Jan Mayen
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Jan Mayen | |
---|---|
Nome ufficiale: | Jan Mayen |
Arcipelago: | Jan Mayen |
Stato: | Norvegia |
Centro principale: | Olonkinbyen |
Superficie: | 377 km² |
Altitudine massima: | 2 277 m s.l.m. |
Popolazione: - Totale - Densità |
(2007) 18 ab. 0,05 ab./km² |
L'isola di Jan Mayen è un territorio appartenente alla Norvegia, costituito da un'isola situata al limite tra l'Oceano Atlantico e il Mar Glaciale Artico e sotto l'amministrazione della Contea di Nordland.[1] Dopo la scoperta avvenuta nel XVII secolo da parte di alcuni cacciatori di balene, l'isola è stata contesa da varie nazioni per costruirvi una base per la caccia alle balene o per la caccia alle volpi artiche. Nonostante tutto, l'isola diventò un centro per gli studi scientifici dopo la vincita del premio dell'Anno Polare Internazionale durante l'inverno tra il 1882 e il 1883. Nel 1929 la Norvegia conquistò l'isola e ne fece una stazione meteorologica fino al 1959, quando cadde in disuso le principali attività sull'isola si svolgevano in una stazione utile per la radionavigazione.[2]
Essendo caratterizzata da un clima artico, l'isola ospita vari uccelli di mare e ha un territorio composto perlopiù da tundra. La principale somma di Jan Mayen è costutuita da un vulcano, denominato Beerenberg, la cui altezza è di 2 277 metri. Jan Mayen è una piccola isola dalla forma allungata, perciò nelle stagioni estive gode di un clima mite, che ha favorito la costruzione di insediamenti umani; l'unico villaggio presente sul territorio è Olonkinbyen, e conta solo 18 abitanti. Esso è abitato dalle persone che lavorano nella stazione meteorologica e in quella per la radionavigazione.
Indice |
[modifica] Geografia
[modifica] Ubicazione
Jan Mayen è un'isola situata tra l'Oceano Atlantico (a sud) e il Mar Glaciale Artico (a nord), in Europa, e più precisamente al limite tra il Mare di Norvegia (a sud-est) e il Mare di Groenlandia (a nord-ovest).[1]
Jan Mayen fa parte di un arcipelago costituito dall'isola stessa e da altre isole secondarie e isolotti. Essa è molto piccola (misura 377 km2) e isolata: la costa groenlandese si trova a ovest e dista più di 500 km dall'isola; l'Islanda dista circa 550 km e si trova a sud; la Norvegia è lontana all'incirca 950 km dalla costa sud-orientale e l'arcipelago delle isole Svalbard dista circa 1 200 km a nord-est da Jan Mayen.[3]
L'isola di Jan Mayen è situata a nord del parallelo 66°33'39", o circolo polare artico, in una posizione che, se non godesse di essere nella via marittima commerciale, sarebbe disabitata.
[modifica] Geografia fisica
Jan Mayen è un'isola dalla forma allungata la cui superficie è di 377 km2.[1] Essa misura 53,6 chilometri di lunghezza per 15,8 chilometri di larghezza e, nella sua parte centrale, presenta un istmo lungo 2,5 chilometri.[2] Il punto più settentrionale di Jan Mayen è capo nord (in lingua norvegese nordkapp), e si è formato durante un'eruzione di Beerenberg, la maggiore vetta dell'isola, e il punto più meridionale è capo sud (Sørkapp).
