe troiano gli offrì la mano della figlia Lavinia. La giovane, però, era già stata promessa in sposa a Turno, un principe locale. Questa, secondo l'Eneide, fu una delle cause scatenanti della guerra fra i popoli residenti in Lazio e i Troiani.