Carlo Teodoro di Baviera (1839-1909)
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Carlo Teodoro di Baviera (9 agosto 1839 – 30 novembre 1909) è stato un nobile austriaco.
Duca in Baviera, era il quinto figlio di Ludovica di Baviera e Massimiliano duca in Baviera. Era fratello di Elisabetta di Baviera, imperatrice d'Austria, e di Maria Sofia di Baviera, regina del regno delle Due Sicilie.
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[modifica] Infanzia
Come i suoi fratelli, crebbe in una condizione di notevole libertà, rispetto alla rigida educazione di solito imposta ai giovani membri delle famiglie nobiliari.
[modifica] La carriera militare
Nel 1857 iniziò la carriera militare, come tradizione per un membro della casa Wittelsbach. Alloggiò nei dormitori comuni come soldato semplice. Raggiunta la maggiore età gli fu conferito l'ordine di Sant'Umberto e l'ordine del Vello d'oro.
Dato che il fratello Luigi, per sposare, in matrimonio morganatico, la borghese Enrichetta Mendel, aveva rinunciato alla primogenitura, tali diritti si trasferirono a Carlo Teodoro, che ne ricevette notevoli benefici finanziari.
Come maestro di cavalleria fu comandante del 1° squadrone nel 1° reggimento corazzieri.
[modifica] Il primo matrimonio
L'11 febbraio 1865 si sposò a Dresda con la prioncipessa Sofia di Sassonia, figlia del re Giovanni di Sassonia e della regina Amalia Augusta, figlia del re Massimiliano I di Baviera.
Anche dopo il matrimonio, Carlo rimase nell'esercito. Nel 1866 prese parte alla guerra.
Dopo il parto della prima figlia, Sofia ebbe problemi respiratori che minarono molto la sua salute. Un anno dopo fu colta da una grave influenza che la portò alla morte il 10 marzo 1867, all'età di 22 anni.
La coppia ebbe una figlia soltanto:
- Amelia Maria (1865-1912), che avrebbe sposato Guglielmo di Wurtemberg-Urach.
[modifica] Gli studi medici
La morte della moglie produsse in Carlo Teodoro un profondo turbamento interiore. L'aver assistito, impotente, alla morte di Sofia gli suggerì la carriera medica. La famiglia si oppose ad una tale decisione in quanto non era degno per un principe avere un lavoro. Incoraggiato dai professori universitari, riuscì a conseguire la laurea.
[modifica] Il secondo matrimonio
Due anni dopo aver finito con successo gli studi (nel 1874), si sposò con Maria José di Braganza, figlia di Michele del Portogallo, che aveva conosciuto mentre era ospite del cognato Francesco II delle Due Sicilie presso il suo castello Garasthausen sul lago Starnberger.
Dal secondo matrimonio nacquero:
- Sofia (22 febbraio 1875-1957);
- Elisabetta (25 luglio 1876-1965);
- Maria Gabriella (9 ottobre 1878-1912);
- Ludovico Guglielmo (1884-1968);
- Francesco Giuseppe (1888-1912).
[modifica] La professione medica
Con il dottor Anton Mayer aprì a Possenhofen uno studio medico, in cui curava la popolazione locale e offriva un'assistenza gratuita ai nullatenenti. Arrivarono così sempre più pazienti.
Il lavoro sempre più imponente lo logorò talmente che nel 1878 si ammalò di tosse convulsa. Con la sua famiglia si trasferì quindi a Mentone, dove il clima mite lo ristabilì completamente. Lì viveva Alexander von Ivanov, un famoso oculista di Kiev, che aveva fondato un luogo di pellegrinaggio per chiunque avesse problemi agli occhi. Carlo Teodoro entrò quindi a far parte del suo staff.
Il duca collaborò anche, nella sua clinica, con il famoso chirurgo Christian Billroth, conosciuto più tardi a Vienna.
Nel 1888 venne aperta la nuova clinica a Tegernsee. Inoltre aprì una propria clinica in Giselastrabe ma prestava la sua opera anche a Monaco e ovunque lo chiamassero.
La fama del medico raggiunse l'Algeria, dove fu chiamato ad operare con l'aiuto di sua figlia Sofia.
[modifica] Morte
Dopo aver festeggiato con tutta la famiglia i settant'anni, si recò a Bad Kreuth per prendere parte ad una battuta di caccia. Qui si ammalò di nefrite e le sue condizioni si aggravarono con una bronchite che lo portò definitivamente alla morte.
I funerali furono celebrati in forma privata, come suo volere.
La clinica oftalmica di Monaco esiste ancora oggi e porta il suo nome.
[modifica] Bibliografia
Erika Bestnreiner. L'imperatrice Sissi. Milano, Mondadori, 2003. ISBN 88-04-51248-2