La parte nord-orientale di Jan Mayen prende il nome di Nord-Jan, e presenta una forma tondeggiante – un po' schiacciata a est – nel centro della quale è situato il vulcano attivo denominato Beerenberg, alto 2 277 m, e costituisce sommità più elevata dell'isola. Nord-Jan si è formata grazie all'eruzione di questo vulcano che è avvenuta alcuni milioni di anni fa.[2] La parte sud-occidentale dell'isola, invece, è chiamata Sør-Jan, ed è costituita da un massiccio montagnoso allungato, poco elevato, la cui principale somma è Rudolftoppen (769 m). La catena montuosa è costituita da vulcani, ancora oggi attivi, anche se la loro eruzione è sempre meno frequente.[2] Le coste dell'isola, essendo rocciose, presentano due baie: la parte di costa sud-orientale presenta nella sua parte centrale, un istmo, nel quale interno è presente un golfo denominato Engelskbukta (letteralmente baia degli inglesi), e si apre sull'Oceano Atlantico (qui mare di Norvegia); la Rekvedbukta (letteralmente baia del legno alla deriva) si trova nella parte sud-occidentale dell'isola e fa parte del Mare Glaciale Artico (qui Mare di Groenlandia).
Il litorale, lungo 124,1 chilometri,[1] è formato per gran parte da falesie e da coste alte e rocciose. Fa eccezione l'istmo, che è costituito da un cordone litorale: qui la costa è quindi bassa. In questo punto si trovano due lagune: Nordlaguna, nella zona settentrionale dell'istmo, e Sørlaguna, nella zona meridionale, è la maggiore. Ci sono altre piccole baie come Guinea-bukta (letteralmente baia di Guinea) o Kvalrossabukta (letteralmente baia dei trichechi). Esse si trovano nella parte meridionale dell'isola. Jan Mayen si trova al limite della banchisa artica della Groenlandia.[4] Tuttavia, questi ghiacci arrivano più raramente alle coste di Jan Mayen a causa del riscaldamento globale, che sta influenzando il clima della Terra.
Benché a Jan Mayen non scorressero corsi d'acqua, l'acqua dolce è presente grazie a piccoli laghi, formati dallo scioglimento della calotta polare, ubicati nell'interno dell'isola. Due terzi di essi sono presente nella sua zona settentrionale.[4] Questi laghi sono continuamente alimentati da piccoli ghiacciai.[2] Questi laghi sono però in continuo accrescimento a causa del riscaldamento globale, azione che sta avendo effetto su tutto il mondo.[5]
[modifica] Geologia
Jan Mayen è un'isola vulcanica situata sulla placca eurasiatica - la quale è abbastanza recente: risale a circa 700 000 anni fa[2] - e su un punto caldo che copre gran parte della dorsale medio atlantica.[6] Una parte di questo dorsale, denominata dorsale Mohns, termina in prossimità delle coste settentrionali dell'isola, e prolunga la zona di frattura di Jan Mayen di 170 km verso nord-est.[2] costituendo una faglia orientata a nord-ovest/sud-est dell'isola.[6]
Una centinaia di crateri perlopiù formati da trachite e una decina di fessure eruttive.[7] hanno emesso, durante il Pleistocene, lava basaltica, che oggi compone la maggior parte delle rocce presenti sull'isola.[8]. Il resto della formazione rocciosa presente su Jan Mayen è stato formato dai detriti trasportati dalla corrente oceanica. Quest'ultima, in particolare, ha formato vari piccoli cordoni pianeggianti situati perlopiù nella parte centrale dell'isola.[7]
Beerenberg, lo stratovulcano che domina l'isola con i suoi 2 277 metri di altezza, è ricoperto da 115 km2[2] di ghiaccio,[4] il quale forma la maggior parte di Nord-Jan, la parte settentrionale di Jan Mayen. Esso non è solo il vulcano più elevato dell'isola, ma è anche il vulcano attivo più a nord della Terra.[2] Grazie le eruzioni avvenute tra il 1970 e il 1985, l'isola ha avuto modo di ingrandirsi, soprattutto nella sua parte nord-orientale.[2]
