Baiocchella
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Baiocchella o baiocchetto era il diminutivo dispregiativo di baiocco. Era usato per indicare le piccole monete in biglione coniate in diverse zecche papali ed in particolare a Roma.
Inizialmente il baiocco era di argento con titolo alto, ma gradualmente persero talmente di peso che sotto Paolo IV arrivarono a pesare circa 0,25 grammi. Di conseguenza cominciarono ad essere coniati in biglione per avere una moneta che fosse più facilmente utilizzabile. Da qui il nome dispregiativo.
Le prime emissioni di queste monete a basso titolo sono quelle di Paolo IV (1559 - 1565), anche se il termine di baiocchella non è documentato per queste emissioni.[1] Le prime monete ad essere chiamate con questo nome sono quelle coniate da Paolo V che recavano il ritratto del pontefice e la legenda ALMA MATER.[2] Altre baiocchelle furoo quelle di Gregorio XIII e di Sisto V che avevano solo il 19% di fino.[2][1]
La baiocchella fu quindi bandita con decreto del 23 novembre 1592 e cambiate "per quattrini 3".[1]
Queste monete erano state coniate alle zecche di Roma, Ancona, Fano , Montalto e Macerata.
Furono imitate da diversi signori nell'area dell'Italia centrale.[1]
[modifica] Note
[modifica] Voci correlate
[modifica] Bibliografia
- Edoardo Martinori. La moneta - Vocabolario generale. Roma, Istituto italiano di numismatica, MCMXV.
- Angelo Cinagli: Le monete dei papi. Fermo, 1848
- Portale Numismatica
- Portale Stato pontificio