Giovanni I di Castiglia
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Giovanni Enriquez , Giovanni di Trastamare, (in catalano Joan I de Castella e in spagnolo Juan I de Castilla), (Épila, 24 agosto 1358 – Alcalá de Henares, 9 ottobre 1390) , fu re di Castiglia e León dal 1379 al 1390. Fu il secondo monarca della casa dei Trastamara a sedere sul trono di Castiglia e León..
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[modifica] Origine
Figlio del re di Castiglia e León, Enrico II e di Giovanna Manuele figlia di Giovanni Manuele di Castiglia e Bianca Núñez de Lara, quindi anche lei discendente di Ferdinando III di Castiglia.
[modifica] Biografia
Nacque durante la guerra civile di Castiglia, tra suo padre, all'epoca non ancora re ed il re, suo zio, Pietro I di Castiglia, quando suo padre era in esilio in Aragona.
Si sposò, nel 1375, nella cattedrale di Soria, con Eleonora d'Aragona (1358-1382) (figlia del re d'Aragona, Pietro IV e della regina, Eleonora di Sicilia), da cui ebbe sia il suo erede Enrico, che il futuro re della corona d'Aragona, Ferdinando d'Antequera.
Nel 1379, alla morte del padre, Giovanni gli subentrò sul trono di Castiglia, che in quel periodo doveva pronunciarsi sul grande scisma, aperto dalla doppia elezione di papa Urbano IV e antipapa Clemente VII, entrambi eletti nel corso del 1378. Benché la Francia si fosse pronunciata per Clemente nel novembre del 1378, la Castiglia, sua alleata, era ancora neutrale. Nel maggio del 1380, Giovanni inviò un'ambasceria a Avignone, Roma e Napoli, per ascoltare tutte le testimonianze dei cardinali presenti all'elezione di Urbano IV e i risultati dell'inchiesta furono noti in novembre in un'assemblea ecclesiastica a Medina del Campo.
Il 19 maggio del 1381 fu pronunciato il consenso a Clemente VII.
Nello stesso periodo, fu attaccato dal re del Portogallo, Ferdinando I; in aiuto dei portoghesi arrivarono delle truppe inglesi comandate da Edmondo di Langley, conte di Cambridge e zio del re d'Inghilterra, Riccardo II; Giovanni inviò la flotta castigliana alla foce del Tago e, nel marzo del 1382, pose l'assedio a Lisbona. La città resistette e, nell'agosto dello stesso anno, a Salvaterra de Magos, fu siglata la pace all'insaputa di Edmondo che, in settembre, dovette rientrare in Inghilterra.
Dato che Giovanni era rimasto vedovo di Eleonora, fu concordato un matrimonio tra Giovanni e l'erede al trono del Portogallo, Beatrice del Portogallo (figlia del re del Portogallo Ferdinando I e della regina, Eleonora Telles de Menezes), con la clausola che sino a che un figlio di Beatrice non avesse raggiunto l'età di 14 anni, in caso di morte di Ferdinando la reggenza sarebbe stata della regina, Eleonora Telles Menendez.
Giovanni si sposò, in seconde nozze, nell'aprile del 1383, nella cattedrale di Badajoz, con la futura regina del Portogallo, da cui ebbe l'erede al trono del Portogallo, Michele di Castiglia (1384-1385).
Nell'ottobre del 1383, alla morte di Ferdinando del Portogallo, come da accordi prematrimoniali, la regina Eleonora assume la reggenza del regno del Portogallo per conto della figlia, Beatrice. Ma in Portogallo non tutti accettarono la situazione in quanto la reggente aveva fama di adultera (con il conte di Ourém, Giovanni Fernandez Andeiro) ed inoltre se Beatrice fosse premorta a Giovanni di Castiglia, si sarebbero trovati un re straniero.
Un gruppo di nobili, tra cui Nuno Álvares Pereira, nel dicembre del 1383, proclamò Giovanni di Aviz, un figlio illegittimo del re Pietro il Giustiziere, quindi fratellastro di Ferdinando, difensore del regno, che, decretata l'esecuzione, assassinò il filocastigliano Andeiro, anche per la sua scandalosa condotta con la reggente.
Giovanni di Castiglia, chiamato da Eleonora, nel gennaio del 1384, invase il Portogallo e a Santarem subentrò ad Eleonora Telles de Menezes nel governo del Portogallo. Mise l'assedio a Lisbona, che era autonomista come Oporto, che sconfitti i galiziani dell'arcivescovo di Compostela, corsero in aiuto di Lisbona, rompendo l'assedio.
Tra gli assedianti si era diffusa la peste e quando la moglie Beatrice si ammalò Giovanni rientrò in Castiglia, però la guerra civile in Portogallo (conosciuta come Crisi 1383-1385 o come Interregnum) proseguì.