Sør-Jan, la parte meridionale dell'isola, presenta un numero elevato di crateri vulcanici, alcuni dei quali sono attivi, altri dormienti e altri ancora spenti. In certi crateri si sono conservate le ceneri prodotte nelle precedenti eruzioni.[2]
[modifica] Clima
Jan Mayen è un'isola situata a una latitudine molto elevata ( ), sulla quale scorrono correnti marine e masse d'aria, che influenzano il clima: la corrente della Groenlandia Orientale, una corrente fredda, che trasporta nei pressi di quest'isola gli iceberg e la corrente nord-atlantica, che proviene da sud e quindi è un importante fattore che determina l'umidità atmosferica.[5] Questa situazione sottomette l'isola a un clima polare, riscaldato di tanto in tanto dalle correnti calde[1]. Il sole di mezzanotte è persente da metà maggio a luglio; quindi d'inverno è luogo di fenomeni atmosferici come la notte polare (con completa oscurità) che si svolgono da metà novembre a gennaio. Questo perché l'isola è situata oltre il circolo polare artico.[9]
Le temperature medie variano da +4,9 °C in luglio a -6,1 °C in gennaio; in marzo la temperatura media è invece di -1,4 °C.[10] I record di temperature che sono stati raggiunti sono stati quello del febbraio 1965 (-28,4 °C) e quello di giugno 1953 (+18,1 °C).[11] Le precipitazioni (nel diagramma climatico sono segnate in blu) sono molto frequenti, poiché presentano un totale annuo di 683 mm. Il mese minormente piovoso è giugno (36 mm); quello che presenta più precipitazioni è ottobre (83 mm).[10] Queste precipitazioni, spesso associate a climi freddi, contribuiscono alla formazione della calotta polare su Beerenberg.
Isolata nell'oceano, Jan Mayen è protetta da un vento catabatico proveniente da una zona nella Groenlandia settentrionale.[11] Questo vento, essendo molto frequente, abbassa la temperatura dell'isola causando una bassa temperatura precipita. Questo vento è infatti molto freddo (-20° circa), ma anche molto veloce (102,6 km/h).[12] Esso dà origine a un sollevamento orografico da parte di cumulonubi seguendo il movimento della scia di von Kármán.[13]
[modifica] Fauna
Jan Mayen non ospita alcun mammifero terrestre dal 1990,[14] poiché le volpi polari sono state cacciate per il loro pelo dai norvegesi nel corso del XX secolo, fino a estinguerle sull'isola; gli orsi polari, invece, sono fuggiti altrove, migrando sulla banchisa invernale.[5] Fanno comunque eccezione i cani, che vivono, addomesticati dall'uomo, con lui nella stazione meteorologica.[14]
La fauna marina di Jan Mayen è costituita per la maggior parte da pesci, perlopiù cetacei (balene della Groenlandia, megattere, balenottere del nord, balenottere comuni, balenottere azzurre, balenottere boreali, balene dal naso a bottiglia, orche, delfini dal rostro bianco), da trichechi[5] e da un gran numero di uccelli di mare. Qui, circa 500 000 individui di questi ultimi, nidificano e partoriscono.[15] In tutto, sull'isola sono presenti più di 120 specie di uccelli marini.[16]
Gli uccelli più numerosi sull'isola sono gli edredoni comuni, le sterne codalunga, le pulcinelle di mare, i fulmari e i gabbiani tridattili.[16]
[modifica] Flora
A causa del clima polare, la sola tipologia di vegetazione trovabile a Jan Mayen è la tundra, principalmente costituita da erbe, arbusti nani e muschi.[2] Sull'isola sono presenti 74 specie vegetali (4 di pteridofite, 53 di dicotiledoni e 17 di monocotiledoni), tre specie di tarassachi endemici (Taraxacum brachyrhynchum, Taraxacum recedens e Taraxacum torvum)[17] e nove di funghi.[18]
