Barrington John Bayley
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Barrington John Bayley (Birmingham, 9 aprile 1937) è un autore di fantascienza britannico.
[modifica] Percorso letterario
Nonostante sia stato più volte accusato di inadeguatezza per quanto riguarda la definizione dei personaggi e l’elaborazione della scrittura, Bayley si è certamente guadagnato il merito di aver saputo reclinare la fantascienza classica, attraverso l’uso di una non comune carica inventiva, alle esigenze di rinnovamento degli anni ’60-’70; in quest’autore, le stesse impalcature predisposte per la space opera si vedono non di rado avvolte da insoliti climi metafisici e originalità tematiche (speculazioni sul tempo in primis). Un esempio per tutti può essere considerato La caduta di Cronopolis (The Fall of Chronopolis, 1974), forse la sua opera più nota, in cui due civiltà combattono per il controllo del tempo.
Le idee sono ad ogni modo l’elemento portante delle trame di Bayley, quale che ne sia poi lo svolgimento: l’interesse suscitato dai primi romanzi Star Virus (1970), Annihilation Factor (1972) e Dai bassifondi di Klittmann City (Empire of Two Worlds, 1972) è inferiore rispetto alle opere successive, ma in essi vi è spesso la fonte di tali idee, l’immagine fissa, pur se rimodellata man mano che l’autore inventava nuove storie.
Interrogativi e possibilità intorno al problema del tempo e del suo divenire arricchiscono anche Rotta di collisione (Collision Course, 1973), chiaro esempio, non certo l’unico in Bayley, di storia ispirata dalle speculazioni filosofiche di John William Dunne: qui due universi, provenienti da differenti direzioni temporali, minacciano d’incontrarsi, rischiando l’annichilazione. Il romanzo Soul of the Robot (1976), nel quale un robot si convince di aver oltrepassato i diritti consentiti ad una macchina, fu seguito da fantascientifiche esplorazioni di temi minori: Le vesti di Caean (The Garments of Caean, 1976), dove degli abiti prendono il controllo dei propri indossatori; La grande ruota (1977), nel quale viene rappresentato un futuristico gioco d’azzardo; Star Winds (1978), impreziosito di risvolti alchimistici, su dei “velieri” che sfruttano il vento solare durante i loro viaggi.
L'ultima opera notevole di Bayley è probabilmente The Pillars of Eternity (1982), un ritorno alle complessità di Rotta di collisione e La caduta di Cronopolis stavolta spostata al di fuori d’ogni spazio o tempo.
Una simile freschezza creativa affiora superbamente anche dai lavori brevi, in particolare da quelli contenuti nella raccolta personale The Knights of the Limits (1979).