Buttero
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Il buttero è il pastore a cavallo in Maremma. Il nome deriva dal greco boútoros (= chi pungola i buoi), da bous e teíro (= pungo). Cavalca abitualmente il cavallo tipico della Maremma, un Maremmano. La sella è caratteristica ed è detta bardella.
L'abbigliamento del buttero è costituito da calzoni di fustagno, cosciali, giacca di velluto, cappello nero. Si protegge dalla pioggia con un mantello di grandi dimensioni, detto pastràno (che ricorda il poncho - o "poncio" - dei gauchos). In mano tiene la mazzarella, un bastone impiegato per stimolare buoi e cavalli.
Sono ancora presenti nel ricordo degli anziani e nelle feste folkloristiche. Nel giorno di Sant'Antonio abate (17 gennaio) per la benedizione degli animali, sfilano nei centri di Tarquinia, Tuscania, Marta e Valentano.
Protagonisti delle varie feste della merca a Blera, Monte Romano, Tarquinia e Tuscania: in occasione di quella che si svolge in aprile alla Roccaccia, poco distante da Tarquinia, dopo aver marchiato a fuoco all'interno del recinto i giovani vitelli nati nell'anno, i butteri si cimentano in giochi di abilità.
La partecipazione solenne in varie rievocazioni della Passione di Gesù assume una particolare colorazione e vivacità nella processione del Cristo Risorto che si svolge a Tarquinia nel tardo pomeriggio della domenica di Pasqua. I butteri precedono la statua facendosi largo tra la folla in sella al cavallo sparando (a salve) la loro doppietta maremmana.
La vita del buttero d'altri tempi da un punto di vista qualitativo non era certo da invidiare: il duro lavoro negli acquitrini della Maremma iniziava prima dell'alba, con il raduno delle mandrie che veniva effettuato in sella all'inseparabile cavallo. Pasto unico prima di mezzogiorno: "si faceva pagnotta con pane e cicoria accompagnati (ma non sempre) da un pezzo di ventresca o di budellone. Raccoglievamo pomodori, cicoria, patate e ferlenghi per l'acquacotta. All'imbrunire, dopo il ritorno alla stalla, l'unico ristoro era la rapazzola, un rudimentale paltriccio, accanto alle bestie. Qualche volta si raggiungeva il paese per una capatina all'osteria, a riscaldarsi col vino di cantina, discutere di bestiame e intonare un canto a braccio."
Celebre è la sfida lanciata da Buffalo Bill durante la tappa romana (Prati di Castello, 8 marzo 1890) della tournèe europea del suo circo, il Wild West Show, vinta dal buttero cisternese Augusto Imperiali che riuscì a cavalcare un indomito cavallo americano riscuotendo gli scroscianti applausi del numeroso pubblico presente. Per questo l'umile buttero dell'Agro Pontino è divenuto l'eroe di tutti i butteri.