Tra i fiori di Jan Mayen, le più frequenti sono le Equisetum arvense, i ranucoli (perlopiù ranunculus glacialis o ranucoli dei ghiacci), i Rumex, i Carex, i Luzula, i Saxifraga, i Silene e le Veronica.[17]
Su Jan Mayen è presente una foresta, nella quale si può trovare solo una specie di albero.[17] Si tratta di salici nani, arbusti grandi da uno a sei centimetri, le cui foglie solo lunghe da uno a due centimetri.[19]
[modifica] Storia
[modifica] Scoperta
La scoperta di Jan Mayen è incerta.[5] Si dice che il monaco irlandese Brendano di Clonfert, nel VI secolo d.C., durante uno dei suoi viaggi, approdò sulle coste dell'isola dopo una tempesta. L'isola, nonostante, secondo la leggenda, ospitasse le porte dell'inferno, non fece passare aldilà il monaco. Questo è stato pensato perché Jan Mayen, essendo un'isola vulcanica, potrebbe avere ospitato il diavolo, anche se di questo non si ha alcuna prova.[5]
L'isola è stata anche probabilmente passaggio e tappa nella rotta dei Vichinghi. Questo perché, in alcune carte geografiche da loro disegnate, oltre che la Groenlandia, la Norvegia, l'Islanda e le isole Fær Øer, è comparsa anche Jan Mayen.[5]
L'isola di Jan Mayen è stata con certezza scoperta nel XVII secolo da alcuni cacciatori di balene olandesi e inglesi alla ricerca di nuove zone di pesca. Il navigatore comandante inglese di alcune spedizioni a nord, Henry Hudson, approdò sull'isola nel 1607 e la battezzò Hudson's Tutches o Touches.[5] Il merito della prima esplorazione dell'isola approfondita e dettagliata, comunque, va all'esploratore olandese Jan Jacobs May van Schellinkhout, che la visitò nel 1614. Fu egli a battezzarla con l'attuale nome, Jan Mayen, e a inserirla in modo corretto nelle carte geografiche, costitendo una certa prova della scoperta dell'isola.[5]
[modifica] Prime occupazioni
Jan Mayen non era allora rivendicata da nessun popolo: ha cominciato a popolarsi molto quando divenne una base scientifica per gli studi meteorologici durante l'Anno Polare Internazionale.
Durante la prima metà del XVII secolo, alcuni cacciatori di balene si stabilirono sull'isola per produrre olio a partire dal grasso di balena. Dopo la scoperta della grande popolazione di balene a Jan Mayen, molti di essi si sono trasferiti sull'isola durante la stagione estiva. L'olio di balena era a quei tempi molto pregiato, e per questo sono state costruite molte strutture sull'isola per ospitare i cacciatori e i lavoratori. Una prima permanenza invernale su Jan Mayen fu svolta nel 1633: alcuni dei sette uomini rimasti sono tornati alla loro terra e sono tornati l'estate successiva.[5] L'isola fu lasciata tra il 1640 e il 1650 e fu progressivamente riabitata nei 230 anni seguenti.[5]
L'inverno tra il 1882 e il 1883 fu dichiarato primo Anno Polare Internazionale, un gruppo di scienziati austro-ungheresi che scelsero Jan Mayen come luogo di studio, una base chiamata Maria Muschbukta (letteralmente Baia Maria Musch)[5]; inaugurata l'organizzazione scientifica, Jan Mayen ritornò piena d'attività come secoli fa. Dal 13 luglio 1882 al 6 agosto 1883, gli scienziati si occuparono in importanti ricerche (test sull'equipaggiamento per le spedizioni polari, salinità e temperatura del mare, magnetismo, ma anche su elementi dell'ecosistema, come piante, animali e rocce).[5][20]
Nei primi anni del XX secolo, i commercianti norvegesi cominciarono a venire a Jan Mayen, trascorrendoci anche degli inverni al fine di praticare la caccia. Le prede più cacciate erano le renne, pregiate per il loro pelo, e gli orsi bianchi. Con la caccia intensiva vennero sterminati molti animali, che, con la loro scomparsa, resero Jan Mayen priva di trazioni economiche, a tal punto che venne abbandonata nel 1920.
