Graduale
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Il Graduale è una parte della messa, nella Chiesa cattolica, ed è cantato dopo la lettura dell'Epistola e prima dell'Alleluia ( o al Tratto nel periodo della quaresima). Fa parte della liturgia della messa.
Il termine può riferirsi anche al libro che raccoglie tutte le parti di una messa cantata; in latino è detto Graduale Romanum.
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[modifica] Storia
Il graduale come l'alleluia è uno dei canti responsoriali della messa. I canti responsoriali derivano dalla tradizione dei primi cristiani, di cantare un ritornello corale, fra i versi di un salmo. Secondo l'Enciclopedia Cattolica, il graduale e l'alleluia sono i più antichi canti della liturgia. Fino a circa il V secolo esso includeva il canto dell'intero salmo che veniva cantato da una persona debitamente incaricata. Prima di Papa Gregorio I, cantare questi salmi era un privilegio di un diacono; questa usanza fu soppressa da detto papa nel 595. Il popolo rispondeva ad ogni capitolo con una acclamazione. Ciò apparentemente ci riporta indietro alla tradizione delle sinagoghe e risulta evidente nella struttura dei salmi 135 e 136.
Originariamente, vi era un salmo fra ogni lettura. Quando la lettura del Vecchio Testamento venne eliminata, gli altri due salmi divennero il Graduale e l'Alleluia che ora vengono cantati uno dopo l'altro.
Il moderno Graduale consta di due versi, solitamente presi dallo stesso salmo. Vi sono comunque alcuni Graduali che usano differenti scritture (p.e. per la festa dell'Immacolata Concezione è tratto dal libro di Giuditta), o versi non tratti dalle scritture come il primo verso del Requiem.
Si crede che il nome Graduale derivi dal fatto che si canti dal gradino (latino = gradus) dell'altare oppure che il diacono saliva i gradini per cantare il Vangelo. Comunque le prime notizie sulla voce gradale risalgono a circa l'anno 900 e sono citate in Alia musica.
[modifica] Uso liturgico
Nel Rito romano, il Graduale è cantato dopo la lettura dell'Epistola. Esso viene poi seguito dall'Alleluia, ma nelle messe che hanno più letture del normale, come nel periodo della quaresima, sono separati da altre letture, o se vi sono più di tre letture possono esserci più di un Graduale. Nel periodo di Pasqua il graduale viene omesso ed un secondo Alleluia viene eseguito al suo posto, ad eccezione dell'ottava di Pasqua.
Nelle messe Tridentine (secondo la codifica del Concilio di Trento) , sia nella messa bassa che in quella alta, il celebrante legge il Graduale con l'Alleluia, il Tratto o la Sequenza, immediatamente dopo aver letto l'Epistola. Tutto può essere cantato dall'intero coro, ma è più comune dividere il testo in modo tale che alcune parti vengano cantate da uno o due cantori. Nella maggior parte dei casi i cantori cantano le prime parole del Graduale (fino all'asterisco nel libro del coro), il coro continua, ed i cantori cantano i versi. Normalmente viene cantato tutto in canto piano.
In altre Chiese e Riti, vi sono frammenti di salmo cantati fra le letture che corrispondono al Graduale romano. Il loro posizionamento e la loro struttura dipendono dal numero di letture. Nel Rito bizantino il lettore dell'Epistola canta per primo il salmo di Davide e poi gli atti degli Apostoli entrambi piccoli frammenti di salmo. Nel Rito armeno, che ha una antica stesura di tre letture, viene inserita fra ognuna di esse il Saghmos Jashu (salmo dell'ultima cena) ed il Mesedi (di nuovo un verso o due del salmo). Il Rito nestoriano, usa tre versi di salmo seguiti da tre Alleluia (questo gruppo è detto Zumara) dopo l'Epistola. Il Rito ambrosiano, alcune volte premette una lettura dai Profeti prima dell'Epistola, nel cui caso seguono gli Psalmelli (al singolare Psalmellus), due o tre versi da un salmo che corrispondono al Graduale. Nel Rito Mozarabico, vi sono tre letture, con un salmo (Psallendo) cantato fra le prime due. Fra le chiese protestanti, i luterani talvolta cantano un Graduale fra l'Epistola e la lettura del Vangelo.
[modifica] Forma musicale e stile
La forma musicale del Graduale è costituita da una singola risposta (del coro), seguita ad un verso del solista, anche se una seconda ripetizione della risposta era comune dopo il rinascimento ed è ancora permessa dal Liber usualis.
Il Graduale è il più fiorito e melismatico del canto Gregoriano; Clamaverunt iusti, ad esempio , ha melismi di più di 66 note. I Graduali come gruppi hanno notazioni che accentano uno o due picchi, entrambi attraverso la ripetizione delle note e neumi ripetuti. Sia i versi che le risposte tendono ad essere simili nello stile eccetto la tendenza del verso ad essere di tono più elevato.
Così come i Tractus, i Graduali mostrano chiari segni di cantllizzazione, un processo di composizione in cui una vocale viene cantata sulle note di una intera frase musicale. Alcune frasi sono usate solamente per l'inizio, altre per la cadenza e altre ancora nel mezzo della linea musicale. Il Graduale Gregoriano può essere organizzato in famiglie musicali che dividono delle frasi musicali comuni. Nonostante circa la metà dei Graduali Gregoriani appartengono alla famiglia del quinto modo, i più famosi appartengono alla famiglia del secondo modo detti Iustus ut palma.
[modifica] Graduali polifonici
I Graduali erano fra le parti della messa più frequentemente composti come organum dalle scuole musicali Scuola di Notre Dame e Scuola di San Marziale. Normalmente le parti cantate dai solisti (l'inizio della risposta ed i versi), erano le sole parti composte, mentre le parti corali erano eseguite in canto piano. Nel 1198 Oddone da Sully, arcivescovo di Parigi, autorizzò il canto polifonico dei Graduali compresi il famoso organum a quattro voci di Perotin Sederunt principes per la festività di Santo Stefano e Viderunt omnes per Natale.
[modifica] Libri del Graduale
Il Graduale raccoglie tutte le parti della messa. Esso si distingue dal messale perché mancante delle parti non cantate e comprende le musiche di quelle cantate.
In origine il libro fu chiamato antiphonale missarum. Il Graduale all'origine aveva soltanto i canti responsoriali: Graduale, Alleluia e Tractus.