Nell'aprile del 1385, le Cortes portoghesi furono convocate a Coimbra, per decidere della successione alla corona: gli autonomisti erano divisi tra il difensore del regno, Giovanni di Aviz ed un altro Giovanni, duca di Valencia de Campos (un feudo leonese), suo fratellastro, figlio sempre di Pietro il Giustiziere e di Inés de Castro. Fu scelto Giovanni di Aviz, che aveva l'appoggio di Nuno Álvares Pereira col nome di Giovanni I del Portogallo.
Nella primavera del 1385, Giovanni I di Castiglia inviò la flotta alla foce del Tago che pose il blocco a Lisbona, mentre lui invase il Portogallo, a giugno con un esercito di 32.000 uomini, tra castigliani e francesi. Il re del Portogallo poteva opporre solo 6500 uomoni (inclusi 200 arceri inglesi), tutti appiedati, condotti da Nuno Álvares Pereira; lo scontro avvenne il 14 agosto del 1385 ad Aljubarrota, Alcobaça (Portogallo) e la vittoria fu così netta che i portoghesi entrarono in Castiglia ed, il 15 ottobre, sconfissero i castigliani anche a Valverde.
Giovanni di Gand, duca di Lancaster, figlio di Edoardo III d'Inghilterra e zio del re d'Inhilterra, Riccardo II, aspirante al trono di Castiglia perché marito della figlia di Pietro I di Castiglia, Costanza, alla notizia della battaglia di Aljubarrota, decise di difendere con le armi le sue rivendicazioni al trono di Castiglia; dopo che, il 9 maggio 1386, fu firmato il trattato di Windsor tra Giovanni I del Portogallo e Riccardo II d'Inghilterra, il duca di Lancaster, a luglio sbarcò a La Coruña e invase la Galizia e si incontrò col re del Portogallo.
La campagna anglo-portoghese fu poco proficua e alla fine fu accettata la proposta di pace dei castigliani: il trattato di pace siglato nel 1387 stabiliva, oltre a una tregua col Portogallo della durata di tre anni, un cospicuo indennizzo al duca, per le spese sostenute, ed il matrimonio tra sua figlia Caterina (nipote di Pietro I di Castiglia), e l'erede al trono di Castiglia, Enrico, ristabilendo così la legittimità della dinastia dei Trastamara, sul trono di Castiglia.
Giovanni I dovette mediare sia con i nobili, per guadagnarsene il consenso, sia con le città, per essere finanziato nella difficile guerra contro i portoghesi e dovette cedere parte delle proprie prerogative al loro organo rappresentativo, las Cortes de Castilla.
Giovanni I fondò la prioria di San Benito (Benedetto) el Real a Valladolid, che fu l'inizio della congregazione benedettina in Castiglia; circa un secolo dopo, la congregazione fu riconosciuta da papa Innocenzo VIII e il priore di Valladolid fu nominato abate da papa Alessandro VI.
Morì improvvisamente nel 1390 a causa di una caduta da cavallo, lasciando il regno nelle mani del figlio appena undicenne, Enrico III di Castiglia.
[modifica] Discendenza
Giovanni ed Eleonora ebbero tre figli:
- Enrico (1379-1406), re di Castiglia e León
- Ferdinando d'Antequera (1380-1416), re della corona d'Aragona
- Eleonora di Castiglia (1382-?), morta giovane.
Giovanni e Beatrice ebbero un figlio:
Predecessore: | Re di Castiglia e Leon | Successore: | |
---|---|---|---|
Enrico II | 1379 - 1390 | Enrico III |
[modifica] Voci correlate
- Lista dei monarchi delle Asturie
- Elenco di monarchi di Castiglia
- Elenco di monarchi portoghesi
- Tabella cronologica dei regni della Penisola iberica
- Cammino di Santiago di Compostela
- Elenco di conti di Franca Contea
- Elenco di duchi di Borgogna
- Elenco di monarchi di Navarra
[modifica] Bibliografia
- Edgar Prestage, Il Portogallo nel medioevo, in Cambridge University Press - Storia del mondo medievale, vol. VII, pp. 576-610, Garzanti, 1999
- Rafael Altamira, Spagna, 1412-1516, in Cambridge University Press - Storia del mondo medievale, vol. VII, pp. 546-575, Garzanti, 1999
- Guillaume Mollat, I papi di Avignone e il grande scisma, in Cambridge University Press - Storia del mondo medievale, vol. VI, pp. 531-568, Garzanti, 1999
- Cecil Roth, Gli ordini monastici, in Cambridge University Press - Storia del mondo medievale, vol. V, pp. 245-294, Garzanti, 1999