[modifica] Sovranità norvegese
[modifica] Conquista
Il bisogno di una stazione meteorologica situata tra la Groenlandia e il Polo Nord che favorisse alla Norvegia la conoscenza delle varie perturbazioni si è sentito nel 1914, quando il professore Kristian Birkeland di Oslo reclamò la costruzione di un edificio specializzato su Jan Mayen.[21] Malgrado la morte di 125 cacciatori tra il 1917 e il 1920 per il freddo, egli attese l'estate del 1921 per costruire la stazione meteorologica, che oggi si chiama Eldstemetten. Essa fu costruita nel sud dell'isola, Sør Jan.[21]
L'anno dopo l'istituto meteorologico norvegese proclamò l'isola territorio della Norvegia ai fini di rinforzare la sua presenza e un decreto reale dell'8 maggio 1929 confermò la sovranità norvegese su di essa. Infine, il giorno 27 febbraio 1930 il Regno di Norvegia permise ad altri stati di utilizzare le risorse dell'isola. Qui nacque un litigio riguardo la questione dell'appartenenza di Jan Mayen.[5]
[modifica] Seconda Guerra Mondiale
La sovranità norvegese su Jan Mayen fu interrotta nel 1921 e durante la Seconda Guerra Mondiale. Quando i tedeschi occuparono buona parte della Norvegia a partire dal 9 aprile 1940, la famiglia reale norvegese organizzò una resistenza. Il re Haakon VII, preoccupato dei territori indifesi della Norvegia, mandò dei soldati a Jan Mayen nel 1941, che oltre a difendere l'isola dai tedeschi, avrebbero proseguito lericerche scientifiche. L'esercito, che ha abbandonato la stazione meteorologica di Eldstemetten verso la fine del 1940, lasciò la via libera ai tedeschi, che riuscirono a conquistarla, ma mentre facevano tale attività incendiarono la stazione, che fu ricostruita dai norvegesi ai piedi di Beerenberg.
Questa nuova stazione funzionò lungo la guerra nonostante i bombardamenti aerei tedeschi. Durante questi attacchi, nel 1942, due aerei tedeschi si schiantarono contro Beerenberg causando nove morti. Nel 1950, dei geologi britannici ritrovarono uno dei due aerei con a bordo altri membri dell'equipaggio morti. Date le sue buone circostanze, l'aereo fu riparato, per poi essere riutilizzato, a Narvik, nel 1959.[5]
Nel 1943, gli americani costruirono una stazione per la radionavigazione su Jan Mayen, situata nel nord-ovest dell'isola. Questa stazione ha oggi come principale obiettivo di contattare le stazioni meteorologiche tedesche installate in Groenlandia.
[modifica] Sviluppo di attività meteorologiche e radiofoniche
Dopo la Seconda Guerra Mondiale, i meteorologi norvegesi non utilizzavano la stazione di Atlantic City, costruita dagli americani pochi anni prima ma caduta in disuso per la posizione geografica non conveniente, e perciò la sostituirono a quella di Gamlemetten,[22] che fu costruita nel 1949[5]. Nei decenni successivi l'unica attività che si svolse sull'isola fu lo studio meteorologo e radiofonico. La stazione aveva infatti il ruolo di trasmettere alla Norvegia continentale le infirmazioni sulle perturbazioni, per poi informare i naviganti.
L'attività su Jan Mayen è presente in buona parte grazie all'OTAN che costruì una stazione per la radionavigazione LORAN-C nel 1959 con un'antenna a onde radio con 190 metri d'altezza.[23] Questa stazione, sotto la responsabilità dell'amministrazione norvegese della comunicazione e della difesa (NORECA), è collegata a quelle dell'Islanda, delle isole Fær Øer, della Norvegia continentale e della Germania. In quest'occasione fu costruito un nuovo sito nel sud-est dell'isola: una stazione tecnica e una energetica, a Olonkinbyen, unico centro abitato di Jan Mayen, in onore di un famoso scienziato precedentemente vissuto sull'isola. L'anno dopo, sull'isola du costruito un nuovo trasmettitore di onde, più moderno, e perciò cadde in disuso quello vecchio. Quando Olonkinbyen fu costruita non aveva un porto, quindi era priva di comunicazioni marine, e perciò fu costruita una pista d'atterraggio sull'istmo dell'isola. Questa pista favorì come unico trasporto per arrivare a Jan Mayen quello aereo; il primo volo si tenne infatti nel 1961. Nonostante tutto, il carburante non si poteva trasportare via aereo, e ancora tutt'oggi si porta sull'isola tramite la via marittima.[24]
Dopo il trasloco della stazione meteorologica, denominata Metten,[22] in prossimità della pista d'atterraggio, nel 1962, gl'impianti e le attività uname si concentrarono sui cinque chilometri della costa sud-est dell'isola.
Malgrado la guerra fredda e la posizione strategica di Jan Mayen, la quale è situata su una rilevante rotta commerciale dell'Oceano Atlantico settentrionale, la stazione LORAN-C costituisce l'unica costruzione dell'OTAN, visto che quest'organizzazione, oltre che alla meteorologia, si occupava principalmente di servizi militari. In effetti, delle basi dell'OTAN esistevano già da tempo in territori vicini come la Groenlandia, l'Islanda e la Norvegia. Furono fissati, a partire dal 1980, in questi territori, alcuni debutti commerciali marittimi: esportazione di risorse marittime da parte del'Islanda il 22 ottobre 1981.[25] stabilimento della frontiera costiera della Groenlandia il 14 giugno 1993[26] e nel luglio 1994.[27]
[modifica] Jan Mayen e l'uomo
[modifica] Amministrazione
Jan Mayen è un territorio appartenente alla Norvegia, e più precisamente alla contea di Nordland, ufficialmente dal 27 febbraio 1930[5]. Dall'agosto del 1994, l'isola è governata da un fylkesmann, ossia un governatore, residente a Oslo. La persona che invece dirige i lavori sull'isola e vi abita è anche il comandante della stazione meteorologica.[1][28]
Secondo il codice ISO 3166-1, Jan Mayen dovrebbe essere amministrata dalle isole Svalbard e comandata dal sysselman, governatore che vi abita, ma questa legge è stata abrogata dal Governo norvegese.[29]
[modifica] Presenza di attività umane
Jan Mayen è un'isola abitata permanentemente da persone lavoranti nella stazione meteorologica e in quella per la radionavigazione. Secondo i dati del 1948 gli abitanti erano 79, ma nel corso del tempo si sono ridotti; secondo i dati del 2007, infatti, erano solo 18.[30] Nonostante questo, nei mesi più caldi, ossia da aprile a ottobre, gli abitanti diventano circa cinquanta.[3][24] Tra i 18 abitanti permanenti, 4 persone lavorano alla stazione meteorologica e 14 in quella di radionavigazione.[24] Queste persone vivono a Olonkinbyen, il solo centro dell'isola, situato nella parte nord-occidentale di Sør-Jan.[3] L'unica strada presente su Jan Mayen collega Olonkinbyen alla stazione meteorologica situata tre chilometri più a nord, e alla pista d'atterraggio, cinque chilometri più a sud.[31] L'isola non possiede un porto, né un molo, perciò a Jan Mayen le navi non sono il mezzo di trasporto più utilizzato; se si naviga, in fatti, lo si fa con piccole barche, canoe o motoscafi.[32] Il personale estivo, per spostarsi dalla loro nazione a Jan Mayen, usano l'aereo, che atterra sull'apposita pista.[12][13] Oltre alla stazione meteorologica e quella per la radionavigazione LORAN-C, Jan Mayen possiede un centro per gli studi sulla sismografia commissionato di recente dall'Università di Bergen,[33] un magnetometro dell'Università di Tromsø.[34] e, dal 1995, una stazione radiofonica amministrata dalla città di Bodø[24]
La stazione meteorologica è situata a 3 chilometri a sud da Olonkinbyen e realizza previsioni meteorologiche per la Norvegia. La stazione trasmette da due a otto segnali al giorno alla nazione, che li riceve e trasmette via televisione o radio gli studi sul tempo realizzati.[12] Jan Mayen costituisce inoltre un luogo di studio della geologia e delle correnti oceaniche. Questa zona è infatti punto di passaggio della corrente della Groenlandia Orientale e della corrente nord-atlantica.
La stazione LORAN-C è uno dei più importanti centri per la radionavigazione dell'Oceano Atlantico settentrionale ed è amministrata dalla LORAN.[35] L'emittente, costituito da un'antenna di 190 metri d'altezza.[23] emette otto pulsazioni ogni 0,07 sul primo canale e 8 pulsazioni ogni 0,09 secondi.[35]
L'isolamento e il clima rigido offrono possibilità di svago per il personale dell'isola, quali la pesca, l'alpinismo e la navigazione.[36] Il personale della stazione meteorologica, com'era d'uso tra i primi scienziati vissuti sull'isola, ospita dei cani, che vengono utilizzati per facilitare il trasporto dalla stazione meteorologica a Olonkinbyen alla pista d'atterraggio eccetera.[14]
Jan Mayen non costituisce una meta turistica, né è facilmente accessibile, sia per l'assenza di porto che per la pista d'atterraggio ridotta; inoltre non vi sono alberghi, non è possibile fare visite guidate, i voli commerciali o privati non sono autorizzati, a parte quelli del personale estivo.[12][28] Inoltre, le navi da crociera partite dall'Islanda o dalla Norvegia dirotte in Groenlandia o alle isole Svalbard passano in prossimità di Jan Mayen ma non la accostano. Una sola compagnia turistica norvegese organizza viaggi sull'isola.[37]
[modifica] Note
- ^ a b c d e f (EN) The World FactBook - Jan Mayen. URL consultato il 16-12-2007.
- ^ a b c d e f g h i j k l (EN) Sito ufficiale di Jan Mayen. URL consultato il 16-12-2007.
- ^ a b c (EN) Jan Mayen - Geologia. URL consultato il 16-12-2007.
- ^ a b c (EN) Università del Galles - Studi sul cambiamento dell'ambiente polare. URL consultato il 18-12-2007.
- ^ a b c d e f g h i j k l m n o p q (DE) Jan Mayen.net - Presentazione dell'isola. URL consultato il 18-12-2007.
- ^ a b (EN) Ocean Drilling Program - Geologia dell'Oceano Atlantico settentrionale. URL consultato il 19-12-2007.
- ^ a b (EN) (NO) Carte geologiche della Norvegia - Jan Mayen. URL consultato il 21-12-2007.
- ^ (EN) Università di Tulane - Formazione delle rocce. URL consultato il 21-12-2007.
- ^ (FR) Notte polare e sole di mezzanotte in Norvegia. URL consultato il 21-12-2007.
- ^ a b (DE) Schemi climatici di Jan Mayen. URL consultato il 21-12-2007.
- ^ a b (EN) Clima di Jan Mayen - Vidar's. URL consultato il 21-12-2007.
- ^ a b c d (EN) Sito ufficiale di Jan Mayen - FAQ. URL consultato il 21-12-2007.
- ^ a b (EN) Sito di Jan Mayen - Pista d'atterraggio. URL consultato il 21-12-2007.
- ^ a b c (EN) Sito ufficiale di Jan Mayen - Stazione meteorologica - Cani. URL consultato il 22-12-2007.
- ^ (EN) Uccelli di mare a Jan Mayen URL consultato il 22-12-2007
- ^ a b (EN) (NO) Uccelli delle isole Svalbard e di Jan Mayen. URL consultato il 22-12-2007.
- ^ a b c (EN) Flora a Jan Mayen. URL consultato il 23-12-2007.
- ^ (EN) Funghi a Jan Mayen. URL consultato il 23-12-2007.
- ^ (EN) Memorial University - Salix herbacea. URL consultato il 23-12-2007.
- ^ (EN) Anno Polare Internazionale. URL consultato il 13-01-2008.
- ^ a b (EN) Radio costiera di Jan Mayen. URL consultato il 02-02-2008.
- ^ a b (EN) Storia delle stazioni meteorologiche su Jan Mayen. URL consultato il 02-02-2008.
- ^ a b (FR) Stazione LORAN-C su Jan Mayen URL consultato il 03-02-2008
- ^ a b c d (EN) Istituto Meteorologico Norvegese - Jan Mayen. URL consultato il 03-02-2008.
- ^ (EN) Accordi marittimi - Islanda URL consultato il 03-02-2008
- ^ (EN) Accordi marittimi - Groenlandia (14-06-1993) URL consultato il 03-02-2008
- ^ (EN) Accordi marittimi - Groenlandia (06-1994) URL consultato il 03-02-2008
- ^ a b (NO) Sito ufficiale di Jan Mayen - Contatti. URL consultato il 03-02-2008.
- ^ (EN) World FactBook - lista di codici ISO per nazione. URL consultato il 03-02-2008.
- ^ (NO) Sito ufficiale di Jan Mayen - Dati demografici. URL consultato il 04-02-2008.
- ^ (EN) Stazione meteorologica - Foto e contatti. URL consultato il 04-02-2008.
- ^ (EN) Sito ufficiale di Jan Mayen - Storia e trasporti. URL consultato il 04-02-2008.
- ^ (EN) Sismometro installato su Jan Mayen URL consultato il 04-02-2008
- ^ (EN) Università di Tromsø - Magnetometro installato su Jan Mayen. URL consultato il 04-02-2008.
- ^ a b (EN) Sito ufficiale di Jan Mayen - Stazione LORAN-C. URL consultato il 04-02-2008.
- ^ (EN) Sito ufficiale di Jan Mayen - Svago
- ^ (EN) Sito ufficiale di Jan Mayen - Turismo. URL consultato il 04-02-2008.
[modifica] Bibliografia
- (IT) Luigi Visintin, Atlante geopolitico universale. De Agostini, Milano, 1947.
- (IT) Società geologica italiana, Bollettino della Società geografica italiana. Società geologica italiana, Milano, 1955.
- (EN) Stig Skreslet, Jan Mayen Island in Scientific Focus. North Atlantic Treaty Organization, Oslo, 2003. ISBN 140202956X
- (EN) Edward Lyn Lewis e Peter Jones, The Freshwater Budget of the Arctic Ocean. North Atlantic Treaty Organization, Oslo, 2000. ISBN 0792364406
- (EN) Mark Serreze e Roger Graham Barry, The Arctic Climate System. Cambridge University Press, Cambridge, 2005. ISBN 0521814189
- (EN) Information Retrieval Limited, Aquatic Sciences and Fisheries Abstracts. Cambridge Communications Corporation, Cambridge, 1992. ISBN 585382063X
- (NO) Universitetsbiblioteket i Oslo, Bibliografi over Norges offentlige publikasjoner. Universitetsforlaget, Oslo, 1991. ISBN 8270990663
- (NO) Norske bokhandlerforening, Norsk bokfortegnelse. Norske bokhandlerforening, Oslo, 1988. ISBN 8251819423
- (NL) A. W. Sijthoff, Brinkman's catalogus van boeken en tijdschriften. Sijthoff, Amsterdam, 1990. ISBN 0792300580
- Alan Small, Norway's Arctic Islands: (Jan Mayen, Svalbard, Bjørnøya). University of Dundee, Dundee, 1995. ISBN 0903674173
- (EN) OECD staff, OECD Environmental Data: Compendium 2004. OECD Online Bookshop, Londra, 2005. ISBN 9264007989
- (EN) British Library of Political & Economic Lib Pol & Brit, International Bibliography of the Social Sciences: Political Science. Routledge, Londra, 1995. ISBN 041512784X
[modifica] Voci correlate
[modifica] Altri progetti
- Wikimedia Commons contiene file multimediali su Jan Mayen
[modifica] Collegamenti esterni
Jan Mayen su DMoz (Segnala su DMoz un collegamento pertinente all'argomento "Jan Mayen") |
- (EN) (NO) Sito ufficiale di Jan Mayen. URL consultato il 16-12-2007.
- (EN) (NO) Sito ufficiale di Jan Mayen - Storia. URL consultato il 17-12-2007.
- (EN) Stazione LORAN su Jan Mayen. URL consultato il 17-12-2007.
|
|
---|---|
Isola Bouvet · Jan Mayen · Terra della regina Maud · Isola Pietro I · Svalbard |